Apollo si fa un bagno fuori programma.

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Eco sussurrava ancora le parole di Medusa " devi segliere da che parte stare..."
Grover singhiozzava - ho combinato un casino... È tutta colpa mia...-
Clarisse grattò la terra con la spada -  non ho ancora capito... Perché  tua madre è un fantasma?-
Le rifilai  un'occhiataccia e lei si zittì
- Grover tranquillo adesso sono qui amico ok? Spara e vedrai che troveremo una soluzione...-
Grover singhiozzò- non c'è una soluzione Percy non capisci?-
Dioniso intervenne - perché non hai mai raccontato di quello che le è successo ti avrei aiutato!-
Grover si alzò piano da terra e diede le spalle al signor D.
- guardami quando ti parlo!- urlò il signor D.
Misi una mano sulla spalla di Grover
- quando son nato - cominciò il mio amico- mio padre non era ancora partito. Mia madre era una ninfa di nome... Juniper...-
Annabeth sussultò
- storie d'amore intricato mi piace...- sussurrò Afrodite e Demetra le diede uno scalpellotto.
- eravamo felici e vivevamo bene... - il mio amico singhiozzò- poi quando avevo due anni papà è partito per cercare Pan. Non avevamo paura perché lui aveva detto che sarebbe tornato. Ma lui non tornò al posto suo arrivò il signor D e ci avvisò che era sparito...-
- ma avevi tua madre...- Ade, stranamente stava provando ad essere ottimista.
Grover scosse la testa - mia madre cominciò a sentirsi male dal dolore la notte piangeva e il mattino si chiudeva in camera sua... Non la vedevo più ormai quando poi... Non c'è la vedevo più!!- scoppiò il mio amico
Mi avvicinai - cosa è successo?-
Il signor D scoppiò- devi parlare chi è stato a trasformare tua madre in un ciondolo?-
- sono stato io!!- urlò girandosi verso il signor D
Tutti sussultarono
- esatto avete davanti un assassino!!- pianse il mio amico
Annabeth intervenne - ma... No... Perché?- balbettò
Apollo guardava Grover intensamente come se gli leggesse dentro.
- era impazzita io non riuscivo a vederla così: ho cominciato a sentirmi strano.
La guardavo e mi sentivo male e poi senza volere l'ho rinchiusa lì!- mi guardò - Percy ti giuro non l'ho fatto apposta!! Ma avevo paura...-
- lo so che non sei stato tu...- sorrisi - non puoi mentirmi abbiamo un legame empatico...-
Atena si avvicinò a Grover - tua madre parlava di qualcosa...??-
Grover sembrava sorpreso di quella domanda - si ma non era la sua voce era innaturale...-
Il signor D sembrava sconvolto - ma e poi che cosa è successo?-
Era sembrava tranquilla come se avesse già saputo tutto non come gli altri dei che sembravano spaventatissimi
- il ciondolo... Io... Lo avevo perso...- borbottò.
- non è vero - intervenni
Lui mi guardò con aria supplichevole
" Di la verità" lo rimproverai telepaticamente
" Non posso..." Mi rispose
" Almeno a me..." Lo pregai
" E va bene... Dopo quello che era successo cercai in tutti i modi una soluzione. Venni a sapere che il signor D era intrappolato in un campo. Scappai di casa per andarlo a trovare ma mi persi..."
" Sei stato attaccato..." Supposi
" Esatto sono stato attaccato da... Ciclopi... Mi hanno rubato il ciondolo... Al campo mezzosangue ho trovato un riparo..."
" È per questo che la tua prima missione è fallita... Ti sei ricordato quei momenti di paura..."
" Ti prego non lo dire agli altri, Annabeti ha perdonato ma se venisse a sapere  che Talia è morta perché sono un codardo..."
" Non lo penserebbero mai..." Sbuffai
" Percy ti prego..."
" E va bene..." Sospirai
Tornammo alla realtà
- Jackson!!!- mi urlò Nico nell'orecchio
Saltai letteralmente - ma che fai?-
Vidi che tutti guardavano me e Grover...
- mi sono sbagliato... Diceva la verità...- mentii
Mi girai verso Grover - c'è nient'altro in tutta questa storia?-
- si...- intervenne Apollo
Lo guardai: il dio del sole sembrava carichissimo ed euforico - non ci posso credere...-
Ermes alzò gli occhi al cielo - se ti è appena venuta in mente una poesia non la vogliamo sapere...-
- poesia? Ma che poesia!! Parlo del canto!! Un'abilità che solo un satiro ogni secolo possiede!!- sorrise Apollo.
Grover arrossì - è la prima canzone che mi è venuta in mente pensavo di non ricordarmela e invece...-
Talia diede un pugno sul braccio di Grover - sapevo che eri speciale...-
Annabeth sorrise ma lanciava strane occhiate ad Atena .
Grover si avvicinò al signor D - mi dispiace io mi vergognavo...-
Il signor D sembrava distante e per un attimo temetti che avrebbe fulminato Grover .
- quando ero piccolo...- disse invece il dio del vino - una volta trasformai per errore un albero in un mostro e distrussi la mia casa...-
Apollo e Artemide scoppiarono a ridere - è vero!-
Anche io, Talia, Nico, Leo e Piper si mettemmo a ridere.
Grover trattenne i risolini
- troveremo tua madre - sorrise il signor D - ho voglia di dare qualche calcio nel sedere ai mostri -
Annabeth sorrise- io ho fame che ne dite di tornare al campo e cenare... Partiremo domani...-
Era sorrise - ho proprio una fame tremenda...-
- cucino io!!- urlò Afrodite
- no!!- strillarono Ade e Demetra.
La dea dell'amore mise il muso e io scoppiai a ridere.
Mentre ci incamminavamo mio padre e Atena parlottavano tra loro.
- ma che cos'hanno tanto da parlare quei due?- mi domandò Grover
- né io né Annabeth sappiamo niente...-
Arrivati al campo riuscimmo a trovare qualcosa da mangiare e per un attimo cenammo felici : ridevamo e per la prima volta pensai che gli dei non fossero tanto male.
Atena continuava a stare zitta.
Mi avvicinai alla dea - allora come va?- le domandai
- bene perché?- domandò lei
- non lo so sembri stanca e preoccupata...- risposi
- io? Stanca? Ma fammi il piacere... - borbottò lei
- hai la maglietta al contrario e le tasche fuori dai pantaloncini.- replicai
Lei si controllò e rise - forse un po' sono stanca ma non lo dire a nessuno mi rovini la reputazione della dea della saggezza!-
- per carità!!-
Annabeth mi chiamò- dovremmo andare tutti a dormire...-
Ci dicemmo buonanotte e ci avviammo in una stanza insieme.
Non riuscivo a prendere sonno così mi girai verso Annabeth
- Annabeth?- la chiamai - sei sveglia?-
La vidi girarsi nel letto - si testa d'alghe non ho chiuso occhio...-
- neanche io...- sospirai, al buio i suoi occhi scintillavano - ti va di uscire?- la buttai lì
- scherzi e se ci beccano?- rise lei
Mi misi a sedere- chi vuoi che ci becchi? -
Lei sospirò- e va bene tanto che male c'è?-
- niente in fondo siamo i futuri signori Jackson...- risi.
Uscimmo in pigiama e ci avviammo verso il mare.
- senti freddo?- le domandai mentre eravamo seduti in spiaggia.
Lei scosse la testa.
Eravamo appoggiati su un masso abbracciati l'uno all'altra Quando Sentimmo dei rumori e io sguainai  Vortice.
Ci accostammo alla  roccia.
- è Medusa?- mi domandò Annabeth
Scossi la testa
- è... Tua madre?- le risposi
- cosa?!?- bisbigliò lei
Ci sporgemmo e vedemmo la dea che camminava e si sedeva in spiaggia.
Si sentì qualcun altro
- Atena sei tu?- domandò la voce di Apollo
Vidi il dio del sole che le si avvicinava.
- che ci fai qui è prestissimo torna a letto...- Apollo si stropicciava gli occhi e io mi chiesi come quel ragazzo potesse essere il dio del sole ,che sorgeva alle sei, se alle sette del mattino diceva che era presto.
La dea lo guardò e per un attimo mi prese l' ansia
- gli occhi....- sussurrò Annabeth spaventata
Atena prese Apollo per un braccio e il dio fece appena in tempo a girarsi che si ritrovò sbatacchiato a terra
- Atena che fai?- urlò il dio nel panico
- non sono Atena idiota...- sibilo' la stessa voce surreale dell'altra volta.
Poi la dea fece roteare Apollo e lo fece volare in acqua.
- Apollo !- gridai uscendo allo scoperto.
Atena si girò verso di me.
Sentii alle mie spalle Annabeth che chiedeva aiuto, le porte che si spalancavano e i miei compagni che uscivano
- bene il famoso Percy Jackson... Sono felice di conoscerti... Vedo che vuoi combattere ne sono contenta...- sibilo' Atena
- non voglio scontrarmi contro di te!- constatai abbassando la spada
- sei così dolce peccato che io abbia fame e divento cattiva quando ho fame...-
Ci fronteggiavamo.
Sentii dei passi e, mentre Atena stava per attaccare , mio padre si mise in mezzo.
- oh bene sarà bello uccidere anche il paparino...- rise la ragazza.
Mio padre guardò la dea dritta negli occhi - se sei  lì Atena ascoltami ti prego...-
Intervenne Ade - ma è impazzita?!?-
Guardavo mio padre che osservava la ragazza senza timore né rabbia con pietà
- papà...- sussurrai vedendo che Atena avanzava.
- ti prego... Atena devi ascoltarmi guardati intorno siamo qui tutti anche Annabeth e Percy sono qui... Non ascoltarla...- bisbigliò mio padre in tono dolce.
Per un attimo gli occhi della dea tornarono normali ma si riappannarono subito.
