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One Direction:
Drag me down

Sono del parere che la pigrizia sia il difetto peggiore che una persona possa avere

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Sono del parere che la pigrizia sia il difetto peggiore che una persona possa avere. Ti rallenta in tutto, ti fa bramare la comodità di qualsiasi cosa che sia soffice al contatto col nostro corpo, come se fosse una specie di divinità tentatrice venuta sulla terra per ostacolarti. E quando cerchi di incoraggiarti nell'alzarti dal letto sapendo bene di doverlo fare per forza, esso diventa magicamente più morbido.

Che stregoneria è mai questa?

Sono questi i pensieri comuni che vorticano nella mia testa, una volta che il suono della sveglia mi fa separare in malo modo dal meraviglioso mondo di Morfeo, dove non esisteva alcun spiraglio di luce che infastidisse i miei occhi. Sfido chiunque ad ammettere che ameno una volta nella vita, abbiano avuto questo piccolo monologo.

Segno che il nostro cervello funziona come il giorno prima.

Mi porto la mano sinistra a farmi da barriera volendo ancora sonnecchiare per altre ore infinite, ma la voce di mia madre fa radicalmente cambiare i miei piani.

«Tesoro sbrigati, oggi è il tuo primo giorno all'università!»

L'università...

L'università...

«Cazzo.» Sbotto alzandomi come una furia, ed iniziando a correre verso la porta del bagno come farebbe Willie il Coyote dopo aver puntato Beepbeep. Avevo completamente dimenticato che oggi fosse il mio primo giorno.

Devo sbrigarmi, detesto dare impressioni sbagliate...

Terminata la mia doccia veloce mi vesto, indossando un semplice jeans a vita alta e una maglietta nera così che possa mettere quest'ultima dentro ai pantaloni. Poco dopo trovo i miei stivali texani neri sotto il letto dopo averli cercati per tutta la mia stanza, sicuramente arrivati lì sotto per colpa mia il giorno prima facendo compagnia alle altre scatole presenti. Adoro questo tipo di stivale; sta bene su tutto, dal vestiario più casual a quello più elegante, regalandoti una nota diversa e sinuosa impossibile da riuscire a stonare.

Devo assolutamente comprarne un altro paio...

Afferro la borsa e scendo di corsa accantonando questa voglia sfrenata, ma mi fermo all'istante rendendomi conto di aver dimenticato un oggetto importante.

Mi avvicino al cassetto della scrivania ed estraggo un foulard azzurro. E' con me da quando riesca a ricordare; mi si apre un sorriso sincero quando tocco con delicatezza questa stoffa un po' consumata dal tempo, coi suoi disegni inconfondibili. La lego alla mia borsa ricominciando la mia corsa verso la cucina, dove trovo la mia famiglia con i piatti già vuoti davanti.

«Bella hai ancora quindici minuti a partire da...ora.» Mio padre è davvero un asso nel'incrementare la dose d'ansia, guardandolo scrutare il suo orologio da polso con un'aria così tranquilla da esserne invidiosa.

𝐁𝐄𝐇𝐈𝐍𝐃 - 𝑫𝒊 𝑵𝒖𝒐𝒗𝒐 𝑻𝒖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora