Cap.10.5 (Special)

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{Ambientato nella Villain!AU, sarebbe il contrario di tutto My Hero Academia, dove gli eroi, da quel che ho capito, sono i cattivi e i cattivi sono gli eroi. Buona lettura!!!}


Dei pesanti passi stavano rimbombando nel corridoio della U.A., una scuola che addestrava coloro che volevano esser eroi, purtroppo gli esami da passare erano troppo difficili, infatti in quella scuola vi erano pochissime classi formate, alcune volte dovevano pure unire due anni differenti per fare una lezione, quel giorno era abbastanza silenziosa, come il resto delle giornate dopotutto, se non fossero per quei pesanti passi che riuscirono a sentire pure coloro che vi erano in fondo al corridoio, per meglio dire all'inizio, dove era posizionata una classe formata da pochissimi primini, ovvero la 1-A, la porta di quest'ultima venne aperta con violenza, facendo interrompere la lezione del professor All For One, che insegnava matematica.

-"Dabi!", urlò la ragazza entrando come una furia nella stanza e avvicinandosi al mal capitato, ella era (Tuo/Nome), ragazza che frequentava la 2-A ma che conosceva già da un anno il corvino, dato che egli fù bocciato, sulla sua camicia si poteva chiaramente vedere il distintivo di vicerappresentate d'istituto, il corvino sorrise angelicamente, cosa che non fece cascare neanche in un bicchier d'acqua la ragazza.
-"Quante volte ti devo dire di non fare cose inappropriate a scuola? Non guardarmi con quella faccia da pesce lesso! Sappi che ti ho visto mentre uscivi dallo sgabuzzino, a seguito vi era una della 3-B!", urlò la ragazza, facendo sospirare il professore, ormai abituato a quelle scenette di prima mattina, la ragazza lo prese per il lobo dell'orecchio e lo trascinò fuori dalla classe, consentendo lo svolgimento della lezione, il corvino continuava a lamentarsi per tutto il tragitto, non solo aveva una presa ferrea ma era anche bassa la ragazza, quindi doveva sopportare due dolori in una sola volta.

-"Ma ti sembra il caso, brutto pervertito?! Con una di terza poi!", quasi urlò la ragazza, fermandosi sotto il sottoscala di quel piano, il corvino si stava massaggiando il povero muscolo per poi far fare dei rumori strani alla schiena, guardò la ragazza, aveva uno sguardo serio in volto e le braccia incrociate sotto il petto, sorrise divertito, sapendo che così l'avrebbe fatta arrabbiare di più, ormai si conoscevano da tempo ormai e dalla prima volta che i loro sguardi si incontrarono capirono che dovevano odiarsi.
-"Suvvia, vice rappresentante, sono pur sempre un maschio, certi sfoghi selvono. E poi, non è che stai facendo tutta questa scena perché sei gelosa?", chiese avvicinando il suo viso a quella della ragazza, dove vide un accenno di rossore, il suo sorriso aumentò ancor di più, ma egli scomparve quando sentì un forte dolore all'addome, sussurrò un 'Bastarda' mentre si teneva la parte colpita, la ragazza lo guardò con sufficienza per poi girare i tacchi, forse per ritornare nella sua classe, sinceramente non capiva come facevano i professori ad amarla, era una bestia di Satana quella ragazza.

(...)

-"Io quel ragazzo non lo sopporto più.", disse la ragazza, vice rappresentante, all'amica al suo fianco, ella sorrise divertita mentre finiva di bere il suo frullato, mentre l'altra non l'aveva nemmeno iniziato, non sapeva il perché non l'avesse mandato dal preside, quella mattina doveva essersi bevuta qualcosa per non averlo fatto, finita la scuola aveva in programma di stare con il suo adorato letto per non pensare al fastidioso ragazzo, ma una chiamata le fece cambiare idea, Himiko Toga, la sua migliore amica, camminava al suo fianco, con un album in mano, infatti le aveva chiesto di andare a disegnare insieme, era da molto tempo che non lo facevano, e lei non sapeva dir di no al disegno.
-"Secondo me sei solo gelosa."
-"Non iniziare anche tu con questa storia, me l'ha detto pure quel Cerbero venuto male, purtroppo non ti posso colpire come ho fatto con lui.", la ragazza castana ridacchiò divertita alla rivelazione dell'amica.

-"Oh, guarda, siamo arrivate! Io cambio zona, se non ti dispiace, vuoi seguirmi?", chiese la castana dopo aver indicato il parco davanti a loro, l'amica scosse il capo, preferiva disegnare il suo amato lago dei cigni, si diedero appuntamento mezz'ora prima della chiusura del parco, sapendo che etrambe avrebbero perso abbastanza tempo, e si salutarono, dividendosi, la ragazza iniziò ad incamminarsi verso il bellissimo lago di cui disponeva il parco e si sedette sotto al solito albero, prese dei fogli e iniziò a disegnare, più passava il tempo più riusciva a vedere, chiaramente, che il lago stava prendendo forma sopra al pezzo di carta bianca, finito il disegno, lo alzò, per contemplarlo per bene e non notò nessun difetto rispetto all'originale, sorrise soddisfatta, mise tutto a posto e si alzò, una farfalla stava volando davanti a lei in quel momento, alzò il braccio ed ella si posò sulla sua mano, era bellissima.

Il corvino rimase di stucco a quella vista, era bellissima, non solo la farfalla che poggiava sulla sua mano sinistra, doveva ammetterlo che era sempre stato cieco, o almeno fino a quando a settembre non si rividero, in tre mesi era veramente cambiata, era diventata più femminile, solo di aspetto ovviamente, i suoi modi aggressivi sono rimasti anche dopo il meraviglioso cambiamento fisico, si avvicinò, lentamente, il rumore causato dai passi fece volare via la farfalla e la ragazza si girò verso di lui, stava affogando nel colore di quelle pupille, erano troppo profonde, ella abbassò il braccio e cambiò espressione, da rilassata ad irritata, certe volte si dimenticava del suo odio per lui, sospirò mentalmente per poi guardare il lago, trovandolo magnifico come sempre.

-"Cosa ci fai qui?", chiese irritata la ragazza, aveva rovinato la quiete che si era creata con la sua inutile presenza, strinse fortemente l'album tra le dita, facendo diventare la pelle bianca, il corvino non le degnava di uno sguardo, cosa che la fece innervosire ancor di più, si avvicinò a grandi passi a lui.
-"Mi vuoi rispondere si o no?", chiese mentre lo afferrava per la camicia, facendolo abbasare, egli posò il suo sguardo sulla ragazza, scrutò, senza lasciare neanche un lebo di pelle, il suo viso, notando che non desiderava altro se non assaporare quelle labbra che sembravano chiamarlo, si avvicinò lentamente al suo viso, sotto allo sguardo stranito della ragazza, per poi unire le sue labbra a quelle morbide di lei, ella rimase immobile, sentiva l'esigenza di chiudere gli occhi, di assoporare il momento, cosa che fece, ma ricordandosi delle loro posizioni, ovvero che si odiavano, ora non ne era tanto sicura, diede uno schiaffo al ragazzo, guardandolo tra il meravigliato e l'arrabbiato, per poi scappare via, il corvino sorrise divertito mentre si teneva la parte colpita e scosse il capo, 'Dopotutto è (T/N), cosa mi potevo aspettare?', pensò mentre cercava di ricordare il delicato sapore delle sue labbra che aveva assoporato per un breve periodo.

I'm a "failure" (Dabi x Reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora