Cambiare casa è come subire un trauma.
Devi svuotare le stanze, scacciare via i ricordi e abituarti ad occupare un luogo completamente nuovo ed estraneo.
Ancora più traumatico, comunque, è cercare un nuovo appartamento.
Soprattutto quando è già metà settembre e cerchi una casa che non sia troppo lontana dall'Università e che non sia una catapecchia risalente al primo dopoguerra.E a Palermo è più o meno una missione impossibile.
O almeno per me.
Lancio un'occhiata all'orologio che ho al polso e sbuffo mentre infilo una mano dentro la mia borsa per riuscire a trovare un po' di profumo.
Sono sudata.
E puzzo, probabilmente.Spruzzo il mio profumo dolce sul collo e anche all'interno dell'ascensore in cui mi trovo, quindi mi affretto a toglierlo di mezzo nel momento in cui le porte si aprono e mi ritrovo al settimo piano di un edificio non troppo vecchio.
Spero sia la volta buona.
È la decima casa che visito in due giorni.La scala è molto luminosa e assottiglio un po' gli occhi per riuscire a mettere a fuoco tutto ciò che mi circonda.
«Sei davvero qui o è un miraggio?», il mio amico Luca, seduto su un gradino, mette via il suo cellulare e si alza, «Ti aspetto da quindici minuti».
Scrollo le spalle e mi stampo un sorriso sulle labbra, cercando di apparire il più dolce possibile in modo da riuscire ad intenerirlo almeno un po'.
La smorfia che è stampata sul suo volto, però, mi fa capire che non ci sto riuscendo.«C'era traffico», borbotto.
«Troppi pedoni sul marciapiede? Il tuo catorcio è ancora all'officina di mio padre, Adele. Ci sono passato stamattina», mi fulmina con i suoi occhi verdi e poi si avvicina ad una porta e suona il campanello.
«Okay, mi sono fermata a mangiare una granita. È praticamente il quarantacinque di agosto, non so se te ne sei reso conto», gesticolo animatamente e finalmente si lascia sfuggire un piccolo sorriso.
Apprezza la sincerità.Ad aprire la porta è una donna di mezz'età dai capelli biondo platino.
Le sue unghie smaltate di rosso sono ferme sulla maniglia e lascia scorrere i suoi occhietti scuri sul mio viso e successivamente su quello del mio amico.
«Siete in ritardo», è la prima cosa che dice e Luca si gira per fulminarmi con lo sguardo.
«La mia amica ha avuto un piccolo incidente di percorso», farfuglia lui.
Mi sono incidentata con la granita.
E può capitare, dai.«Va bene», sbuffa e si mette da parte per lasciarci passare.
«La casa è questa», sbotta con decisamente poco entusiasmo, «Date un'occhiata e fatemi sapere cosa ne pensate. Le stanze disponibili sono cinque e sappiate che altri ragazzi verranno a visitarla tra poco, quindi sbrigatevi».Luca annuisce in fretta e si passa una mano tra i capelli neri prima di attraversare l'ingresso vuoto e luminoso per raggiungere il corridoio.
Io decido di seguirlo e intanto sollevo gli occhi in direzione del tetto per assicurarmi che non ci sia umidità o qualche strana macchia di sostanze non ancora identificate.
Niente.
Il tetto è pulito.
Menomale.Le mura sono tutte dipinte con colori vivaci e mi scappa un sorrisetto perché il giallo, il rosso e l'arancione mi mettono allegria.
Raggiungiamo la cucina e quasi mi sfugge una lacrima di commozione nel trovarla nuova e ben attrezzata.
Mi fiondo ad accarezzare il piano cottura e Luca si schiaffeggia la fronte, «Puoi smettere di fare cose strane ogni tanto? Non dico sempre, ma almeno una volta all'anno»
«No»
«Bah», sospira, «Che te ne pare?»
«La cucina mi piace», comincio e osservo i mobili bianchi e lucidi, «E le pareti sembrano essere state verniciate da poco».Il mio amico annuisce e poi ci fiondiamo a guardare tutte le altre stanze.
Sono abbastanza spoglie, caratterizzate da un letto matrimoniale, una scrivania ed un armadio.
È un po' vuota, ma almeno non è invasa da muffa o scarafaggi.
E questo è decisamente un punto a favore.
«Non c'è il divano in questa casa», borbotta lui, «E non ci sono gli scaffali per mettere i libri o-», si ferma nel mezzo del corridoio e schiude le labbra nel vedere una portafinestra che porta ad una piccola terrazza.«Questo sì che è interessante», annuncia mentre cammina a grandi passi verso l'oggetto dei suoi desideri.
Luca ha una fissa per le terrazze.
Mi fa segno di seguirlo e decido di raggiungerlo fuori, quindi osservo lo spazio vuoto attorno a me e scrollo le spalle, «C'è qualcosa che non va», mormoro, «L'appartamento sembra nuovo ed il prezzo è fin troppo accessibile. Certo, mancano dei mobili, però-»
«Immagino già le grigliate qui fuori», Luca non mi sente nemmeno, «Porteremo un tavolo e lo sistemeremo a destra e-», smette di parlare e cammina avanti e indietro, «E qui una brace. Noi siamo in quattro, troveremo qualcuno che occupi anche l'altra stanza»
«Luca», lo richiamo.«Ho un vecchio divano a casa. Possiamo prenderlo e metterlo all'ingresso e-»
«Luca»
«Sarà un problema portarlo fin qui, ma troveremo un modo per-»
«Luca»
«Cosa?»
«Dobbiamo prima chiamare il resto del gruppo», gli dico, facendogli ricordare che questa casa deve piacere anche alle nostre amiche che hanno intenzione di condividere l'appartamento con noi.«Chiama Martina», sbotta, «Dì che c'è la terrazza. Io vado a dire alla signora che la prendiamo»
«Ma-», mi stampa un bacio sulla fronte e sorride euforico.
«Pensa alle grigliate», suggerisce, «E alle terribili case che abbiamo visto fino ad ora».
Sospiro rumorosamente e rabbrividisco mentre si imprime nella mia mente l'ultimo vecchio e minuscolo appartamento che ho visto questa mattina.
Ehw.
Terribile.
«Va bene», concordo, «Avviso le altre. La prendiamo».
Spero solo che non ci sia la fregatura.Buona domenica!
Vi starete chiedendo se sono una psicopatica che non riesce a tenersi le storie sole solette sul pc... Sì, lo sono.
Comincerò a postare i capitoli di questa storia insieme a quelli della "Famiglia Moore" quando "Fammi un cocktail" sarà terminata.
Spero che questo piccolo prologo vi sia piaciuto e che anche la trama vi ispiri almeno un po'.
Sappiate che in questa storia cercherò di portare il romanzo nella vita di tutti i giorni.
Vediamo cosa ne esce fuori 🙈
Un bacio e buona giornata. 💕
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SETTIMO PIANO.
ChickLitSOSPESA Immaginate un appartamento abitato da un gruppo di amici ed uno sconosciuto. Aggiungeteci un po' di baldoria, le lezioni, le sessioni d'esame, qualche tradimento, la gelosia, gli ex che ritornano ed un coinquilino tanto bello quanto odioso. ...