Cap.25.5

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(TomaDeku!AU!!! Si nota che non ho idee aulla DabiReader vero?!)

Ricordava qualcosa, quel giorno era come se avesse appena ricordato qualcosa ma non riusciva a capire cosa, Izuku Midoriya fù distratto per tutta la giornata, facendo spuntare dei punti interrogativi nella mente di molti, adesso era nella sua camera di dormitorio, stava guardando il soffitto, ovviamente tappezzato di poster di All Might, però non riusciva a concentrarsi su di esse, le era difficile in quel momento, cosa aveva ricordato che adesso aveva dimenticato? Perché la sua mente non voleva collaborare in quel momento? È un pò come se qualcosa glielo impedisse, forse un qualche Quirk, ma perché proprio ora? Che senso aveva tutto ciò? Gli stava per scoppiare la testa, ma voleva capire, doveva capire, o non si sarebbe chiamato Izuku Midoriya, ma uno strano peso alle palpebre non gli permise di pensare ad altro.

'Si trovava una stradina, come ci era finito lì? Più si guardava attorno più quel posto gli faceva paura, era tutto così grande, o era lui così piccolo? Decise di guardarsi in una pozza d'acqua che tanto di acqua, secondo lui, non aveva niente, era lui, ovviamente, solo di qualche, anzi, di molti, anni indietro, avrà avuto fra i cinque e i sei anni, ma perché era così? E cosa ci faceva in quel posto? Dei lamenti, giurò di aver sentito dei lamenti, si diresse velocemente alla fonte di quei lamenti di dolere, ritrovandosi in un vicolo chiuso e alla sua estremità un bambino, avrà circa due o tre, o persino quattro, anni in più a lui, si avvicinò lentamente, notando solo ora le diverse ferite le diverse ferite disperse sul suo gracile corpo.

-"Stai bene?", chiese tremante mentre si avvicinava, lentamente, al bambino ferito davanti a lui, egli alzò il capo, ricambiando il suo sguardo con fredezza, cosa che gli fece venire altri brividi.
-"Come ti chiami? E... Come ti sei ridotto così? I tuoi genitori?"
-"Fai troppe domande...", sussurrò l'altro bambino facendogli calare il capo dalla vergogna al verde.
-"Almeno, posso sapere come ti sei fatto male? Se vuoi ti posso aiutare.", gli occhi del bambino si sgranarono per poi ritornare al suo stato originario, freddi.
-"Sono stato io a farmi del male."
-"E... P-perchè?", continuò a chiedergli il curioso e piccolo Izuku Midoriya, gli era in qualche modo familiare, ma ora come ora non riusciva a pensare dove avesse già visto quel viso sfigurato.
-"Non lo sò, mi sono solo toccato."
-"Ti sei... Toccato?", il bambino annuisce in risposta mentre l'altro si siede davanti a lui, cercando di mantere le giuste distanze in modo da non dargli ulteriore fastidio.
-"Si, con tutte le cinque dita.", disse il bambino, che aveva abbassato lo sguardo per poi alzarlo per incrociare quello meravigliato di Izuku, non sapeva cosa dire, quella situazione gli era vagamente familiare ma, come ho detto prima, in quel momento non riusciva proprio a pensare a dove l'avesse già affrontata e con chi tutto ciò.
-"Con... Tutte le cinque dita?" '

Due occhi scarlatti si aprirono di scatto, aveva fatto uno strano sogno, 'Di nuovo', pensò prima di alzarsi dal suo futon e dirigersi verso la cucina, in quei giorni Tomura Shigaraki stava facendo dei strani sogni di cui, sinceramente, non ricordava affatto, però, quando si svegliava, aveva sempre quella costante sensazione di dover ricordare qualcosa, come se dovesse continuare un'azione fermata tempo fà, ma non riusciva proprio a ricordare cosa fosse, come se avesse un blocco alla memoria, sicuramente era la causa di un Quirk, ma perché farlo? Cosa era successo di così tanto grave da non dover ricordare? Entrò nella cucina dove ti trovò interta a parlare con Toga, come sempre ovviamente, tutto ciò stava avendo prima che Dabi si dichiarasse a te e lui che perdeva, non completamente, almeno non in quel momento, le staffe per ciò, poteva chiedere a te di sciogliere questo blocco, ma poi avresti fatto troppe domande e lui odiava le domande.

