VII

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"Cavolo!" il gruppo si bloccò di fronte ad una sparatoria che ostacolava il passaggio verso le scale.

"Fuoco!" il comandante di un gruppo di soldati attaccò alcuni detenuti, poi cercarono di fermare quelli che avevano ottenuto delle armi. Si vedevano criminali di tutti i generi nel Belle Reve in Louisiana, e nessuno di loro era debole o indifeso, si sarebbero ammazzati a vicenda pur di cercare l'uscita. Semplicemente non sapevano che una vera uscita non esisteva: Harry pensò che l'unico modo era raggiungere il tetto, oppure sarebbero morti lì dentro. Era impossibile raggiungere il varco creato dai Malik, visto che si trovava dall'altro lato dell'edificio, e quindi salire era l'unica possibilità disponibile.

"Via da qui!" Il gruppo si ritirò in fretta cercando un percorso alternativo, poi trovarono un ascensore funzionante e provarono a raggiungere le sue porte. Purtroppo delle guardie comparvero proprio davanti ai loro occhi, costringendoli a difendersi: prima che potessero sollevare le armi, Lauren e Harry aggredirono i loro nemici, mentre Normani si occupò a distanza del terzo.

"Normani, dietro di te!" Lauren si accorse che stavano arrivando altri uomini, ma era troppo tardi perché uno di loro aveva già sollevato la pistola contro la donna. Spararono.

Harry e la corvina cercarono di difenderle con le loro armi, bastava poco tempo prima che Camila e Normani li avessero raggiunti. La ragazza di colore urlò quando una pallottola le prese la gamba, abbandonò Camila che corse via verso il corridoio adiacente: "Cazzo!" Lauren imprecò, Harry recuperò velocemente Normani conducendola verso l'ascensore che la corvina aveva aperto.

"Lauren corrile dietro e poi raggiungici sul tetto presto!" Tra gli spari e la sirena, la corvina riuscì a stento a capire le sue parole, poi non esitò a correre verso la zona percorsa dalla sua amata: che cosa le passava per la testa? Possibile che fosse così confusa?

"Camila?!" Una volta arrivata alla sala mensa, entrò attraverso le porte sbattendole: non c'era nessuno e il silenzio era pericoloso, la luce era spenta. Sarebbe servita di nuovo la torcia.

"Ti prego esci fuori! Siamo in pericolo, non voglio farti del male... Avanti, Camila!" Camminava tra i tavoli, ogni tanto si abbassava per guardarci sotto, poi ci fu un frastuono nella cucina, come se una serie di pentole fossero cadute. Lauren aveva un cattivo presentimento. L'agitazione che le aveva provocato la ferita di Normani la stava costringendo a non essere cauta, infatti decise di raggiungere velocemente la cucina senza ricordarsi delle attuali condizioni della sua ragazza.

"Camz?"

"Sei un m-mostro... mostro... non chiamarmi così!" Lauren si voltò verso quei sussurri colmi di follia, ma si ritrovò davanti una padella che schivò per un soffio: Camila era in piedi davanti a lei infuriata e pronta alla carica.

"Camila?!" Lauren tentò di afferrare le sue braccia per bloccarla e non fargli male, ma la donna si lanciò con tanto impeto che scaraventò entrambe a terra. "Perché fai così?!" La corvina capovolse la posizione così che ora lei era sopra la cubana: i suoi occhi sembravano vuoti ma il suo volto rispecchiava la rabbia.

"Tu..."

"Camila dicevi di amarmi!"

"SEI UN MOSTRO!" la corvina non vide arrivare la pentola che aveva raccolto la bruna, provò a pararsi con il braccio e la spalla ma sapeva che avrebbe fatto un male cane.

Ora non c'erano altre soluzioni se non usare la mano pesante: Lauren dopo essere andata a sbattere contro il bancone della cucina si era sollevata per prepararsi all'ennesimo attacco. Poco dopo, infatti, Camila si stava avvicinando con un coltello in mano e un ghigno rabbioso: "Mi hai fatto del male... chi è stato? Tu... non io. No, no... No! Ho le prove, sì... sei stata proprio tu e ora tocca a te morire!" Si lanciò con disperazione verso di lei, la corvina aveva nella mano l'unica soluzione cui poteva pensare: senza batter ciglio piantò nel braccio della ragazza il sonnifero ad ago.

Pink Gunpowder (GIRLXGIRL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora