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A Baekhyun capitava spesso di perdere la cognizione del tempo e dello spazio, di cominciare a fissare qualcosa di indefinito e di viaggiare fin troppo con la fantasia, ultimamente ciò a cui pensava più spesso non erano cose piacevoli, anzi, lo facevano solo stare male, di conseguenza la sua situazione continuava a peggiorare. In classe non riusciva a concentrarsi per più di cinque minuti, non sapeva se era a causa dell'aria chiusa, dei professori noiosi o degli argomenti che trattavano che erano a dir poco inutili e a suo avviso una perdita di tempo, sapeva solo che non ce la faceva più. E che probabilmente il vero motivo per cui non riusciva a concentrarsi era tutto ciò che era all'interno della sua testa, e che solo lui conosceva.

Si era stancato di vivere sulle spalle di suo padre, di non avere nessun posto, improvvisamente si pentiva di aver perso tempo e di non aver già finito la scuola, se solo fosse stato più diligente avrebbe già potuto cominciare a lavorare e andarsene da quella casa che non era la sua da un tempo senza timore, senza paura di essere un peso e con la consapevolezza di potercela fare. La verità era che non poteva farcela, non in quel momento e non in quelle condizioni, questo lo sapeva, ma non aveva idea di come fare per cambiare le cose, era totalmente bloccato. Voleva solo cambiare. Era troppo tardi?

"Baekhyun." lo richiamò Yixing, dandogli una pacca sulla gamba. Il ragazzo riprese coscienza e sollevò la testa, il suo professore di storia lo stava guardando.

"Scusi." disse, non sapeva neanche perché si stava scusando, non aveva fatto un minimo di casino - e sì, sapeva che il professore aveva il diritto di lamentarsi se lo beccava a distrarsi, ma credeva fosse un po' esagerato. "Posso uscire? Non mi sento bene."

Il professore lo autorizzò ad allontanarsi dalla classe per qualche minuto, e quella singola boccata d'aria fresca che prese non appena varcata la soglia della porta lo fece subito rilassare. Si disse che era tutto okay e che sarebbe passata.

Alla fine Chanyeol aveva fatto il serio, aveva accettato il suo invito e si sarebbero visti quel giorno, usciva un'ora prima a causa dello sciopero dei mezzi pubblici così come facevano anche tutte le altre scuole ed era un ottimo momento per incontrarsi, pressoché l'unico. Vivevano nello stesso paese ma non sarebbero mai usciti insieme di pomeriggio o di sera, di questo ne erano certi. Forse si sentiva così in ansia per quel motivo. Passò un bel po' di tempo fuori dalla classe, passeggiando per i corridoi vuoti - neanche si accorse della campanella che suonò, venne sommerso da un gran numero di studenti e cominciò a dirigersi verso la sua classe per recuperare la giacca e lo zaino, per poi uscire dall'istituto. Chanyeol lo stava aspettando in un luogo abbastanza distante dalla scuola, sapeva che non voleva farsi vedere con lui e d'altronde per lui era lo stesso, era la scelta migliore.

Cominciò a risalire il piccolo vicolo, tenendosi le mani in tasca e spostandosi i capelli dalla fronte ogni tanto. Arrivò a un piccolo incrocio e spostò lo sguardo sulla destra, il ragazzo lo stava aspettando seduto lì, sotto un vecchio edificio. "Hey." lo salutò, non credeva che avvicinarsi di soppiatto e senza fare rumore fosse la scelta migliore. "Ci rivediamo."

"Ti sono mancato?" domandò, invitandolo a sedersi accanto a lui e tirando fuori dalla tasca un accendino. "Offrimi una sigaretta."

Il più basso ridacchiò, si sedette accanto a lui e tirò fuori dallo zaino il pacchetto schiacciato di sigarette, che una volta aperto scoprì essere vuoto. "Cazzo." fu l'unica cosa che disse. "Mi ero dimenticato di aver dato l'ultima a Yixing, poi sono scappato e non me l'ha ridata." 

"Sei scappato?" chiese confuso, lui scosse la testa.

"Non è niente." non aveva molta voglia di raccontarglielo, mise il muso e strinse il piccolo pezzo di cartone tra le mani. "Fanculo."

Chanyeol ne prese due dalla tasca del suo cappotto. "Ho detto che volevo me ne offrissi una, non che non ne avevo. E non innervosirti." disse passandogliela. "Sarà per la prossima volta."

"Grazie." sorrise, era felice che ci sarebbe stata una prossima volta.

Dopo un breve periodo di silenzio, Chanyeol parlò. "Perché siamo qui?" chiese. "Ti riassumo tutto, il tuo migliore amico mi ha pestato e sabato scorso ti ho aiutato ad evitare di svenire in un bagno di una discoteca, è tutto."

Neanche Baekhyun sapeva perché erano improvvisamente seduti lì insieme. "Credo che sia successo e basta, non c'è un motivo. E a dire la verità mi sento in colpa. Sharon mi ha detto che non sei stato tu a prendere in giro Jongin per primo, ma a quanto pare eri ubriaco. Prima mi fai la predica e poi fai lo stesso? Non sei molto coerente." ridacchiò, Chanyeol rimase serio.

"Hey, guarda che la predica te l'ho fatta dopo essermi ubriacato, ed è stato un errore. Quella sera ero un po' triste, non è stata una buona idea ma è successo e soprattutto è passato, quindi non mi interessa." si stava arrampicando sugli specchi e lo sapeva. "Lasciamo stare dato che è una lunga storia quella dell'altra sera, e poi odio prendermi cura delle persone ubriache."

"Però lo hai fatto." lo guardò negli occhi per la prima volta, l'altro distolse subito lo sguardo. Chissà come mai aveva divagato sull'argomento, probabilmente non aveva voglia di parlarne. "Vogliamo restare qui tutto il tempo?"

Chanyeol fece le spallucce. "Per quanto riguarda quello che è successo con Jongin non era mia intenzione rivolgermi a lui in quel modo alla festa, non mi avrebbe mai creduto quindi ho preferito risolvere a modo suo e non mi è dispiaciuto." forzò un sorriso. "Spero solo di non doverci mai più avere a che fare."

"Non dargli fastidio e lui non ti calcolerà di striscio."

Chanyeol fece finta di crederci. "Qual è il vero motivo per cui hai chiesto di vedermi?"

"Ci deve essere per forza un motivo? Non avevo niente di meglio da fare, passare un po' di tempo con qualcuno che non conosco non mi farà male, non credi?" domandò. "Se ti sto sulle palle dimmelo ora."

"Se mi fossi stato sulle palle, cosa non vera, in questo momento non sarei qui."

Baekhyun gli diede una gomitata e ridacchiò. "Quindi ti sto simpatico."

blame - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora