XV- Mi mancavi come l'aria

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CAMILA

"Dove potrebbe essere?" Picchiettavo assente le dita sul volante della mia auto. Dopo aver riflettuto avevo deciso di cercare la corvina; forse non era la cosa migliore da fare poiché sarei stata sola con lei eventualmente... ma pensai che non avrei più reagito in modo così estremo come al Belle Reve.

"Maledizione..." proprio quando avevo bisogno di parlare con lei, spariva nel nulla. Feci un respiro profondo e accesi il motore dell'auto.

Uscii dal parcheggio vicino all'abitazione dei miei genitori e scelsi di dirigermi prima verso la periferia di Miami: scorrevano i lampioni, le macchine sembravano più lente del normale e spesso dovevo quasi fermarmi prima di accelerare sulla strada libera. Mi ricordai del Blue Butterfly e di quell'incontro avvenuto con Lauren; sospirai e chiusi per un momento gli occhi mentre ero ferma il semaforo. Mi mancava per caso? L'avevo vista l'altro giorno e mi aveva salvato insieme a Lucy: allora che cosa sentivo nel petto che mi stringeva forte, che mi faceva mancare l'aria? Forse non c'entrava assolutamente il fatto di averla vista di recente.

Finalmente raggiunsi quel famoso locale e costeggiai per guardarmi attorno: non c'era nessuno e iniziai a chiedermi se fosse inutile quello che stavo facendo.

"Signorina?" Accanto al finestrino comparve un ragazzino dai capelli rossicci: era Thomas!

"Thomas? Che ci fai qui?" Abbassai il vetro e mi sporsi fuori per guardarlo meglio.

"Potrei farle la stessa domanda signorina..." una risata sincera abbandonò la sua gola.

"Avanti entra un attimo, farà freddo lì fuori." Thomas inclinò il capo leggermente, poi un sorriso illuminò il suo volto.

"Lei è sempre così gentile, si merita di essere felice e di avere l'amore di tutto il mondo. Devo andare signorina, lei stia attenta." Thomas non mi lasciò nemmeno rispondere che se ne andò. Rimasi un po' confusa dal suo comportamento, mi chiesi che cosa stava facendo un ragazzino come lui in giro a quest'ora.

"Starò bene!" E come se Thomas mi avesse letto nella mente, urlò da infondo la strada che non dovevo preoccuparmi. Sorrisi con dolcezza e continuai la mia ricerca.

Dopo altri venti minuti di guida, iniziai a perdere le speranze: era sicuro che non fosse per le strade della città e neanche a casa sua. Dove allora? Un posto sicuro: esisteva un luogo del genere per Lauren? Cercai altri modi per capirlo: io che cosa avrei fatto? Sarei scappata in una zona isolata, magari avrei osservato il cielo, di notte: sarebbe stato perfetto. All'improvviso mi ricordai di un particolare nei miei ricordi: un luogo con la luna visibile, isolato e lontano dalle persone, da tutto. Schiacciai l'acceleratore e mi concentrai a ripercorre le strade verso la mia meta. Ricordavo perfettamente il paesaggio, persino i particolari di quella notte e forse mai me li sarei dimenticata: buio e luce, il vento, l'acqua, il bosco folto e... il suo calore.

Forse mi sbagliavo, non l'avrei trovata là, ma che fosse stato il caso o il destino, decisi proprio di cercare in quel luogo. Il mio cuore batteva sempre più veloce e stringevo forte il volante: dopo l'incidente ero diventata più attenta alla strada, quasi come se ci fosse qualcuno sempre pronto a scontrarsi con la mia macchina. Almeno nessuno aveva subito lesioni gravi, la macchina di Lauren fu incredibilmente resistente.

A proposito di auto nere, ne vidi una poco lontano da me; ormai non c'era nessuno sulla strada: un luogo isolato era il ponte che portava verso il vecchio Asylum. Non sapevo se Lauren fosse fuggita con l'auto o meno, Lucy non aveva specificato: forse non si era fatta scoprire mentre recuperava il suo veicolo e se ne andava via.

"Coraggio..." sussurrai mentre scendevo dall'auto. A venti metri da me vedevo una figura appoggiata al ponte, il suo veicolo scuro si trovava posteggiato poco prima dell'inizio del ponte.

Pink Gunpowder (GIRLXGIRL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora