Capitolo 44

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Avete presente quel momento in cui vi sentite quasi sospesi in aria ?? Come se niente e nessuno possa più minimamente ferirvi, né tanto meno raggiungervi.

Bloccati in uno stato di apatia, vi sentite finalmente al sicuro, senza più paura di soffrire.

Non ricordo nemmeno da quanto sono inchiodata a questa scomoda sieda d'ospedale, in attesa che i medici escano dalla sala operatoria, ma vedendo il sole splendere dalle enormi finestre dietro di me, sospetto che siamo qui da molto.

Vedo mio fratello parlare, ma non riesco a sentire niente di quello che mi dice, eppure sta muovendo le labbra, cosa ho che non va ??

Mia madre mi stringe la mano, non so se per dare forza a me, o per darla a se stessa.

Vedo un bicchiere di caffè stantio davanti al mio campo visivo, e seguendone il braccio, trovo Jason che con un sorriso incoraggiante mi guarda, intimandomi di berlo.

Lo afferro ringraziandolo, ma lo tengo tra le mani, se bevessi o mangiassi qualcosa, penso proprio che lo vomiterei immediatamente......

Ritorno a fissare la porta, ho come l'impressione di non avere fatto altro, poi le porte finalmente si aprono e vediamo immediatamente comparire un medico, che togliendosi i guanti e la divisa si avvicina a noi, il viso che ha non mi promette nulla di buono

- Siete voi i parenti di Albert Evans ?? – domanda e subito mia madre, sostenuta da Jackson si alza andandogli incontro, mentre io rimango ferma dove sono, in attesa di sentire quello che ha da dire, il cuore praticamente in mano.....

- Abbiamo fermato l'emorragia, adesso è in condizioni stabili – lascia in sospeso la frase, guardando prima mia madre, poi Jackson e infine me, e sento di nuovo il nodo alla gola farsi strada, mentre comincia a tremarmi il labbro inferiore, Rasha e Nika mi stringono le mani, cercando di darmi forza

- Non è una buona notizia dottore ?? – interviene Rasha facendosi avanti, sembra che tutti siano diventati di pietra in questo momento, con la lingua attaccata al palato

- Abbiamo fatto il possibile, dobbiamo attendere che si svegli – non capisco........ davvero non ci arrivo, cosa vuol dire questa atmosfera ??

Con ritrovata energia e forza, mi alzo in piedi, sentendo i muscoli tendersi per essere stati fermi per troppo tempo, e vado davanti al dottore

- Come diamine sta mio padre si può sapere ?? – urlo con quanto fiato ho in corpo, sentendo subito la mano di mio fratello sul braccio, che mi fa indietreggiare un po'

- Era in condizioni critiche quando è arrivato in ospedale, ha parecchie ossa rotte e una brutta ferita alla testa, ha provocato danni cerebrali........... è in coma – rimango a bocca aperta, mentre calde lacrime ricominciano a scendermi sul viso, il mio papà.... Il mio papà è in coma ?? Come è potuto succedere ?? Perché a lui ?? E' un uomo buono, non ha mai fatto del male a nessuno......

Crollo a terra, disperandomi e piangendo come non ho mai fatto in vita mia, dimenandomi e infischiandomene degli sguardi curiosi delle infermiere e dei pazienti, non doveva andare così, doveva uscire dalla sala operatoria, doveva essere sveglio, sorriderci e alzare il pollice in su, dicendoci che sarebbe andato tutto per il meglio, non può essere in coma, non può !!!!

- Luna calmati respira – sento subito l'abbraccio di Aaron che mi stringe forte, mentre aiutato dagli altri mi tira su e mi fa sedere sulla stessa sedia, in cui per tutte queste ore ho pregato, ho sperato che tutto fosse un incubo, e che mio padre non stesse lottando per un briciolo di vita, ma invece la cruda realtà mi è stata schiaffata in faccia senza che ci potessi fare niente.

Un demone travestito da angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora