38

2.8K 215 46
                                    

"Louis!! Mamma mia come sei cresciuto!!" Appena mettono piede nel piccolo albergo Louis viene travolto dalle braccia di una donna piuttosto anziana.
"Karol!!"
"Non posso credere che sei davvero tu! Sei così bello! Sei un ballerino famoso ormai, ti ho visto in televisione. Hai raggiunto il tuo sogno" la donna lo guarda con gli occhi lucidi e non gli sembra vero di avere Louis fra le braccia.
"Come stai Karol? Richard?" L'espressione di Karol cambia in un attimo diventando triste.
"Io sto bene, Richard.. é morto d'infarto due anni fa"
"Oddio!" Louis si porta una mano alla bocca piangendo. Richard era anziano ma non aveva grossi problemi di salute, è sempre stato bene. Quando Mark e Lottie sono morti, i vecchietti sono stati molto vicini a Louis e alla mamma, poi però Jay rifiutava loro e questo luogo, diceva che gli ricordavano la tragedia successa e così si sono persi di vista.
"Perché non me lo hai detto?"
"Sapevo fossi a New York e non volevo disturbarti"
"Mi dispiace Karo! Adesso però ci sono e non ci perderemo più di vista!!"
"Lou, va tutto bene, stai calmo. Siete appena arrivati. A proposito, presentami questo bel giovanotto, é il tuo ragazzo?" Louis arrossisce come un matto e Harry fa finta di nulla
"Uhm.. Lui è Harry, un.. un mio amico.. credo"
"Mmh vabbè vah, ho capito. Piacere di conoscerti, Harry"
"Il piacere è tutto mio, signora"
"Mi fai così vecchia?! Solo Karol"
"É davvero un piacere Karol"
"Hai portato il tuo amico a conoscere il posto, Lou?"
"Si, Karo, avevo nostalgia di voi, di questo posto"
"L'albergo non è come te lo ricordi, é molto rovinato e ormai non funziona più come affittacamere, non ci sono più ospiti. I miei figli vogliono demolire tutto e costruirci case private da vendere. Come sai il terreno è davvero enorme e di spazio ce n'è".
"Ma come demolire?! Questo albergo è la vostra vita!!" Louis sembra davvero molto scosso e Karol lo tranquillizza con un sorriso.
"Non pensiamoci, adesso. Andiamo a rilassarci davanti ad una bella tazza di cioccolata calda, so che siamo solo ad ottobre ma questo é sempre il modo migliore per combattere l'ansia"
"Così il veleno si attacca al cibo e non alle pareti dello stomaco!" Esclama Harry facendo sorride la donna.
"Esatto! Sei in gamba Harry, come sai questa frase? La dico sempre anche io"
"É una frase che diceva sempre mia nonna. Secondo lei ogni dispiacere va colmato con il cibo. Io ogni volta che sono triste e soprattutto nervoso mi ingozzo di dolci e il dolore che sento se ne va"
"Allora accetti una bella tazza stracolma di cioccolata?"
"Volentieri!"
"Karol sai, Harry, fra le tante cose, è un bravissimo cuoco"
"Davvero?"
"Me la cavo, i dolci sono la mia specialità"
"La prossima volta allora mi preparari qualcosa, va bene?"
"Volentieri! Mio padre ha un ristorante in centro a Londra, sarai nostra ospite. A volte cucino anche io lí" Louis é così felice di sentire Harry che definisce Robin suo padre.
"Mentre preparo le cioccolate calde potete fare un giro nel parco, é immenso. Mio marito ci teneva e lo curava maniacalmente"
"Il parco è sempre di proprietà di Karol e Richard, si potrebbero fare delle cose bellissime qui" Harry non può non notare gli occhi di Louis che brillano quando parla di questo posto.
"Le barchette ci sono ancora?"
"una sola, Lou e non è messa benissimo, è un po' rovinata"
"Non importa, porto Harry a fare un giro. Gli faccio vedere il sentiero del parco e tutta la proprietà"
"Certo ragazzi, andate. Cosa vi preparo per cena?"
"Niente Karol, stasera sei nostra ospite. Voglio visitare il borgo e Louis mi ha detto che ci sono dei ristorantini tipici in cui si mangia benissimo"
"Non volete stare da soli?"
"Avremo tempo, a cena vorremmo averti con noi"
"Molto volentieri!" Karol va in cucina e i due ragazzi escono fuori, nel parco.
"Vuoi addentrarti nel parco o prendere la barca?. Tutto ciò che di verde ci circonda lo ha piantato Richiard e ha fatto costruire panchine, sentieri in pietra e tutte le cose artificiali che vedi"
"É splendido. Per me é uguale, tu vuoi passeggiare o te la senti di andare sul lago con la barca?"
"Forse.. Non lo so"
"É meglio andare a fare una passeggiata allora, quando te la sentirai andremo al lago"
"Grazie" iniziano a camminare in silenzio, vicini, con le braccia che si sfiorano di tanto in tanto
"Stai bene qui?"
"Molto, però mi dispiace tanto per Karol, sono sicuro che lei non vuole vendere"
"L'hotel è bellissimo ma si vede che è in rovina, ci vorrebbero tanti lavori e lei probabilmente non ce la fa da sola"
"Se demoliscono questo posto e abbattono gli alberi per creare terreno per costruire le case é come se abbattessero una parte della mia infanzia e dei miei ricordi. Ho passato le giornate più belle della mia vita qui" Harry prende la mano di Louis fra la sua, in un gesto istintivo e il ballerino sospira facendo scorrere le ennesime lacrime.
"Sai cosa ci starebbe bene qui?"
"Cosa?"
"Una bella e grande scuola di danza" Louis sbarra gli occhioni lucidi e guarda Harry che è piuttosto serio.
"Dici davvero? É una proprietà troppo grande per farci solo una scuola di danza"
"Il terreno è enorme, sarebbe bellissimo portare l'hotel al massimo splendore, fare anche un bel ristorante che funzionerebbe sia per gli ospiti dell'albergo che per le persone che vengono da fuori. Si potrebbero organizzare escursioni e giri sul lago, preparare panini per gli ospiti e dargli la possibilità di fare picnic e d'estate organizzare camp intensivi di danza con insegnanti validi come te. Dall'altra parte del parco fare una bella scuola di danza con vari corsi, Dominique sarebbe entusiasta, é il suo sogno, no?" Louis non ha mai visto Harry così, ha una luce particolare negli occhi.
"Cosa ne sa un avvocato di tutto questo?" Sorride stringendo di più la sua mano
"Niente.. dicevo così per dire.." Louis sa che Harry non ha finito il discorso, c'è qualcosa di sospeso nella frase.
"Harry, cosa non mi stai dicendo? Hai una luce strana negli occhi"
"Niente.. stavo pensando una cosa stupida e sinceramente non mi va di dirtela perché non voglio passare ancora una volta per il coglione sentimentale, come lo sono sempre stato con te" il ballerino lo capisce e non insiste.
"Hai ragione, scusa se ho chiesto"
"Non voglio rovinare l'atmosfera, ma dopo questa giornata non cambieranno le cose fra di noi"
"Lo so e ti capisco, hai davvero tutte le ragioni del mondo. Non pretendo nulla e non ti chiedo niente, vorrei solo parlare ogni tanto e avere una conversazione come stiamo facendo adesso. Poter magari costruire un nuovo rapporto, se non può esserci nulla fra di noi mi accontento della tua amicizia"
"Mi stai dicendo che tu vorresti altro?. Louis, non prendiamoci in giro, hai sempre messo la danza al primo posto"
"É vero, ma ormai sono cresciuto e sento il bisogno di avere qualcuno accanto, qualcuno che mi aspetti la sera a casa quando torno stanco dalle prove, qualcuno con il quale condividere le cose belle e le cose brutte, qualcuno con il quale posso essere me stesso senza vergognarmi e qualcuno con il quale ho la libertà di poter crollare senza sembrare ridicolo, qualcuno che mi faccia sentire sicuro quando mi stringe fra le braccia, qualcuno con il quale poter condividere la vita. Sono stufo di essere Louis il ballerino, vorrei essere Louis il fidanzato, Louis il marito e Louis il padre" Harry non ha mai visto tanta consapevolezza e tanta disperazione insieme negli occhi di Louis. Ci crede davvero in ciò che dice e questo traspare perfettamente.
"Non hai mai voluto una cosa del genere, anzi, quando te lo diceva Dominique hai sempre detto che non era così, che tu non avresti mai avuto bisogno dell'amore se ci fosse stata la danza nella tua vita"
"E lo pensavo sul serio, ma adesso non più. Solo gli stupidi non cambiano idea e io di stronzate ne ho già fatte tante. La danza non mi rende poi così felice come prima, sto bene ed è ciò che ho sempre voluto fare ma sento che mi manca qualcosa, mi manca qualcuno al mio fianco. Mi manca un uomo come te, mi manchi tu".

The Boxer and the Dancer ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora