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Sono ancorata sul marciapiede che mi separa da casa mia

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Sono ancorata sul marciapiede che mi separa da casa mia. L'orologio segna le 18:35 dell'ormai tardo pomeriggio, e il sole è già pronto per immergersi dall'altra parte del mondo. Leggo stranita questo messaggio appena inviatomi da Ian il quale, con due semplici parole reclama una mia risposta immediata.

Ian: "S.O.S. TATA."

È impazzito o cosa? Digito una risposta interrogativa mentre cammino lentamente verso la porta.

Bella: "Puoi decriptare il messaggio per favore?"

Un urlo ovattato e dei leggeri schiamazzi mi fanno fermare, voltandomi stranita verso la casa di fronte dove abita un certo qualcuno. Dietro la tenda starà succedendo sicuramente un qualcosa che li metterà nei guai, e ci scommetto qualsiasi cosa che i nostri cari maschietti sono tutti lì. Meglio non farsi altre domande va...

Saluto la mia famiglia con un chiaro "Sono a casa", per poi avviarmi verso camera mia con passo svelto. Ho in programma di lavarmi, mettere dei vestiti più comodi che il mio armadio possa offrirmi, avviarmi a casa delle ragazze per una mega serata e, infine, tornare di nuovo nella mia tana, assumendo per il resto delle sere e delle notti che susseguiranno la mia irraggiungibile laurea, le sembianze intellettuali di Hermione Granger; un programma davvero allettante.

Ian: "Ci serve il tuo aiuto con un'essere minuscolo, aka sorellina del tuo amichetto del cuore, Gab. Ha un viso dolce e paffuto ma è pazza come suo fratello maggiore hahahaha. Non dire a Duncan che l'ho detto per favore. Le altre due si sono categoricamente rifiutate di darci una mano, quindi sei la nostra unica speranza!"

Evito di alzare gli occhi al cielo alla nomina "amichetto del cuore", sorvolando sulla questione. Decido di mettere i puntini sulle i e chiamare direttamente il riccio disperato.

"Gab ci serve il tuo aiuto. L'unica nostra fidata che non ci mollerà nel momento del bisogno...vero?" Risponde immediatamente dopo il primo squillo, sparando a raffica tutto ciò che gli passa per la mente. Riesco a captare in sottofondo una specie di pianto assordante e delle voci maschili altamente disperate dalla situazione.

«Ian ma cosa sta succedendo?»

"Succede che la piccola Alex non vuole calmarsi in nessun modo. Alan la sta cullando, mentre Duncan sta usando ogni espediente per farla calmare. Per quanto riguarda Ed è collassato sulla poltrona con al collo il bavaglino della piccola, roba da matti!"

Lo sento sbuffare, sicuramente non vedendo l'ora che tutto quel che sta accadendo abbia immediatamente una fine. Lascio le domande per dopo, accettando indirettamente l'aiuto che il mio caro amico mi sta lanciando con tanta frustrazione. Qualcuno lassù non vuole che beva del buon vino stasera, me lo sento.

Guardo l'orologio, constatando di avere ancora del tempo prima di andare dalle ragazze. Fortuna che abitiamo tutti vicini! Sospiro. «Non combinatene una delle vostre mentre arrivo!» Dico con tono d'avvertimento, non volendo nascondere una nota divertita in essa. «Quando Jason mi ha riaccompagnata ho sentito dei rumori poco raccomandabili, quindi cercherò di fare infretta.» Nel mentre, chiudo controvoglia la fontana sbuffando con impazienza. L'acqua era arrivata alla temperatura perfetta, ma per ora dovrò declinare l'invito della mia doccia e andare a soccorrere gli uomini del gruppo.

𝐁𝐄𝐇𝐈𝐍𝐃 - 𝑫𝒊 𝑵𝒖𝒐𝒗𝒐 𝑻𝒖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora