Cap.11

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-"Fammi vedere i polsi.", stavi ritornando in camera tua, a quanto pare avevi troppo poche energie per sopportare la solita runione dove il piano veniva spiegato per non sai quale numero era arrivato, hai messi il pacchetto di sonniferi nella tasca del pantalone da ginnastica, senza badere agli sguardi che lo guardavano con un punto interrogativo in mente, stavi per salire le scale ma senti una voce familiare che ti blocca, ti giri verso il corvino con un sopracciglio alzato.
-"Come, prego?", chiedi irritata da quell'imprevisto, tu volevi andare a dormire e al più presto, non sapevi quanto ancora avresti resistito, il sonno a quanto pare era il tuo punto debole, eppure ci sono persone che resistivano tre giorni senza dormire.
-"Alza quelle cavolo di maniche.", ti dice, aveva le mani nella tasca dei jeans, non sapevi con quale forza di volontà lui e alcuni dell'Unione si vestivano appena svegliati, neanche quando andava a scuola lo faceva.
-"Non vedo per quale motivo lo devo fare.", dici, ancora più irritata di prima, vedi i suoi occhi scurirsi mentre si avvicinava a te, ti prende il polso, urli un 'Lasciami', ma sembrava non sentirti talmente che era intenzionato ad alzarti le maniche, anche se cercavi di liberarti, ci riuscì lo stesso.

-"E questi?", ti chiede, indicando i tagli che aveva fatto Tomura, anche se inconsciamente, mordi il labbro inferiore mentre guardi altrovi, non capivi perché tutta quella preoccupazione per dei piccoli taglietti, quando vi allenavate ti capitava di avere di peggio.
-"Non ho saputo tenere la Shadow form e ho rischiato di farmi sgretolare lo strato di pelle da Tomura.", dici mentre ti liberi dalla stetta del ragazzo, ti abbassi la manica e incroci il suo sguardo, sembrava che si fosse tolto un peso, però non puoi continuar a sostenerlo, i tuoi occhi pian piano si stavano chiudendo, anche se cercavi, con tutta la tua volontà, di tenerli aperti, 'Dannazione.', pensi prima di chiuderli definitivamente, l'ultima cosa che senti, prima di ritornare da Morfeo, sono due braccia che ti trattengono e una voce chiamarti.

-"Questa non ci voleva.", sussurra il corvino, mentre ti prendeva in braccio, proprio come si fà con i bambini, sente il tuo respiro solleticargli il lato destro del suo collo, cerca in tutti i modi di metterti in una posizione comoda per non farti svegliare e sembra esserci riuscito, sentiva le tue dita stringere il tessuto della sua t-shirt, si gira e nota che il tuo viso era a pochi centimetri dal suo, avevi un espressione così rilassata, da quanto non dormivi? Questo te lo avrebbe chiesto quando, finalmente, ti sarai svegliata, inizia a salire le scale, attento a non cadere, ma con te in braccio sembrava una cosa abbastanza impossibile, ha rischiato di perdere la vita circa sette volte, arrivato al terzo piano, emette un sospiro di sollievo, non capiva proprio perché la tua stanza doveva trovarsi pee forza lì.

Apre la porta della tua camera, era proprio come se la ricordava, era tappezzata interamente da quello che sembrava il tuo colore preferito, avevi una piccola libreria ad occupare quasi un intera parete, la scrivania era posizionata affianco alla porta, l'armadio alla destra del letto, ovvero a quale centimetro dalla finestra, tenuta coperta dalle tende nere, ovviamente non dovevano sapere che qualcuno vi abitava lì, il letto era al centro della stanza, si avvicina ad esso, non dopo aver chiuso la porta, e ti appoggia su di esso, così facendo intravede quella scatolina di prima, l'afferra, scoprendo che sono dei sonniferi, era messa peggio di quanto pensava, 'Chissà il perché poi.', pensò mentre ti guardava dormire, i tuoi capelli (Colore/Capelli) ti incorniciavano il viso, un pò arrossato, la cosa non lo convisse, eri sempre pallida, forse perché non uscivi mai di mattina, appoggia la mano sulla tua fronte, scoprendola calda, molto calda, l'assenza di sonno ha richiamato la febbre.

(...)

-"Guarda che mi tocca fare per averla nella missione a quella mocciosa.", sussurrò mentre si incamminava verso la farmacia più vicina, avevano il sonnifero e tutto, tranne qualche pillola per la febbre, ovviamente mandano lui perché gli altri si sono esposti troppo per uscire, 'Se ne approfittano troppo però.', oltre lui vi eri anche tu, nessuno conosceva il tuo volto, indossavi sempre una maschera, quella che si intravedono ai teatri, la Tragedy-Commedy Mask, o almeno così ricordava che si chiamasse, da una parte vi era una faccia felice, il lato destro per la precisione, mentre quello sinistro aveva un viso triste, ma dato che avevi la febbre non potevi muoverti dal letto, arrivato a destinazione, entra nella struttura e chiede ad una delle 'commesse' qualcosa per la febbre, coprì la scatolina con i pochi yan che aveva con sé ed, infine, uscì da essa.

Le strade a quell'ora non erano molto occupate, forse perché in molti si stavano preparando per andare a lavoro o a scuola, sempre se vi era qualcuno che si svegliava alle 6:45 di mattina, sbuffò mentre camminava verso il bar, 'Proprio una settimana prima del grande colpo dovevi ammalarti, stupida nana?!', pensò, stringeva talmente tanto la busta dove vi era la scatolina al suo interno, che rischiava di scioglierla e mandare in aria la medicina, cercò di calmarsi, emetendo delle nuvolette di fumo dalla sua bocca, era a pochi passi dalla struttura, quando si scontrò contro qualcuno, la sua spalla contro quella del tizio, si girò verso il casuatore e lui lo guardò male, sembrava pronto ad attacare, 'Oggi è la giornata 'usiamo Dabi'?', pensò il ragazzo mentre rimaneva tranquillo alla vista del ragazzo che, correva verso di lui, arrabbiato, ma all'improvviso lo vede fermarsi, con gli occhi sgranati e scappare, poco dopo, di paura, alzò un sopracciglio, poi una voce, la tua voce, gli giunse nella mente, 'Ti ho ripagato il favore dell'altra vota, adesso torna in fretta, non sopporto questo mal di testa.' , ovviamente aveva notato la tua espressione divertita in quella frase, sbuffò annoiato, per poi ritornare nei suoi passi, sperava solo che quella situazione passasse subito.

I'm a "failure" (Dabi x Reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora