12. Luna Piena

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"Jen, tu devi ritornare a casa" mi disse Dean serio. "Ok allora vado a Wasterville, e ci vado con la mia Jeep" dissi sottolineando l'ultima parte, perchè non volevo lasciare la mia macchina vicino al vecchio nido di vampiri.

"Non intendo Wasterville, Jen tua madre è preoccupata" ammise il biondo. "Ascoltami mia madre si preoccupa anche se accompagno un bambino a scuola, o se raccolgo delle mele, piuttosto vorrei trovare Liam visto che è da un po' che non lo vedo" dissi.

"Ma tu non stai accompagnando nessun bambino e non stai raccogliendo mele, stai cacciando Jen, si rischia la vita, fa bene ad essere preoccupata" sussurrò il maggiore dei Winchester.

"Anche tu sei sempre preoccupato, è normale che tu me lo dica, e ti ripeto per l'ennesima volta che so badare a me stessa" dissi, Dean annuì perchè sapeva di non poter cambiare la mia decisione.

Se c'era un mio pregio o difetto di me, non so neanche come decifrarlo, è che ero testarda, nessuno riusciva mai a farmi cambiare idea, avvolte lo sono anche troppo, forse sarà perchè sono troppo sicura di me, non lo so, ma andavo fiera della mia testardaggine, e non l'avrei mia cambiata.

Quindi presi la mia Jeep e partii per Wasterville, ma notai che i Winchester erano dietro di me. Volevano seguirmi, era evidente, volevano assicurarsi che io tornassi a Wasterville e che non andassi in uno di quei locali che ero solita frequentare dopo un caso. Ero sul punto di fermare l'auto aprire la portella e fare una scenata in mezzo alla strada, ma non lo feci, mi trattenni.

Arrivai a casa e parcheggiai la Jeep, seguita dall'Impala. Aprii la portella, uscii dalla macchina e mi precipitai verso i fratelli con le braccia incrociate al petto. "Come mai mi seguite? Quello che faccio non vi deve interessare" dissi guardando dritto negli occhi prima il maggiore e poi il minore dei fratelli.

"Volevamo solo assicurarci che tu tornassi a casa sana e salva e ci stavamo chiedendo se potessimo rimanere a casa tua" disse Sam grattandosi il collo, io annuii e li feci entrare. Probabilmente dovevo urlargli contro, come mi suggeriva il mio istinto, ma non avevo voglia di litigare ancora coi Winchester.

Stasera avrei dovuto vedere Liam, quindi salii subito le scale e corsi verso la mia camera, spalancai la porta e vidi due occhioni azzurri fissarmi. "Perchè mi sono svegliato e tu non c'eri? Non c'era nessuno in casa" mi chiese Liam, incrociando le braccia al petto.

"Ero a caccia, e poco prima avevo litigato con i Winchester e sono andati a caccia anche loro, tu stavi dormendo e non volevo svegliarti, pensavo volessi riposare dopo tutto quello che è successo" dissi con sguardo innocente e tutto d'un fiato.

"D'accordo ti credo, ma sappi che non mi piace quel Dean" disse con un filo di voce. Scoppiai a ridere. Liam non era un ragazzo troppo geloso, mi dava i miei spazi, e si fidava di me, ma non degli altri.

"Liam, ascolta, quando sono venuta per medicarti, le tue ferite erano già scomparse. Come è possibile?" gli chiesi aggrottando la fronte.

"Oh, ehm... Magari le ferite non erano così gravi come credevi" mi disse il biondo. "Non sarò un medico, ma so che Crowley quando si tratta di torturare non si risparmia" insistetti, mentre Liam fece spallucce.

Mi tirò a sé e mi abbracciò sussurrando anche un "stai tranquilla", mi diede un bacio sulla testa e un bacio sulle labbra, mi staccai e gli sorrisi. Lui si avvicinò al mio orecchio e mormorò "Mi sei mancata". Ci sdraiammo sul letto, io accoccolata sul suo petto, mi stavo per addormentare, quando qualcuno spalancò la porta.

"Ehm... ho interrotto qualcosa?" mi chiese Dean. Liam scosse la testa per rassicurarlo "Dean la prossima volta che apri la porta senza bussare ti ritroverai un piede in mezzo alle gambe" gli dissi, Liam scoppiò a ridere.

"Tolgo il disturbo allora" mormorò e sbattè la porta. "Non sei cambiata per niente, eh?" disse il mio ragazzo, e subito dopo mi baciò. Sapevo che gli ero mancata come nessuna al mondo e lui me l'ha sempre dimostrato, ma notavo qualcosa di strano in lui era diverso da quando lo avevo lasciato. E poi quelle ferite rimarginate così in fretta mi facevano sorgere molti dubbi. Ma li scacciai subito, in quel momento dovevo stare con lui e non nella mia testa a pensare.

Ammiravo silenziosa la luna piena dalla finestra, mentre Liam guardava da un tutt'altra parte non feci a meno di notarlo e di aggrottare la fronte. "Tutto ok?" gli chiesi mettendo due dita sotto il suo mento e facendo girare il suo viso verso il mio, ma subito notai una sfumatura diversa nei suoi occhi, che chiuse subito. Con il pollice gli accarezzai la guancia "Cos'hai?" gli chiesi dolcemente. Essere dolce non faceva proprio parte della mia natura, ma tutte le persone che mi sono state accanto mi hanno addolcito appunto, hanno messo un po' del loro zucchero dentro di me.

"Solo un mal di testa, vado a casa" mi disse. Lo afferrai per il polso "Liam devo-devo dirti una cosa importante" gli sussurrai, ma lui si liberò dalla presa e mormorò un "domani me la dirai", mi lasciò un veloce bacio a stampo e se ne andò.

Adesso sarebbe andato a casa e avrebbe visto i cadaveri dei suoi genitori sul tappeto. "Perfetto" pensai ovviamente con tono ironico. Aveva perso i genitori in una sola volta ed io non gli ero vicino, ad aiutarlo, non gliel'ho neanche detto! E per di più sapevo che quello non era un mal di testa, ma era qualcosa di più, che lui non aveva il coraggio di dirmi. So che indagherò niente mi sfugge.

E con questi pensieri finisce il dodicesimo capitolo. Lo so fa schifo, infatti non ne sono per niente soddisfatta, ma visto che ieri non ho pubblicato, ho cercato di farlo oggi, anche se non sono dell'umore adatto per scrivere. Nonostante ciò spero vi piaccia comunque, se è così lasciate un commentino e una stellina.
Un bacio❤️

𝐓𝐡𝐞 𝐃𝐚𝐫𝐤𝐞𝐬𝐭 𝐏𝐚𝐬𝐭 | 𝐒𝐮𝐩𝐞𝐫𝐧𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora