XXII - Epilogo

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CAMILA 

Era passato un mese dal processo e Lauren aveva rispettato la sua promessa: insieme a Chris era riuscita non solo a salvarsi dalla polizia ma anche dalla malavita; il fratello estese il suo potere e Lauren gli permise di prendere parzialmente ciò che aveva di più caro: la fama di criminale e la influenza che aveva su Miami. Avevo notato, però, che non era rimasta scontenta dalla situazione, semplicemente la irritava perdere quello che si era costruita negli anni: le dissi che le cose poteva procedere lentamente, passo dopo passo, e non fece altro che accettare tutte le mie condizioni. Aveva scelto me come priorità.

Il nostro rapporto andava a gonfie vele: ci amavamo e anche se delle volte avevamo delle piccole discussioni, presto tornavamo a baciarci, abbracciarci e fare l'amore. Effettivamente avevamo una vita sessuale molto intensa... non era colpa mia se la mia ragazza era uno schianto!

Anzi, dovrei parlare di fidanzamento ormai, visto che Lauren aveva pensato di sorprendermi con una proposta di matrimonio improvvisa. Era stato naturale: nulla di eccezionale o sorprendete, ci eravamo ritrovate sul divano, mentre guardavamo un film noioso, e dal nulla Lauren mi aveva domandato se avessi voluto sposarla in futuro.  Come avrei potuto dirle di no?

"Ti amo..." Sussurrai a fior di labbra, accarezzando i capelli voluminosi di Lauren. La mia futura moglie aveva pensato bene di regalarci un vacanza per rilassarci dopo il duro periodo che avevamo affrontato insieme. Attualmente ci trovavamo in Spagna e ci stavamo godendo il sole caldo in spiaggia, davanti ad una vista meravigliosa. Lauren sorrise e portò la mano alla mia coscia scoperta, stringendo la sua presa: "Quando torniamo in camera, che ne dici di divertirci un po'? Ho portato qualche giochetto..."

"Davvero?" Sorrisi stupita, eccitata all'idea di quello che avremmo potuto fare in camera, una volta sole. Prima però saremmo uscite a cena in un ristorante sulla spiaggia. Non vedevo l'ora che fosse sera.

Ad un certo punto mi stancai di rimanere distesa sull'asciugamano e presi per mano Lauren, costringendola a seguirmi in acqua. Riluttante lo fece e ne approfittai per bagnarla tutta e farla cadere nel mare. Le nostre risate risuonarono sulla spiaggia privata: non c'erano molte persone, era piacevole trovarsi un posto non affollato, anche se non era del tutto intimo. 

Lauren mi strinse fra le sue braccia e circondai la sua vita con le mie gambe mentre lei camminava in acqua. La guardai negli occhi mentre lei vagava verso una zona reclusa, grazie alla presenza di qualche scoglio vicino alla riva. Era così bella, i suoi occhi verdi erano davvero chiari e brillanti sotto quel sole e riuscivo finalmente a vedere ciò che provava con chiarezza: era felice, era innamorata, si sentiva finalmente al sicuro e in pace col mondo.

"Che fai... e se ci vedesse qualcuno?" 

Lauren fece scontrare la mia schiena contro la superficie rocciosa più vicina: eravamo finalmente lontane dalla vista degli altri residenti sulla spiaggia. La mia ragazza sorrise con sensualità, spostando il mio bikini per rivelare altra pelle nuda: era proprio incontenibile! Lauren cominciò a baciare e mordicchiare la pelle del mio seno ed io portai una mano alle labbra per trattenere i versi di piacere che stava provocando. La corvina non si fermò e fece scorrere la mano che stava massaggiando il mio capo, verso il basso, dal collo verso il ventre, per poi finire alla mutanda del mio bikini, per insediarsi al suo interno. Lauren mi cominciò a baciare con passione, scontrando le nostre lingue, mordicchiando le mie labbra e quando stimolò il mio clitoride, cominciai a sentire una tensione familiare. Nel giro di poco infilò due dita dentro di me, muovendole lentamente, per farmi pregare che andasse più veloce. Adorava quando lo facevo. Continuai ad ansimare, stringendomi al corpo della mia amante, finché giunse l'orgasmo tanto atteso. 

Pink Gunpowder (GIRLXGIRL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora