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«E questo è tutto ragazzi, vi raccomando di studiare a fondo questi semplici argomenti ci tengo che li memorizziate al meglio

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«E questo è tutto ragazzi, vi raccomando di studiare a fondo questi semplici argomenti ci tengo che li memorizziate al meglio. A lunedì!»

Con queste parole il professor Finnegan esce dalla grande aula in modo tranquillo e consapevole di aver svolto una lezione ai limiti della perfezione, mentre noi ragazzi sistemiamo la roba nella borsa e percorriamo in seguito la sua stessa strada per uscire. Sospiro di sollievo, questa mattinata è volata in maniera silenziosa e quasi impercettibile per i miei sensi. La trovo positiva come cosa, è come se avessi viaggiato nel tempo senza neanche rendermene conto.

Cammino tra gli studenti, con la borsa a penzoloni sulla spalla sinistra e il grande libro di scienze umane tra le braccia. Per fortuna lo avevo riposto nel mio armadietto, avere un peso sulle spalle per colpa di questo mattone non è la miglior cosa del mondo.

Ma oggi non posso lasciarlo qui, il librone viene a casa con me e avrà un ruolo molto importante che prevede la crescita della mia conoscenza nel complicato campo medico. Ammetto che ho una voglia matta di leggerlo tutto in una notte come mi è capitato di fare in generale questo inverno sotto le coperte, ma se non vorrei ritrovarmi con la testa enorme il giorno successivo alla Gumball Watterson devo declinare il mio pensiero estremo.

M'inginocchio verso il mio armadietto per recuperare un quadernetto; lo uso per appuntare le cose fondamentali di qualsiasi argomento che hanno in comune il corpo umano. Il fatto che debba abbassarmi molto spesso per prendere o lasciare le mie cose mi fa irritare, perché mi è capitata proprio la scatola metallica sottostante? Dovrei cambiarlo ma sicuramente la segretaria ci metterà un bel po' visto che questa struttura gronda di studenti. Spero di trovarne un altro decente e che non mi faccia spuntare dei lividi sulle ginocchia. Mentre ci penso guardo in modo sconsolato il quaderno a forma di fetta biscottata con sopra spalmata una porzione abbondante di cioccolato, decidendo in seguito di rimettermi in piedi scacciando via l'espressione sconsolata dal mio viso. Lo infilo nella borsa e mi dirigo verso l'uscita dove spero di trovare già le ragazze ad attendermi con pazienza.

Avevamo pensato di passare una serata tra noi sole donne, ordinando una pizza, recuperare la bottiglia di vino bianco dal frigo che abbiamo messo stamattina, ben nascosta da occhi indiscreti, e tuffarci tutte e tre sul grande divano di Bonnie non volendo fare nient'altro. Questa sera il nostro unico obiettivo sarà Netflix!

Scendo le grandi scale ormai consumate dal tempo, notando che stranamente non ci sia ancora nessuno qui fuori. Possibile che siano spariti già tutti? Avanzo sul grande asfalto grigio, per poi sedermi sul muretto alto ai confini del cancello e stiracchiandomi con soddisfazione. Dovrò inviare un messaggio alle ragazze ed avvisarle di essere già fuori, non vorrei che perlustrassero tutto l'edificio a vuoto.

Ad intralciare i miei piani nell'afferrare il cellulare dalla tasca della mia borsa, è un mourales fatto esattamente sul grande muro di una specie di casetta, posto dall'altra parte della strada. Guardandolo meglio non è altro che una normale struttura con cavi elettrici al suo interno e non so cos'altro. Lo sfondo di esso è caratterizzato da una specie di fantasma blu con un occhio solo di colore rosso, e col numero 10 sul petto stile spettrale messo in risalto da un nome al centro a caratteri tipici da strada.

𝐁𝐄𝐇𝐈𝐍𝐃 - 𝑫𝒊 𝑵𝒖𝒐𝒗𝒐 𝑻𝒖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora