20. Fiabe

45 7 28
                                    











Ciao ragazzi! Oggi vorrei parlarvi delle fiabe Giapponesi, come mi fu chiesto dalla cara chiarafabb nel remoto 2017 (?)
In realtà, mi avevi chiesto "miti e leggende", vero? Credo che inizierò con le fiabe visto che sono più piacevoli.
Io sono cresciuta a forza di Cappuccetto Rosso e Momotaro in egual misura, dunque non mi è difficile narrarle.

Non vi dispiace se le racconto in chiave Suyren, vero? Cioè come me le ricordo dalle serate con la mamma e marcando le parti che mi sembrano importanti a casaccio. So che esistono molte versioni, ma beccatevi la mia. :)

In Giappone le fiabe non si raccontano spesso al giorno d'oggi. Non ho mai sentito un bambino chiedere di raccontargli una fiaba, al massimo vorrebbe sentire una storia della Disney. Inoltre, le fiabe vengono lette dai bambini, ma la cultura del genitore o nonno che racconta non è così popolare. Immagino di aver sfinito mia madre, hahaha.

Allora, le fiabe che voglio raccontarvi sono tutte quelle che conosco, ossia quelle della serie Taro e "Tsuru no Ongaeshi". Abbiamo Momo-Taro, Urashima-Taro e Kin-Taro. In realtà l'ultima non la conosco. Comunque, le più famose sono queste tre e come potrete notare, hanno tutte un Taro, perspicaci, eh! Da questo nome si possono intuire due cose. Primo, sono protagonisti maschili. Secondo, vengono da un'epoca passata e sono persone comuni (Taro è forse il nome più comune in assoluto).

Ricapitolando, oggi vi presenterò Tsuru no Ongaeshi, Momo-Taro e Urashima-Taro, in questo ordine. Ho indagato su Kintaro, ma non è per niente interessante.

---

鶴の恩返しTsuru no OngaeshiTsuru, gruNo, dellaOngaeshi, restituimento di un favore

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

鶴の恩返し
Tsuru no Ongaeshi
Tsuru, gru
No, della
Ongaeshi, restituimento di un favore

Mukashi mukashi, aru tokoro ni...

C'era una volta in un freddo inverno e in un posto indeterminato, un giovane cacciatore.

Egli usciva dalla sua dimora ogni mattino e si recava nei boschi poco lontani da casa alla ricerca di prede da vendere al mercato.

Quando il cacciatore partì con il fucile in spalla quella mattina, la neve era alta e compatta sui campi circostanti.

Il cacciatore si incamminò con un po' di fatica. Dopo aver percorso un breve tratto di strada, sentì un rumore. Uno sbatacchiare confuso di ali, un verso straziante. La preda doveva essere vicina. Sembrava debole, il bottino perfetto per tirare avanti qualche giorno in più.

Lui seguì il rumore con un sorriso stampato in viso. Dietro a una capanna decadente, la vide. Era una gru piuttosto grande, con il piumaggio candido. Sembrava sfinita di sbattere le ali a vuoto.

Il cacciatore si avvicinò. Capì che era intrappolata. La neve doveva aver nascosto una trappola e la gru vi si doveva essere impigliata.

Si chinò e liberò l'animale. Non dovette neppure pensarci: nonostante quella fosse la sua possibilità di un pasto caldo, lui non avrebbe mai attaccato un uccello così bello e per lo più intrappolato. Avrebbe trovato un'altra preda.

Curiosity about 日本Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora