28. Passato e Futuro

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"Trovato!" urlai, con le occhiaie perché in quei giorni avevo dormito molto poco, mi ero focalizzata sulla ricerca di Sam, mentre Dean dormiva.

Ed era molto strano perché Dean non dormiva mai quando Sam, o qualcuno della famiglia, era in pericolo.

Dean si svegliò di colpo, e borbottando si avvicinò a me.

"Buongiorno, dormito bene?" gli chiesi scherzosa

"Una favola, prima che tu mi svegliassi" rispose

"Mi dispiace ma ho trovato una traccia su Sam, sono settimane che non abbiamo notizie di lui, dobbiamo partire subito" dissi

"Stai scherzando, vero?" mi chiese

"Dean . . . ma che ti prende?" gli chiesi

"Nulla, non ho assolutamente nulla" rispose

"Il Dean che conosco io attraverserebbe mari e monti per trovare suo fratello, tu invece borbotti solo se ti propongo di partire" ammisi

"Jennifer, per una volta nella vita, accetta il fatto che Sam se ne sia andato una volta per tutte" rispose

"Ma perché vuoi sempre tenere i tuoi sentimenti per te?!" sbottai

"È per me, giusto? Tu hai paura che ritrovandolo io mi innamori di lui, ma non è e non sarà così, te lo prometto" sussurrai

Mi baciò perché voleva sentirmi sua, solo per un secondo, e poi lasciarmi andare, ma non era quello che volevo io.

Quando baciavo Dean, era come se tutto il mondo attorno a noi si fermasse, come se io non pensassi a nulla, nè a Sam, nè a Lucifero nè a nessun altro, e provavo un sacco di emozioni contrastanti che erano un casino.

Ma io e Dean eravamo un casino, un casino perfetto.

"Quando ho deciso di stare con te, non volevo certo abbandonare tuo fratello alla sorte, e mai lo vorrò, Dean, perché lui ormai fa parte della mia famiglia, e non posso lasciarlo, ma tu occuperai sempre un posto speciale nel mio cuore. Devi solo fidarti di me" ammisi

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POV SAM

Stavo cercando un caso sul mio computer, da quando ero partito mi ero dato alla caccia sfrenata, in modo da non pensare nè a Jennifer nè a Dean.

Sentii dei passi farsi sempre più vicini verso di me, mi voltai per guardare chi fosse, ed era un uomo sulla cinquantina, biondo, con gli occhi chiari e un po' panzuto.

All'apparenza poteva sembrare del tutto innocuo, ma non l'avevo sentito entrare dalla porta, quindi non poteva essere umano.

Afferrai la pistola e gliela puntai in corrispondenza del cuore.

"Chi sei?" chiesi sospetto

"Oh, andiamo, calmati amico, sono qui per parlarti" disse

"Non hai risposto alla mia domanda" affermai sicuro di me

"D'accordo . . . sono Lucifero, ma non spaventarti, come ti ho detto sono qui per parlarti. E metti via quella pistola sai bene che non mi farebbe niente" rispose

Appoggiai la pistola con cautela e mi sedetti sulla mia sedia, attendendo ciò che il diavolo in persona aveva da dirmi.

"Sai che la tua amica Jennifer si è data da fare con tuo fratello? Io davvero non so come facevi a rimanere in quel bunker con i due piccioncini per tutto questo tempo"

"Sei venuto qui per parlarmi di questo? Perché se è così non sono in vena" risposi

"No, Sammy . . . Sono venuto per farti una proposta che Jennifer ha più volte rifiutato, ma so che tu non sarai così sconsiderato da prendere il suo esempio" esordì

𝐓𝐡𝐞 𝐃𝐚𝐫𝐤𝐞𝐬𝐭 𝐏𝐚𝐬𝐭 | 𝐒𝐮𝐩𝐞𝐫𝐧𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora