Ho imparato altre due cose su Mattia Caruso: ha una moto e poca voglia di vivere.
Guida come se il domani non esistesse e mi sta provocando innumerevoli infarti lungo il tragitto facoltà di medicina-casa.
Strozzo un urlo quando schiva un pedone e chiudo gli occhi mentre mi stringo di più a lui, «VUOI AMMAZZARCI?», urlo per farmi sentire, ma lui non risponde.
Bene.Appuntiamo da qualche parte che il mio nuovo coinquilino, oltre ad essere sospetto, è anche sordo.
O stronzo.
«PUOI ANDARE PIA-», e la mia faccia sbatte contro il suo casco quando frena di scatto davanti al rosso di un semaforo.
Aia.
Porto la mano sul mio naso e chiudo gli occhi a causa del dolore provocato dall'impatto.«Ti sei fatta male?», il suo tono è visibilmente divertito e non ci vuole un genio per capire che sta trattenendo una risata.
«Secondo te?», sbraito, «Ti pare il modo di guidare, questo? Stavi per ammazzare un uomo, prima!»
«Che esagerata», borbotta lui, «Tieniti forte», aggiunge per poi tornare a sfrecciare sull'asfalto.
Gesù.
Non voglio morire proprio ora.Decido di chiudere gli occhi fino a quando non si ferma davanti alla nostra casa.
Le mie gambe tremano quando finalmente tocco il suolo con i miei piedi e mi viene voglia di inginocchiarmi per baciare la terra ferma.
Sono viva!
Sono viva!«Metto la moto in garage e arrivo», annuncia, quindi mi fa l'occhiolino e sparisce dalla mia vista.
Ha pure il coraggio di strizzare l'occhio.
Tenta di uccidermi e poi mi fa l'occhiolino.
Incrocio le braccia al petto e passo il peso del mio corpo da una gamba all'altra mentre aspetto che Mattia torni qui per andare al supermercato.Lancio un'occhiata al mio orologio e sbuffo nel vedere che sono già le cinque del pomeriggio.
Bene.
E anche oggi si studia domani.
«Bell'orologio», la voce di Mattia mi fa sussultare e strozzo un urlo, «Il fidanzatino è generoso?».
Sulle sue labbra rosse si forma immediatamente un sorriso furbo e mi viene voglia di colpire il suo piccolo naso con un pugno.
È irritante.
Perché nessuno sembra notarlo?Perché è anche un figo, suggerisce il mio cervello.
E i ragazzi belli piacciono a tutti.
Ma non a me, Mattia.
Non mi freghi.
«L'ho comprato io», lo fulmino con lo sguardo e comincio a camminare davanti a lui.
«Con i soldi di papà, quindi».
Colpita e affondata.
Ripeto, colpita e affondata.«Non sono affari che ti riguardano», è tutto quello che riesco a dire e la mia risposta sembra divertirlo perché si lascia sfuggire una piccola risata.
Piomba il silenzio per alcuni minuti e lancio delle occhiate di tanto in tanto al mio accompagnatore.
È alto.
Molto alto.
E ieri sera indossava una tuta.
Mh... Vediamo se riesco a raccogliere delle informazioni.«Sei un giocatore di basket?»
«No», dice, «Perché me lo chiedi?»
«Così. Pratichi uno sport in particolare?»
«La boxe», taglia corto e fa un cenno col capo in direzione dell'insegna luminosa del supermercato, «Prendiamo un carrello?»
«Sì», confermo e lui si affretta a prenderne uno, quindi entriamo all'interno dell'edificio e cominciamo a muoverci tra corridoi e scaffali.«Hai detto di aver cominciato l'università in ritardo», cerco di fare conversazione e posiziono un pacco di biscotti all'interno del carrello, «Come mai?».
Lui non mi guarda, afferra una busta di latte e legge l'etichetta mentre risponde, «Ho fatto altro».
Maledizione.
Una risposta decente è in grado di darla?
«Altro?», rido nervosamente e rabbrividisco quando mi lancia un'occhiata poco rassicurante.
«Altro», ripete.
E mi pare di capire che l'argomento finisce qui.Okay.
Va bene.
Questa partita l'hai vinta tu, ma sono un osso duro.
Mi fermo davanti agli scaffali in cui si trovano i succhi di frutta e arriccio le labbra mentre fingo di essere immersa nella ricerca del gusto perfetto.
La verità è che ho bisogno di tempo per pensare ad altre domande da fare.
E al modo in cui farle, soprattutto.
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SETTIMO PIANO.
ChickLitSOSPESA Immaginate un appartamento abitato da un gruppo di amici ed uno sconosciuto. Aggiungeteci un po' di baldoria, le lezioni, le sessioni d'esame, qualche tradimento, la gelosia, gli ex che ritornano ed un coinquilino tanto bello quanto odioso. ...