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"Sei tornato!!" Louis é seduto sulle scale del portico dell'hotel, mentre sorseggia una tazza di tè.
"Lou, é notte fonda, vai a dormire" Harry lo raggiunge e si siede accanto a lui, sulle scale.
"Haz, lasciami almeno essere tuo amico, ti prego"
"Hai gli occhi rossi, hai pianto?" Louis nega scuotendo la testa.
"É il freddo"
"Sembra si siano invertiti i ruoli, vero?"
"Si, la differenza è che tu hai motivi per non fidarti di me e trattarmi in modo freddo, io invece non ne avevo per trattarti come ho fatto"
"Mi hai fatto sentire davvero male. Quando ti ho conosciuto sai bene com'ero, mi sono innamorato subito di te, stregato dai tuoi modi angelici e dai tuoi occhioni blu. Ti ho idealizzato e non mi sono accorto che l'amore era a senso unico, lo provavo solo io. Siamo stati insieme poco più di sei mesi ma è come se non lo fossimo mai stati, mi hai dato per scontato, una cosa senza importanza per te" Louis legge negli occhi di Harry tutto il dolore che ha provato per colpa sua. Allunga una mano verso il suo viso e il riccio chiude gli occhi godendosi il tocco leggero.
"Voglio dirti una cosa. Il giorno del nostro sesto mese insieme, quando ho trovato i fiori con il bigliettino e il regalo.. Io.. Io non.. Ecco, non ho aperto il pacchetto e il biglietto. Li ho buttati nel borsone e li sono rimasti per tanto tempo, me ne ero dimenticato proprio. Dominique, il giorno in cui ti ho lasciato, mi aveva ricordato del regalo che mi avevi fatto, ma io non volevo cercarlo, non avevo tempo. Ho ritrovato la scatolina l'anno scorso quando sono scappato a Londra per il matrimonio di mamma e Dan. In fondo all'armadio, in camera mia, c'era il mio vecchio borsone che ormai non usavo più. L'ho preso per curiosità e dalla tasca esterna è caduto il pacchetto. L'ho aperto e dentro ci ho trovato questo ciondolo" Louis alza la manica della felpa e sul polso mostra il braccialetto con i 4 ciondoli, i 3 che Harry gli aveva regalato al compleanno e l'ultimo per i 6 mesi, che rappresenta due omini che si tengono per mano.
"L'ho subito messo accanto agli altri e ho letto anche il bigliettino. Sono scoppiato a piangere come uno stupido, ho fatto il biglietto per l'aereo e sono tornato subito a New York. Come se mi fossi svegliato solo allora e ho capito sul serio tutto ciò che ti avevo fatto e che mi ero perso"
"Perché non mi hai cercato, quando hai trovato il ciondolo?"
"Non sapevo nulla di te, solo che stavi ad Hong Kong, ma non ero sicuro fosse vero. Avevo sentito di sfuggita mamma che ne parlava. Sinceramente non avevo il coraggio di cercarti, cosa potevo dirti? Non c'erano e non ci sono scuse"
"Quando ci siamo rivisti, l'altro giorno al parco, perché piangevi? Non sei felice come dici, vero?"
"Sono realizzato per quanto riguarda il lavoro e sono sereno, ma non felice. Il discorso che ti ho fatto ieri è vero, mi manca una persona al mio fianco con la quale condividere le mie giornate e la vita"
"Ieri ci siamo fatti davvero una bella chiacchierata, ci voleva" ieri, mentre passeggiavano per il parco, hanno avuto modo di parlare molto e di raccontarsi di tutto ciò che hanno fatto in questi 5 anni. Louis gli ha raccontato di New York, della scuola e dei primi successi e Harry gli ha parlato della laurea e dei due anni ad Hong Kong.
"Posso farti una domanda personale? che ieri non ho avuto il coraggio di chiederti"
"Si"
"Hai.. hai avuto qualcuno in questi anni? Un.. un fidanzato?"
"Nessuno, ho conosciuto diversi ragazzi e anche l'avvocato dove lavoravo io ad Hong Kong mi corteggiava, ma non riuscivo a lasciarmi andare. Tu invece?"
"Nessuno, non ne sentivo il bisogno, soprattutto perché in questi anni ho frequentato solo il mondo della danza e i miei colleghi mi odiano tutti, per difendermi mi mostro presuntuoso e scostante".
"Dovresti smetterla di mostrarti per quello che non sei, la danza é il tuo mondo e devi farti conoscere per come sei realmente"
"Hai ragione, come sempre"
"Il braccialetto con i ciondoli é un caso che lo indossi adesso?"
"Non so se mi crederai ma non l'ho mai tolto, a parte quando sono in scena e durante le prove. Ho paura di perderlo e quindi faccio attenzione"
"Non me lo sarei aspettato di vederti il braccialetto al polso" Harry sospira e vede Louis tremare per il freddo, si toglie la giacca e gliela lascia sulle spalle.
"É così calda"
"La felpa che avevi l'altro giorno al parco era la mia?"
"Si, la uso sempre, io ci sento ancora il tuo odore sopra" Harry non risponde e Louis si sofferma a guardarlo, notando un piccolo particolare che si intravede sul braccio, dalla manica del maglione leggermente tirata sù.
"É un nuovo tatuaggio questo?" Harry si copre all'istante e annuisce.
"Perché lo hai nascosto? Cos'è?"
"Niente di particolare, un tatuaggio che ho fatto 3 anni fa"
"Non vuoi dirmi cos'é?"
"Non è importante. Io vado a letto, domani mattina viene mio padre e devo alzarmi presto"
"Viene Robin? Perché?"
"Così" Harry si alza, saluta Louis ed entra nell'hotel. É davvero stanco, é stata una giornata ricca ed impegnativa.

***

"Karol, é stato davvero un piacere conoscerti! Qui è davvero splendido, un posto da sogno"
"Grazie Robin! Mi ha fatto piacere avere i ragazzi a dormire e soprattutto sono stata felice di conoscerti"
"Ci hai promesso di venire a trovarci al ristorante"
"Ti veniamo a prendere noi, Karol e passeremo una giornata insieme a Londra"
"Volentieri, ormai sono sempre da sola qui e ammetto di essere in ansia, essendo anziana c'è sempre la preoccupazione che possa sentirmi male ed essere isolata non è il massimo"
"Dovresti provare ancora a vendere tutto e prenderti una casa in città" Louis non si arrende, per lui é davvero inconcepibile demolire tutto e distruggere per sempre il lavoro fatto da Richiard in questi anni.
"Ne abbiamo già parlato, Lou"
"Karol voglio comprarlo io, qualsiasi cifra tu voglia. Adesso posso permettermelo, ho un lavoro mio e guadagno bene, ho le garanzie per chiedere un mutuo"
"Dici sul serio?! Sarebbe fantastico"
"Davvero, metterò a nuovo questo posto e farò tante cose belle se me lo venderai"
"Ne parlo con i miei figli, tesoro"
"Non saranno mai d'accordo! La proprietà è tua e puoi decidere tu!!"
"Lou, stai tranquillo, Karol ha detto che ti farà sapere, tu pensaci bene, non è una passeggiata comprare una proprietà" alla fine si arrende e da ragione ad Harry.
"Hai ragione, ancora una volta"
"Non avevo dubbi, adesso andiamo a casa e torniamo alla vita di tutti i giorni"
"Tornerai ad ignorarmi?"
"Non lo so, cercherò di essere tuo amico"
"Io proverò a vederti solo come un amico, te lo prometto Haz, te lo devo".

The Boxer and the Dancer ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora