Camila si svegliò al mattino; i raggi del sole entravano dalle finestre ma venivano parzialmente coperti da tende bianche con motivi dorati. Aprendo gli occhi aveva visto quanto fosse bella quella camera da letto: la stanza era davvero grande, quanto la sala del suo appartamento, e c'erano mobili in mogano nero, una cabina armadio, uno specchio molto ampio che occupava parte della parete e per finire un letto enorme. Su quel letto morbido e lussuoso, con lenzuola bianche e candide, erano presenti i loro corpi nudi. Lauren dormiva ancora e il suo volto rilassato era rivolto a Camila; così la cubana ne approfittò per osservarla. Era bella come la prima volta, forse di più: quella serenità che ora caratterizzava il suo viso la rendeva più affascinante. Sembrava finalmente se stessa.
"Se mi guardi troppo poi mi eccito lo sai..." All'improvviso Lauren aprì gli occhi e sorrise divertita.
"Ti ecciteresti anche se non facessi niente..." Camila scherzosamente le colpì il braccio e quando Lauren l'avvicinò a sé il suo sorriso si fece più luminoso.
"Come non potrei quando ho una dea nel mio letto?" Sussurrò tra i capelli della sua cubana e accarezzò la sua schiena, scendendo lentamente: già il contatto fra i loro corpi l'aveva accaldata.
"Esagerata..." Camila arrossì e cercò di nascondere il volto nel cuscino: la corvina approfittò del collo scoperto per darle un morso. "Idiota!" Camila cercò di allontanarsi ma Lauren l'afferrò decisa.
"Ormai sei a letto col lupo, non puoi scappare..." Si baciarono appassionatamente e la mano della corvina raggiunse il fondo schiena della sua donna; le loro gambe erano intrecciate sotto le coperte e la loro pelle sempre a contatto.
"Dovrei andare..."
"E io devo parlare col mio avvocato... ma una doccia non c'è la toglie nessuno, non pensi?"
Camila annuì contenta e Lauren la portò in bagno ridendo.
***
Camila P.O.V.
Ero al supermercato; una volta uscita con Lauren, avevo chiamato mia madre per farle sapere che nel pomeriggio l'avrei raggiunta e mi aveva chiesto di comprare qualcosa per cucinare un buon pranzo.
Mentre spingevo il carrello, mi guardavo attorno cercando i prodotti che mi servivano: uova, carne, verdura...
"Oh, mi scusi." All'improvviso un uomo si scontrò con me per sbaglio: appena lo guardai ebbi una strana sensazione di familiarità. Aveva occhi chiari e capelli scuri, una barba curata e un aspetto maturo e affascinante. "Fa niente, non si preoccupi." Lui parlò mostrando un caloroso sorriso e approfittò della mia attenzione per chiedermi un'informazione: "Sa per caso quale carne è la migliore? Non so bene che cosa prendere..."
Sorrisi a mia volta e cercai di consigliarlo su cosa cucinare e come: "Questa, dovrebbe andare per il piatto che vuole cucinare." Presi il prodotto e glielo passai, lui si accarezzò il collo con un gesto timido e mi ringraziò.
"Mi scusi di averla intrattenuta."
"Non è assolutamente un problema..."
"Mi chiamo Chris." Lui mi guardò negli occhi con calma ma non riuscì a trattenere il mio sguardo di stupore. Aveva la voce roca e sembrava aspettare una mia reazione dopo aver detto il suo nome.
"Tutto ok?"
"Oh, ehm, sì tutto okay. Mi sono ricordata che devo prendere ancora una cosa..."
"Oh certo, grazie ancora... lei si chiama?"
"Camila."
"Grazie Camila." Mi guardò un'ultima volta con un bel sorriso e se ne andò, sparendo tra gli scaffali.
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Pink Gunpowder (GIRLXGIRL)
Fanfiction𝔖𝔢𝔮𝔲𝔢𝔩 𝔡𝔦 𝔇𝔞𝔪𝔞𝔤𝔢𝔡 𝔏𝔬𝔳𝔢 Camila è sparita nel nulla e Lauren Jauregui si ritrova ad affrontare il processo e i suoi problema senza di lei... finché non scopre dove è tenuta prigioniera. Dubbi, pentimenti, lotte interiori e molto al...