Un getto di acqua fredda sulla faccia, la voce di Mattia e la confusione nella testa.
È così che riprendo coscienza dopo essere crollata sul marciapiede.
Le prime cose che vedo sono gli occhi di Mattia e la sua espressione preoccupata: «Adè», mi chiama, «Stai bene?».
Sbatto le palpebre più volte e faccio una smorfia nel sentire del dolore alla testa, poi ricordo il perché del mio malore e mi muovo nervosamente sul divano.Mattia sospira rumorosamente e stringe la mia faccia tra le sue mani per costringermi a guardarlo, «Stai bene?», chiede ancora, visibilmente irritato.
Si può sapere perché è arrabbiato?
Io svengo e lui si arrabbia?
Boh.
«Adè!»
«Smetti di strillare!», alzo il tono di voce e lui schiude le labbra.
«Cazzo, degnami di una risposta, almeno!», le vene del suo collo sono ben evidenti, le guance arrossate.«Non sto bene! Che razza di domande fai!?»
«Cosa avrei dovuto dirti!? Sei svenuta davanti ai miei occhi!», anche lui continua ad urlare e penso che il panico ci stia sfuggendo di mano.
Chiudo gli occhi e mi concedo un respiro profondo: «Manteniamo la calma», mormoro e lui si lascia crollare sul divano con un sonoro sospiro.
«Hai ragione», mormora, «Mantieni la calma».
Io.
Lui urla come uno che è appena scappato dal manicomio ed io devo mantenere la calma.
Vabbè.Cala il silenzio e si sentono solo i nostri respiri affannati.
Ripenso ai post-it, alla sensazione di essere seguita, alla paura.
Sono dentro ad un incubo.
Non c'è altra soluzione.
«Non piangere, Adè», il moro punta un dito contro la mia faccia e cerco con tutta me stessa di trattenere le lacrime.Lui si alza e passa nervosamente la mano tra i capelli, sospirando più e più volte.
Continua ad andare avanti e indietro per la stanza, il pomo d'Adamo va su e giù.
A vederlo, direi che è nervoso quasi quanto me.
«Hai dei nemici, Adè? Hai mai fatto del male a qualcuno?», punta le sue iridi scure su di me e sistema una sigaretta tra le labbra, la sua mano trema.
E anch'io sto tremando.«N-no! Non credo!».
Non ho mai fatto del male a nessuno.
Soffia il fumo fuori dalle labbra, «Non credi? Accendi il cervello e pensa!», il modo in cui si rivolge, così sgarbato e arrogante, fa aumentare il mio livello di agitazione.
Balzo in piedi e stringo i pugni: «Non ho mai fatto male a nessuno!», sto urlando.
E lo ammetto, muoio di paura.
«Non urlare con me, Adè. Non urlare», mi minaccia e spalanco la bocca.«Tu, invece, vedi di mandare via quel tono arrogante. Sono già abbastanza nervosa!».
Silenzio.
Si limita a fulminarmi con lo sguardo e a fumare la sigaretta senza proferire parola.
Si avvicina alla porta del garage, appoggia l'orecchio sulla superficie metallica e assottiglia gli occhi mentre inspira il fumo.«Che stai facendo?», lo raggiungo e anch'io adesso poggio l'orecchio sulla porta, in modo da poter sentire i rumori provenienti dall'esterno.
«Ssh», le sue iridi, per l'ennesima volta, mi fulminano.
Decido di tappare la mia bocca e di stare ad ascoltare, ma non sento nulla.
«Tu senti qualcosa?», bisbiglio, «Pensi che sia qui fuori?», ed il solo pensiero mi fa venire la nausea.
«Vuoi stare zitta?», inspira il fumo ed io rimango come bloccata.
Ma cosa diavolo gli prende?«Perché ti agiti così tanto? Sono io, quella che dovrebbe essere nervosa»
«Resta qui», ringhia in tutta risposta, la sigaretta trema tra le sue labbra mentre si allontana da me e si guarda in giro.
Apre un cassettone della cucina e spalanco la bocca nel momento in cui tira fuori un piede di porco ed una spranga di ferro.
Okay.
Se prima avevo paura, adesso sono terrorizzata.«Che-che fate con quei cosi, qui dentro?».
Mattia ignora la mia domanda e abbandona il piede di porco tra le mie mani, «Usalo per difenderti», mi dice, «E resta qui. Non muoverti. Arrivo subito»
«Dove vai!?», mi aggrappo al suo braccio ed i suoi occhi si soffermano a guardare le mie dita ancorate alla sua pelle calda.
«Voglio solo controllare una cosa», mormora, «Sta tranquilla»
«Come faccio a stare tranquilla con un piede di porco tra le mani da usare per difendermi?».
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SETTIMO PIANO.
ChickLitSOSPESA Immaginate un appartamento abitato da un gruppo di amici ed uno sconosciuto. Aggiungeteci un po' di baldoria, le lezioni, le sessioni d'esame, qualche tradimento, la gelosia, gli ex che ritornano ed un coinquilino tanto bello quanto odioso. ...