Mattia Caruso è sparito da più di cinque minuti.
L'appartamento è vuoto, la porta d'ingresso è aperta ed io sono nel panico.
Accendo tutte le luci e mordicchio le mie unghie, guardandomi intorno.
«Mattia?», la mia voce esce a malapena.
Non risponde.«Non è il momento di scherzare, Mattia», mi aggiro furtiva per l'appartamento, il cuore in gola.
Oddio, e se fosse lo stalker?
E se fosse venuto fin qui e adesso stesse torturando Mattia?
O forse sono i ladri. Hanno imbavagliato il mio coinquilino e torneranno a saccheggiare la casa.«Mattì!?», riprovo, la mia voce trema.
Niente.
Adesso sento il disperato bisogno di procurarmi un'arma.
Dovrò pur difendermi, in qualche modo.
Raggiungo la cucina e afferro una padella, dunque la nascondo dietro le spalle e mi avvicino alla porta d'ingresso.
«Mattia?».
Di lui non c'è traccia.Le scale del condominio sono illuminate e mi sporgo un po' dalla ringhiera per riuscire a vedere i piani inferiori.
Qualcuno parla a bassa voce ed io mi ritrovo a deglutire forte, cercando di scendere due gradini.
Ci sono tre persone.
Riesco ad intravedere la testa di un ragazzo che non conosco e... «Mattia!», urlo per farmi sentire ed il mio coinquilino alza lo sguardo, anche lui si sporge dalla ringhiera per riuscire a vedere il mio viso.«Arrivo, Adè», è tutto quello che dice, poi comincia a salire le scale insieme allo sconosciuto.
C'è anche una ragazza con loro ed il mio stomaco si contorce.
Ma quante ne conosce?
Sono come i rotoloni Regina, poi. Non finiscono mai.
Io rimango immobile, con il mio pigiama color pastello e con una padella tra le mani.
Mi rendo conto dello stato in cui mi trovo solo quando tutti e tre posano i loro occhi sul mio corpo.Mattia fa un cenno col capo in direzione della padella e assume un'espressione confusa.
«Che fai con quella?»
«Niente», rido nervosamente, «Niente».
Il moro decide di non indagare oltre e scuote la testa, poi si gira a guardare la ragazza dai lunghi capelli color caramello.
Lei, invece, guarda me.
Tiene con una mano un borsone di cui riconosco immediatamente la costosa marca e continua a scrutarmi con i suoi occhi marroni.«Non hai mai visto un pigiama?», lo dico senza pensarci due volte e vorrei colpirmi da sola con la padella.
Devo imparare a stare zitta.
Lei arriccia le labbra in un sorrisetto divertito: «Non bello come il tuo. Dove lo hai preso? Lo voglio uguale», abbandona la borsa tra le mani di Mattia e si avvicina più a me: «Posso toccare il tessuto?».
Oddio.
La mia padella adesso può passare in secondo piano.
È lei la squilibrata, qui.«Annalisa, per favore», Mattia sembra in imbarazzo.
Lei lo zittisce e sfiora con due dita il tessuto dei pantaloni: «Lo amo», sentenzia, «Ne cuciró uno simile. In tante colorazioni differenti. Esiste già in giallo?».
Lancio diverse occhiate a Mattia che si stringe nelle spalle e poi alza gli occhi al cielo: «È mia sorella. Non fare caso a lei. Non percepisce la linea sottile che esiste tra l'essere normale e l'apparire disturbata».
Ah.«Sei tu, quello disturbato», sbotta, «Le ho solo fatto un complimento. E mi interessa il tessuto perché lavoro nel campo della moda», spiega, «Una nuova linea di pigiami color pastello potrebbero portarmi una promozione. Comunque, io sono Annalisa», mi porge la mano, «Probabilmente non hai mai sentito parlare di me. Mio fratello finge che io non esista praticamente la maggior parte del tempo. Vero, Mattì?».
Il moro scuote la testa e sospira rumorosamente, però non dice una parola.
Il ragazzo che è con loro, intanto, non smette di fissarmi nemmeno per un istante con i suoi occhi chiari.
Probabilmente ha paura di me, data l'accoglienza.
Ma che mi è passato per la testa?
Perché ho preso una padella?
«Lui è Connor. Il mio ragazzo. Non parla ancora bene l'italiano, ma ci stiamo lavorando. Non parla molto nemmeno in inglese, in realtà. Non è un gran chiacchierone».
Sorrido gentilmente e gli porgo la mano che lui, prontamente, stringe.
Abbozza un "ciao" con il suo accento inglese.
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SETTIMO PIANO.
ChickLitSOSPESA Immaginate un appartamento abitato da un gruppo di amici ed uno sconosciuto. Aggiungeteci un po' di baldoria, le lezioni, le sessioni d'esame, qualche tradimento, la gelosia, gli ex che ritornano ed un coinquilino tanto bello quanto odioso. ...