11. Il rispetto ♣

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Minasan konniciwa!
Osokunatte gomennasai (perdonate il ritardo).

Il tema di oggi è il rispetto.
Non avrei poi così tanto da dire essendo questo un argomento affrontato un po' in ogni capitolo... ma preciserò qualche punto interessante.

Se mi chiedeste di spiegare il significato della parola "sonkei", probabilmente non ce la farei.
Insomma, è un vocabolo che si usa spesso, soprattutto in Giappone, ma cosa significa davvero?

Eccovi la definizione tratta dal dizionario.

Per rispetto si intende il vedere le personalità e le azioni altrui come superiori, il posare il resto su un gradino più alto e abbassare il capo

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Per rispetto si intende il vedere le personalità e le azioni altrui come superiori, il posare il resto su un gradino più alto e abbassare il capo.
È come un forte senso di ammirazione e ringraziamento verso gli altri.
L'ultima frase, uyamau koto, indica un verbo. Esso mostra l'azione di innalzare qualcuno o qualcosa.
(In Italia mi pare non esista. Ho controllato e il traduttore risponde con "onore"... ma non è esatto.)

Dunque, sonkei significa elevare gli altri (tal volta, anche abbassando se stessi)... partiamo da qui.

Il complemento oggetto del verbo uyamau è koureisha (nella maggior parte dei casi, si intende).
Dunque, se io dicessi uyamau, un giapponese qualsiasi risponderebbe koureisha come esempio (ho provato con mia madre e ha funzionato).
Dimenticavo, koureisha indica gli anziani.

Questo vuol dire che il più grande "bersaglio" di rispetto in Giappone sono le persone di una certa età.
Per quale motivo? Semplicemente perché sono più esperti di noi: avendo vissuto un maggior numero di esperienze, sono in grado di insegnare ai giovani.
Inoltre, se loro non esistessero, noi neppure (una nuova generazione non può comparire dal nulla).

Un'altra categoria nel mirino è quella dei sensei. Essi non sono necessariamente dei professori, ma persone esperte e in grado di insegnare (qualsiasi cosa o attività).
Un dottore, un maestro, un politico... loro sono tutti detti "sensei".

Naturalmente il rispetto è d'obbligo anche nei confronti dei superiori (come ho anticipato parlando del jyouge kankei). La ragione è sempre la stessa: a chi ha più anni o esperienza spetta un gradino superiore al proprio.

Altre formalità sono riservate a chi ci aiuta o a chi ci fa dei favori... alla famiglia, al cibo, agli amici.

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Il rispetto si può dimostrare in varie maniere. Per esempio, inchinandosi o abbassando il capo...

Un altro mezzo sono le parole.
Sapevate che in Giappone esistono quattro modi di parlare diversi?
Ci sono delle parole dette sonkei-go, altre dette teinei-go, altre ancora chiamate kenjyou-go... e poi quelle che si usano normalmente.

Ogni gruppo è usato per un tipo di formalità diverso:

• Il primo è adottato per parlare alle persone più alte in grado. In questi casi, l'oggetto è posto su uno scalino più alto (e noi non ci muoviamo).

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