XVI- Love can't lie

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"Lauren, che cosa è successo l'altro giorno?"

La corvina rimase in silenzio all'inizio, ma quando portò gli occhi alla donna, si sciolse completamente. Stava guidando verso casa di Camila e non vedeva l'ora di godersi la nottata insieme a lei.

"Taylor era preoccupata quando mi ha chiamato al telefono... poi ho capito il perché. Chris è vivo."

"T-tuo fratello? Ma come è possibile?" Camila era rimasta senza parole: non immaginava come poteva sentirsi Lauren in quel momento.

"Ha detto delle cose... a cui non riesco a credere. Non riesco a vederlo come un fratello ormai... mi ha mentito."

"Lauren io ora sono accanto a te e qualsiasi cosa succeda la affronteremo insieme, d'accordo?" Camila accarezzò la gamba della corvina per confortarla e un sorriso sincero nacque sul volto di quest'ultima.

"Camz..."

"Sì amore?" Lauren si sentì arrossire dopo quel nomignolo ma nascose la timidezza con la malizia: "Sta attenta a dove metti le mani... non posso distrarmi durante la guida." Camila ritirò subito la mano. "Sei adorabile lo sai?" Lauren si permise di guardare la sua donna per un secondo di più e poi si concentrò di nuovo sulla strada: mancava poco.

Gli ultimi minuti di viaggio lì trascorsero in un sereno silenzio: erano entrambe a proprio agio, come se solo respirando la stessa aria fosse abbastanza per loro. Raggiunta la casa di Camila, Lauren ruppe il silenzio, con una sensibilità nuova che neanche lei credeva di avere: "Mi sei mancata."

"... mi dispiace." Lauren guardò la cubana con curiosità: perché si stava scusando?
Scosse la testa prese fra le sue mani quelle della donna che aveva accanto.

"Non scusarti di niente, non pensare che tu abbia sbagliato qualcosa, perché la colpa è solo mia. Non ti ho protetto abbastanza e sono stata stupida anche quando ho provocato l'incendio all'Asylum, quando ti ho fatto combattere e..." Venne zittita dalle labbra di Camila, si scambiarono un bacio fugace ma pieno di passione.

"Siamo sbagliate entrambe allora. Perché io dovrei fuggire da te e tutto quello che ti circonda ma non riesco. È più forte della mia volontà Lauren, voglio te, tutto di te." Camila sembrava così bella e ardente di passione in quel momento: la corvina era rimasta senza parole, voleva solo baciarla e toccarla fino a dimenticare ogni cosa esistente al mondo.

"Vieni."

"Aspetta... se ci vedessero?" Lauren non voleva assolutamente peggiorare la situazione, era meglio non farsi vedere in giro insieme: esistevano giornalisti senza scrupoli che avrebbero sfidato anche il pericolo pur di fare uno scoop. Non bastavano più le minacce e i soldi.

"Hai ragione, non so chi potrebbe essere là fuori. Che cosa proponi?"

"Che ne dici di fermarci da me? Poco tempo fa avevo affittato un appartamento, si trova poco distante da qui, verso la costa."

"Come mai un appartamento nuovo e lontano dalla sede del tuo palazzo?"
Lauren riaccese l'auto dopo essersi guardata intorno, poi iniziò a guidare in direzione della sua nuova abitazione.

"Ho firmato il contratto d'affitto di quell'appartamento la mattina stessa in cui... abbiamo avuto l'incidente. Volevo avere un luogo solo per noi due." Abbassò la voce, quasi come se la timidezza l'avesse presa ancora una volta, ma Camila la conosceva e sapeva che raramente diventava timida. Forse temeva di ricevere una risposta negativa da parte sua: "Sarebbe davvero bello."
La cubana si sentiva in una bolla piena d'amore e felicità e sperava che queste emozioni rimanessero per sempre ma sapeva bene che era impossibile.

"Camila, io voglio cambiare ma sarà davvero complicato, lo sai? Non sarò nemmeno capace di liberarmi completamente del mio passato."

"Sono pronta ad aspettare Lauren, io ti amo e voglio essere con te durante questo cammino. Quante volte l'ho già detto?" Camila terminò il suo discorso ridendo, era diventato così seria l'atmosfera e voleva che ritornasse la gioia.

Pink Gunpowder (GIRLXGIRL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora