17. Fai aria.

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«Eccomi! Sono pronta!», sistemo un orecchino nell'orecchio e cerco di scendere in fretta le scale, nonostante i tacchi vertiginosi ed il mio tubino corto.
Lo tiro giù sulle gambe e sorrido radiosa ai miei amici che mi aspettano nell'ampio ingresso.
«Ce l'hai fatta, finalmente!», Giordana punta i suoi occhi su di me e tutti si girano a fissarmi.
Tutti tranne Mattia, che sembra molto più interessato alle tende di casa mia.

«Scusate l'attesa», borbotto, «Mi serve tempo per prepararmi»
«Lo sappiamo benissimo», Michela risponde ed incrocia le braccia al petto: «Quando ti chiudi in bagno è finita»
«Beh, ha bisogno dei suoi tempi!», ribatte Giordana in mia difesa, schioccando una brutta occhiataccia alla mia coinquilina.
La odia.
Ed il fatto che Salvo la trovi bella, incrementa la sua antipatia.

«Francesco è qui fuori ad aspettarci», continua poi e mio fratello si ritrova ad alzare gli occhi al cielo.
«Beh, allora dividiamoci. Qualcuno di voi può venire con me», dice, facendo un cenno col capo in direzione della porta.
Martina e Michela lo seguono in fretta e anche Luca decide di andare in macchina con Salvo.
Giordana sbuffa e stringe i pugni non appena le mie coinquiline escono dal nostro campo visivo: «Gli staranno attaccate per tutta la sera», ringhia al mio orecchio per non farsi sentire da Mattia che ci segue senza proferire parola.

Continua a non degnarmi di uno sguardo e lo trovo decisamente irritante.
Non che m'importi avere i suoi occhi su di me, sia chiaro.
È stato burbero e maleducato, prima.
«Salvo non ha occhi che per te», borbotto e lancio un'occhiata al suo vestitino, «E poi, non hai nulla da temere. Sei bellissima, stasera»
«Non quanto quella rossa fiammante», sibila mentre attraversiamo il giardino.

«Michela non ci proverà con Salvo. Stai tranquilla. Lei è uno spirito libero. Dice di stare bene da sola»
«Certo, spirito libero», borbotta e apre la portiera della macchina di Francesco.
Sul sedile del passeggero c'è Giovanni, mentre sui sedili anteriori riconosco immediatamente la cugina di Francesco.
Giordana sale in macchina e corrugo la fronte quando mi rendo conto che non c'è posto per tutti.
Siamo in sei.
E Salvo è già partito senza di noi.
Dannazione.

«Che aspetti a salire, Adè?», Francesco sbuffa e mi stringo nelle spalle.
«Non c'è spazio per tutti»
«Ci stringiamo! Dai, sali».
Sorrido nervosamente e mi giro a guardare Mattia che sembra ancora  più scocciato di prima.
«Ehm, ci stringiamo», gli dico e lui alza gli occhi al cielo prima di entrare in macchina e cercare di fare spazio anche per me.
Ovviamente non ci entrerebbe nemmeno un neonato, nel poco spazio che rimane.

Rimango immobile a fissare le gambe di Mattia e sbuffo quando Francesco mi richiama ancora: «Prima di domani, Adè!»
«Va bene, va bene!».
Entro in macchina e sento le guance andare a fuoco quando mi siedo sulle cosce di Mattia. Il mio tubino sale un po' e mi muovo per rimetterlo al posto giusto, provocando la disapprovazione del mio coinquilino che mi invita a stare ferma.

«Sto cercando di non rimanere nuda», mi difendo.
«Metti qualcosa di più corto, la prossima volta», ringhia in risposta con sarcasmo.
«Se non vuoi venire, resta a casa, la prossima volta», sibilo al suo orecchio per non farmi sentire dagli altri.
«Non ci sarà una prossima volta»
«Bene», sbotto, «Meglio così»
«Infatti», taglia corto e la conversazione finisce qui.

Mi concedo dei respiri profondi e decido di parlare con Giordana e Francesco, ignorando completamente Mattia ed il suo corpo sotto di me.
Mi irrita il suo cattivo umore.
Ed ho voglia di dargli una testata.
Il moro non pronuncia parola per tutto il tragitto: si limita a farmi rabbrividire con il suo fiato sul collo.
Mi duole ammetterlo, ma è un sollievo scendere dalla macchina e allontanarmi dalla sua pelle profumata.
Mi mancava l'aria.

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