percy jackson Il Figlio Di Crono

Leo gioca col fuoco

Nel sogno ero di nuovo sull'Olimpo
Accanto a me Zeus era seduto incatenato per i polsi e le caviglie.
- eccoti finalmente...- rise Zeus guardando davanti a sé - sai stavo cominciando a nutrire la speranza che non ti saresti fatto vivo...-
- farai meno lo sbruffone quando avrò finito con te...- rispose una voce
Mi girai e lì davanti a Zeus c'erano Crio e Atlante i peggiori titani del mondo.
- come va la schiena?- rispose beffardamente Il Re Degli Dei.
- piantala o ti butterò personalmente nel Tartaro...- imprecò Atlante.
Un empusa comparve dietro i titani - miei signori è qui... -
Poi mi fissò dritta negli occhi e la riconobbi: Kelly.
Lei attaccò e io mi svegliai di soprassalto con la sensazione che mi fosse salita addosso
- che brutto incubo...- mormorai.
Mi stavo per riaddormentare  quando sentii Nico gridare - al fuoco! Uscite! Tutti sopracoperta!-
Mi affacciai : vidi le fiamme avvampare e Nico e Grover che svegliavano tutti e li  facevano salire sopracoperta.
Li aiutai accodandomi a loro e un attimo prima che le fiamme avvampassero sopracoperta chiudemmo la porta.
- cosa è successo?- domandò Era con il fiatone
- non lo sappiamo ci siamo svegliati per il caldo e la stanza andava a fuoco...- rispose Grover
- dov'è Leo?- domandai
Silenzio
Aprii la porta e mi precipitai giù
- Percy aspetta!- sentii da sopra
Ma io non mi fermai, il fuoco mi bruciava la pelle e le schegge del vetro che scoppiava mi graffiavano le braccia, però alla fine arrivai davanti alla stanza di Leo.
Mi fermai il tempo necessario per permettere a Nico e Grover di raggiungermi.
Inalavamo gas e dovevamo fare in fretta.
Entrai nella stanza e una quantità di calore eccessiva mi investì: tutto a terra rovinato bruciato e poi lì in mezzo alla stanza Leo si dimaneva e urlava.
- sta sognando...- balbettò sbigottito Nico.
- no sta avendo un incubo...- rettifico' Grover
Senza contare a quanto scottasse presi Leo in braccio, lui si dimenava e urlava...ma io lo tenni forte
Aiutato da Nico e Grover riuscii a portarlo in superficie.
Più lo portavamo via più il fuoco si affievoliva : era lui che emanava fuoco e il resto si era spento.
Lo poggiai sul ponte
- no lasciami!- urlava il mio amico disperato.
- Leo svegliati!- lo scuotemmo
Lui aprì gli occhi e le fiamme si spensero di colpo.
Tremava ma era bollente. singhiozzò piano
Poi si mise a piangere piantando la faccia nel mio pigiama.
Lo abbracciai forte - sta calmo Leo...-
Tutti lo guardavano ma lui se ne infischiava e continuava a piangere.
Grover abbassò la mano sulla fronte del nostro amico che tornò del suo calore normale.
Allontanò la faccia da me.
- sto bene...- balbettò
Fece per alzarsi ma Apollo lo fece risedere - fermo qui hermano cosa è successo?-
Mollai una gomitata al dio.
- Leo...- provai a cominciare
- non è successo niente sto benissimo ok?- sbottò- e ora lasciatemi in pace...-
Si alzò- qualcuno è rimasto ferito o scottato?-
Guardai Nico e Grover - sembriamo a posto...-
- noi siamo apposto...- rettifico'Grover - tu sei completamente bruciato!-
Mi controllai le braccia che erano rosse dal calore e macchiate di sangue.
- sei figlio del dio del mare... Il calore non ti fa bene...- spiegò Annabeth.
- dovreste riposare tutti e due andare nei vostri letti...- propose Demetra
- io sto benissimo...- la bloccò Leo
Io non mi sentivo  bene ma ero ancora troppo scosso dall'incubo per riaddormentarmi - neanche io ho voglia dormire...-
Non sentivo le braccia e le muovevo a malapena - beh adesso siamo pari...-
Leo mi guardò con aria interrogativa
- ti ricordi quando ti ho sommerso d'acqua al campo? Adesso siamo pari...-
Leo rise - beh però almeno il mio bagno era piacevole tu hai quasi rischiato la vita...-
- ci vuole di più di un po'di fuoco  e per mettermi fuori gioco...- Sorrisi-mi faccio un tuffo e vado a riva ci vediamo lì?-
Annabeth mi guardò allibita - sono le tre del mattino l'acqua sarà freddissima... Non osare...-
Risi - e dai Annabeth il mare mi guarisce la maggior parte Delle volte... E poi torno subito faccio solo un giro.-
Senza aspettare risposta mi tuffai
Ora che ci penso sarei dovuto rimanere a bordo.