- Grover!!- chiamò Apollo - conosci glow in the dark?-
Il mio amico trottava nel panico - un po'...-
Apollo sputava acqua e pesci - cantala...-
- cosa?- urlò il mio amico
Grover mi guardò ma io neanche avevo capito.
- è la canzone preferita di Atena se la canto tornerà normale - spiegò Ade che insieme a Nico era comparso accanto al fratello.
Grover mi si avvicinò e io lo incitai.
Lui prese un respiro profondo e cominciò a cantare.
Atena si era scagliata su Nico che le aveva mollato un fendente al braccio non troppo letale ma abbastanza doloroso.
Aveva atterrato il principe dei fantasmi ma sentendo il mio amico cantare si bloccò.
Gli occhi danzavano dal grigio al patinato.
- Atena riprenditi !- gridammo io e mio padre insieme.
Grover continuava a cantare e Annabeth e Talia lo aiutavano con il testo.
Atena per un attimo si fisso' le mani.
Poi buttò gli occhi all'indietro e cadde in avanti.
Mio padre si slancio'  per sorreggerla mentre Ade aiutava Nico ad alzarsi.
- sei stato bravo!- sorrisi a Grover
Lui anche ricambiò - merito di Annabeth e Talia che mi hanno aiutato...-
Talia sorrise - è anche la mia canzone preferita la so a memoria...-
- mamma!!- gridava Annabeth mentre la scrollava - stai bene??-
La dea non muoveva il petto sembrava non respirasse.
Leo si intromise con un po'di ambrosia in mano e la verso' nella bocca della dea.
- Atena...- la chiamò Era.
La dea prese un respiro profondissimo e poi tossì alzandosi a sedere - bleah!-
Alzò gli occhi - che succede?- domandò con un filo di voce
- niente di speciale - alzò le spalle Ares - hai solo affogato Apollo e minacciato di morte Percy.-
Mollai una gomitata al dio della guerra.
- stai bene?- le domandai.
Lei scosse la testa.
Si girò verso mio padre - ho paura...-
- no - le sorrise lui - non ci devi pensare ok? -
-ma... E se...- cominciò la dea
- aspettate di chi stiamo  parlando?- domandò Ermes confuso.
Atena provò ad alzarsi ma barcollò e ricadde - di nessuno...- borbottò mentre Demetra la aiutava a rialzarsi.
- Poseidone...- fece Ade ma il fratello lo interruppe con un gesto della mano.
- ci sarà tempo per le spiegazioni...-
- no!- urlò Annabeth- qualunque cosa sia riguarda me e Percy e io la voglio sapere adesso!-
- Annabeth...- sussurrò la madre
- no ha ragione !- intervenni - ci nascondete qualcosa e noi vogliamo sapere cosa.-
Mio padre mi guardò - Percy ti prego non ora e non qui...-
Annabeth pesto' il piede a terra e si giro' urlando qualcosa tipo " ma dovevo proprio essere una semidea?"
Stavo per correre dietro ma Clarisse e Talia mi trattennero.
- andiamo noi pivello tu devi prepararti e aiutare Grover a trovare Juniper...- mi rassicurò Clarisse.
- Juniper è vero. Sta bene?- il mio amico trottava da un piede all'altro.
Io non capivo più niente ero arrabbiato : quello era un giorno speciale ed era stato rovinato, la mia ragazza era arrabbiatissima e io dovevo badare agli dei?
- che cavoli!- urlai pestando i piedi.
- Percy...io...- provò a scusarsi mio padre.
- fermatevi che state facendo?- irruppe una voce in lontananza.
- Juniper...- borbottò Grover.
- andate a cercarla noi penseremo alle cose per il viaggio- ci rassicurò Leo.
Afrodite stava per contestare ma il mio amico la fulminò con un'occhiataccia.
- andiamo!- incitai Grover
Cominciammo a correre, o meglio Grover cominciò a correre mentre io gli arrancavo dietro.
Ritornammo ai bagni del campo mezzosangue dove prima avevo incontrato Juniper.
Juniper urlava contro la ninfa di nome Gwen - Percy lo troverà!!-
- No è morto accetta la realtà e smettila di piangere non ti fa onore!- Sbraitava quella.
Mi accorsi che la piccola driade aveva dei segni in volto come se fosse stata menata, mi girai verso Grover mentre correvo anche lui se ne era accorto.
- tu non capisci niente !- urlò piangendo Juniper
Gwen le mollò uno schiaffo.
- Gwen fermati!- urlò Grover mentre arrivammo nello spiazzo.
Quando lo videro tutti fecero un passo indietro come se il mio amico fosse stato un fantasma.
Corremmo da Juniper e la aiutammo a rialzarsi.
- Grover!- esultò lei aggrappandosi al collo del mio amico.
Erano abbracciati e felici.
- scusate se vi ho abbandonati su due piedi ma...- provò a spiegare il mio amico .
- non vogliamo spiegazioni...- sorrise un satiro facendosi avanti - siamo contenti che tu sia tornato. Grazie Percy...-
Mi inchinai in maniera buffa e tutti scoppiarono a ridere.
- ah dei serpenti!!!- urlò una driade arrampicandosi su un albero.

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