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"Harry, posso entrare?" Gemma bussa alla porta della camera di suo fratello che è leggermente aperta, aspetta che lui le dica di entrare.
"Non devi chiedere il permesso, questa è casa tua" Harry si muove veloce per la stanza infilando una maglietta al volo e riavvivandosi i capelli con le mani
"Stai uscendo?"
"Sì" non ha detto a sua sorella che ha ripreso a lavorare alla bakery, sa che Gemma ne sarebbe felice, ma non gli va più di condividere le sue cose con lei. Prima avevano un bel rapporto, poi Harry si è semplicemente chiuso in sé stesso, lasciando libero sfogo alla sua rabbia.
"Ho parlato con David" David è il preside della sua scuola, nonché grande amico di Gemma.
"Qualsiasi cosa ti abbia detto è falsa! Non sto qui a difendermi e giustificarmi, ma sai bene che non ti ho mai detto bugie. Sono stato il primo ad avvisarti tutte le volte che ho fatto a botte con qualcuno, stavolta sto cercando di far funzionare le cose e non creare problemi a nessuno" per Gemma è strano sentir parlare così tanto e velocemente suo fratello, di solito è sempre distaccato e apatico. Le viene da sorridere e si siede sul letto.
"Che hai da ridere, adesso? Ti diverte rimproverarmi?"
"Cosa ti fa pensare che io voglia rimproverarti?"
"Ogni volta che mi rivolgi la parola é per rimproverarmi"
"Solamente perché tu non mi parli mai, quando ti chiedo qualcosa o mi interesso alla tua vita mi ignori" il riccio sospira e si siede alla sedia della scrivania, di fronte a sua sorella.
"Se mi chiedi qualcosa e ti interessi a me é solo per dovere, perché io vivo in casa con te e non vuoi responsabilità"
"Se non avessi voluto responsabilità non ti avrei permesso di vivere con me e lo sai"
"Lasciamo perdere.. che ti ha detto David? Cosa sostiene che abbia combinato?"
"Niente Haz, assolutamente niente. David ti vuole bene, ti ha visto crescere e ammira la tua forza"
"Non mi interessa quello che tu dici che lui pensa di me"
"Perché pensi sempre in modo negativo?! Perché non credi che David possa pensare cose belle su di te?"
"Gemma, non ho voglia di discutere e sono in ritardo, dimmi ciò che devi"
"Mi ha chiamato per mettermi al corrente dei tuoi progressi scolastici. La settimana scorsa hai preso una B in storia e ieri una A in letteratura, non ne sapevo nulla" Harry ha cambiato tante scuole in questi anni, ma deve ammettere che da quando un mese fa Gemma lo ha iscritto a quell'istituto così prestigioso, sta davvero cercando di far funzionare le cose. Si impegna nello studio come faceva una volta, evita le risse portando nel suo zaino sempre un paio di cupcakes in modo da poterli mangiare quando la tensione sale e ha anche tolto la fasciatura alla mano. Ha ripreso ad allenarsi anche se i movimenti che riesce a fare sono più limitati di quelli di prima. Dopo aver presentato Sam e Brandon ai ragazzi, circa un mese fa, le cose sono migliorate, Harry sta cercando di parlare di più con Zayn e ha smesso di insultare Niall.
"Te l'ho detto, sto cercando di far funzionare le cose" si alza dalla sedia e sistema in uno zaino alcune cose da portarsi alla bakery e poi successivamente in palestra.
"Sono fiera di te, H" Harry blocca i suoi movimenti e guarda con stupore ed incredulità sua sorella, non gli ha mai detto nulla del genere e crede di aver sentito male.
"Tu.. tu sei fiera di me? Non è possibile, non devi!. Sono un disastro Gems, non parliamo seriamente da 6 anni e, da quando vivo con te, ti ho solo creato problemi. Abbiamo 10 anni di differenza ma ciò non significa che a 24 anni eri tenuta a prenderti la responsabilità di un quattordicenne problematico e rabbioso. Potevi lavartene le mani, lasciarmi con Anne e lasciare che mi chiudessero in riformatorio. Perché non lo hai fatto?! Sarei morto e le cose sarebbero andate meglio!!"
"Non puoi dire una cosa del genere! Sei il mio fratellino e quando mamma ha scoperto di aspettarti ero al settimo cielo. Avevo 10 anni ed ero convinta di dover ormai passare la vita come figlia unica, poi sei arrivato tu e sei stato un vero e proprio miracolo. Da piccolo avevi i capello biondi, lisci e gli occhi azzurri, ti ricordi? Sembravi un angelo e lo eri davvero. Sei stato sfortunato Haz e la tua purezza, la tua dolcezza e fragilità sono state messe a dura prova quando eri solo un ragazzino. Hai subito in silenzio per tanto tempo.." Harry urla, urla così forte che gli sembra di perdere tutta la voce. Gemma si blocca non finendo il discorso. Ha le lacrime agli occhi e guarda suo fratello con preoccupazione.
"Non ho subito in silenzio!!! Io ho chiesto aiuto!!! Ci ho provato!!! Tu non c'eri ed era giusto, dovevi inseguire il lavoro dei tuoi sogni e andare via di casa, ma io ero solo!! Completamente solo, Gemma!!" Gemma in questi anni si è sentita tremendamente in colpa verso suo fratello. Dopo l'università ha trovato subito lavoro ed è andata via di casa, non ne poteva più delle urla e dei continui litigi dei suoi genitori. Harry era piccolo, aveva 12 anni quando lei ha lasciato casa e si è trasferita a Manchester per lavoro. Si sentivano tutte le sere e Gemma cercava sempre di tranquillizzare il più piccolo che, crescendo, iniziava a capire che i continui litigi dei suoi genitori erano per causa sua.
"Non mi hai mai detto niente, Haz.. Io.. non potevo immaginare tutto ciò che subivi. Se avessi saputo ti avrei portato prima con me"
"Ah davvero?! Sei dovuta tornare a vivere a Londra!! Hai sconvolto la tua vita e il tuo lavoro a Manchester per colpa mia e ti sei occupata di me solo per pietà!!! Per evitare di farmi finire in un istituto! Per evitare che mi ammazzassi e che tu avessi i sensi di colpa per tutta la vita!!!. Te ne sei andata e hai lasciato me a soli 12 anni con quei due che si davano addosso dalla mattina alla sera, incolpandosi a vicenda per aver creato un figlio malato!! Sbagliato!!"
"Non sei malato, Haz"
"No, non lo sono!! Sono guarito!! Ero solo un bambino!! Non potevo sapere che era sbagliato provare attrazione per i maschi!! Non dovevo nascere!! Non dovevo subire tutto il dolore che ho subito, non dovevo lasciare che mi desse i primi pugni, i primo calci, non dovevo essere debole!! Dovevo ucciderlo prima!!!" Un calcio dato con rabbia spezza in due la scrivania di legno e fa cadere il pc che c'era sopra, facendolo aprire a metà.
"Ahhhhh!!!" Urla tutta la sua disperazione, la sua rabbia e i ricordi che fanno male. Continua a prendere a calci qualsiasi cosa e alla fine crolla da solo, in ginocchio, con le lacrime che escono libere.
"Haz.." piange anche Gemma e fa per avvicinarsi a suo fratello ma lui si alza di scatto da terra e raccoglie il suo zaino
"Lasciami in pace!! Lasciatemi in pace tutti!!".

The Boxer and the Dancer ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora