"Hai coraggio a presentarti davanti a me dopo avermi ingannato per tutti questi anni."
"Non avevo altra scelta Lauren. Che ne dici di sederci per parlare con più tranquillità?"
"Sto benissimo in piedi." Sorrise freddo ricordandosi una delle manie di sua sorella: avere la situazione sempre sotto controllo. Prese il calice di vino che gli aveva portato un cameriere: lo osservò amando quel rosso così intenso e forte. Lui era seduto al tavolo di mogano nero, accanto c'era un piatto d'argento che rifletteva la sua immagine: aveva la barba nera, lo sguardo deciso ma affogato dal dolore.
"Spiegati allora." Lauren guardò quell'uomo, non riconoscendo più suo fratello.
Era entrata nella sala con Taylor, ma la sorella aveva preferito lasciarli da soli. Lauren si rendeva conto che sua sorella forse aveva sbagliato.
"Sarò breve, non abbiamo tempo da sprecare." Chris si alzò in piedi per guardare meglio Lauren: era cresciuta così bene la sua adorata sorella.
"Avevo bisogno di quel potere, ma papà voleva darlo alla sua prima figlia. Quindi ho dovuto cercare un'altra strada per prenderlo: finsi la mia morte, lasciai lo Stato per andare in Europa e iniziare i miei affari. Non ero solo e forse ti chiederai chi mi è stato accanto..." Mike Jauregui non avrebbe mai permesso ai suoi figli di andarsene, Chris aveva finto la sua morte per quel motivo; questo, però, non giustificava proprio nulla per Lauren. Lauren non riuscì a proferire parola, la sua gola si chiuse dopo aver sentito, "finsi la mia morte". Un'inquietudine iniziò a divorarla lentamente da dentro: aveva ucciso un uomo inutilmente e quella catena distruttiva che caratterizzava la sua vita e la tormentava iniziava proprio dalla morte del fratello.
Avrebbe potuto vivere senza sentirsi un'assassina a diciotto anni?
"Keana era una di queste persone."
"T-tu..." Lauren stava per infuriarsi e non sapeva che cosa avrebbe potuto fermarla se non qualche miracolo divino.
"Mentre costruivo la mia organizzazione, avevo bisogno di qualcuno che ti tenesse d'occhio per me... non avrei mai voluto che ti facessero del male."
"Stai scherzando vero? Quella puttana non ha fatto altro che cercare di rovinarmi e fare del male a chi mi sta accanto! Come hai potuto? Come hai potuto abbandonare tutti per un cazzo di ambizione? Volevi il potere, avresti potuto chiedermelo! Pensavo fossimo fratelli, invece fai schifo come tutti gli altri e non credere di essere meglio di nostro padr-!"
"Non ti permettere!" Chris alzò la voce e zittì completamente Lauren. "Lauren io ho fatto tutto questo per voi! Non volevo assolutamente che tu entrassi in questo schifo ma sono tornato e ti vedo nella situazione peggiore, come pensi che io non possa aiutarti ora? Sarà così difficile per te..." Chris strinse i pugni difronte alla faccia fredda di sua sorella: non gli stava assolutamente credendo. "Che cosa avresti fatto per me? Avanti dimmelo." Lauren si morse il labbro per trattenersi dall'urlare.
"Ho appena scoperto quello che ha fatto Keana dietro la mia schiena. Lei mi ha tradito, mi fidavo di quella donna ma ora me ne occuperò personalmente: sono disposto a tutto per proteggerti. Non sono tornato per competere bensì voglio offrirti una bellissima soluzione... capita pure a pennello, no? Ho visto che cosa è successo con quella psicologa... Camila, giusto?"
"Non nominarla." Anche Chris, forte e sicuro, sentì le sue difese spezzarsi a quel tono di voce: indietreggiò.
"Scusami sorella, voglio solo che vivi in libertà."
"Quella libertà che mi hai tolto la notte della tua morte?" Chris sospirò e si avvicinò al tavolo: prese il calice tra le mani. "Avanti fratello, sono proprio curiosa di sapere che cazzo di piano hai escogitato stavolta. Morirai ancora? Dovrò uccidere un'altra persona, poi lascerai tutto e mi ritroverò di nuovo nella merda?!"
STAI LEGGENDO
Pink Gunpowder (GIRLXGIRL)
Fanfiction𝔖𝔢𝔮𝔲𝔢𝔩 𝔡𝔦 𝔇𝔞𝔪𝔞𝔤𝔢𝔡 𝔏𝔬𝔳𝔢 Camila è sparita nel nulla e Lauren Jauregui si ritrova ad affrontare il processo e i suoi problema senza di lei... finché non scopre dove è tenuta prigioniera. Dubbi, pentimenti, lotte interiori e molto al...