Sia Izuku Midoriya sia Tomura Shigaraki non vedevano l'ora di ritornare in quel mondo di fantasia e illusione che tutti noi chiamiamo sogni, il tutto per poter capire al meglio quella bizzarra situazione in cui si stavano trovando, ma, il primo, aveva le faccende scolastiche da fare, quindi non aveva il tempo necessario per richiudere di nuovo gli occhi, mentre il secondo non doveva, anzi, non poteva, dare sospetti sul fatto che volesse ritornare a dormire, strano ma vero, quindi entrambi dovettero aspettare la sera, forse era meglio così, forse se uno dei due fosse entrato in quel mondo governato da Morfeo non sarebbero riusciti ad entare in quella fatidica porta che tutti noi chiamiamo ricordi, ricordi che sono stati bloccati ad entrambi per qualche strano motivo a loro completamente ignoto, appena entrambi chiusero gli occhi dovettero aspettare un pò prima di ritornare nella situazione iniziale, il verde all'inizio del vicolo, molto lontano da dove era posizionato il celestino, ma non gli importava, adesso sapeva cosa doveva fare.

'Era strano come in certi momenti, in una certa ora, o minuto, ti ritrovi a pensare "Io questa cosa già l'ho fatta.", però non riuscivi a ricordare né dove e né quando, questi fenomeni vengono comunemente chiamati dejavù, era un pò come un ritorno al passato ma si ritrovava nel presente, come se il vecchio noi volesse farci ricordare che non è morto e che tutto ciò, difficile o meno, l'abbiamo già affrontato una volta e non dobbiamo aver paura di farlo di nuovo, era così che si sentiva Izuku in quel momento, anche se sapeva, inconsciamente, cosa doveva fare, gli era strani il fatto che aveva già affrontato quella situazione ben tre volte, prima di questa non era stata la prima volta che sognava quel ricordo, però egli era consapevole che appena avesse aperto gli occhi, non avrebbe più ricordato nulla, quindi decise di correre verso la fine del vicolo in modo da non perder ulteriore tempo sprecato.

-"Hey...", sussurrò lievemente appena intravide il bambino dalla chioma celestina, egli alzò lo sguardo, era un pò come se le loro menti fossero state collegate, tutto ciò non riguardava più il ricordo, sicuramente ogni cosa che avrebbero fatto sarebbe sempre finita con l'incompletazione del sogno.
-"Strano, sei di nuovo qui."
-"Non posso lasciar qualcuno ferito da solo, soprattutto in questa zona della città, è pericoloso."
-"Ti ricordo che quello che sarebbe in pericolo sei tu e non io.", non sapevano come, ma stavano parlando come se già si conoscessero da un bel pò, come se fossero amici di vecchia data che si incontravano dopo un bel pò di tempo, il verdino abbassò lo sguardo, consapevole che a quell'età non aveva il One for All al proteggerlo dai pericoli.
-"Non preoccuparti, non permetterò a nessuno di farti del male, colui che lo deve fare sono soltato io, capito Izuku?", il nome pronunciato dal celestino fù sentito soltanto dal verde, l'altro voleva sapere chi era colui che gli era di fronte, ma anche se cercava di ricordare, gli appariva sempre quel fastidioso blocco mentale.
-"Lo sò bene, Tenko.", neanche lui sentì quale nome avesse usato per chiamare il bambino, che storse il naso a ciò e si ritrovò a pensare ad un nuovo nome, quello originale non gli piaceva più di tanto.
-"Chiamami Tomura.", questa volta lo aveva sentito, il verde sgranò gli occhi ma non poté parlare che una strana luce bianca non glielo permise, facendolo ritonare alla realtà.'

To be continue...

I'm a "failure" (Dabi x Reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora