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Quest'università è davvero immensa

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Quest'università è davvero immensa. Non faccio altro che guardarmi in giro pensando a quanto sia completamente diversa da quella che ho frequentato in Italia, anche per il semplice fatto che gli armadietti erano inesistenti.

Avanzo in compagnia delle ragazze, impegnate a scambiarsi aneddoti e schiamazzi riguardanti altre persone che frequentano questa struttura e che, personalmente, non riesco ancora a cogliere. Non so se sia l'unica al mondo ma infondo è affascinante cambiare completamente ambiente.

Entrare in un altro "mondo" dove non ti conosce nessuno, camminando spensierati per i corridoi. Le persone che mi circondano sanno solo il mio aspetto o quali corsi frequento, senza conoscere nient'altro. A parte la curiosità del momento, quando sparisco dalla loro visuale ci vogliono solo pochi secondi affinché tornino a parlare o a fare chissà cosa. Alcuni potranno ricordarsi di me, altri no. Per questo tendo a cogliere il lato positivo di essere la sconosciuta di turno, a parer mio una parola unica nel suo mistero e diversità .

«E' solo mattina, ed io già non vedo l'ora di finire.» Anne richiama me e la violetta con quest'affermazione, facendo annuire quest'ultima con foga.

«Già hai ragione, quanto vorrei essere a bordo piscina della casa di Ed e non muovermi per tutto il giorno!» Sospira pensando sicuramente ciò che ha tirato fuori con tanta nostalgia.

«E tu Gab, come ti senti? A parte fortunata di essere ancora qui e non volata dall'altra parte del mondo come il Team Rocket, per aver sfasciato la moto di Duncan.» Ride ripensando a ciò che è accaduto soltanto dieci minuti fa. Dopo aver varcato i cancelli, ho scorso la figura di Duncan avvicinarsi a passo svelto verso Ed, Ian e Alan in procinto di accendersi le loro solite sigarette. Partiamo con Eddie che ha urlato un "Buongiorno" tutto dedicato a noi, attirando l'attenzione su di sé, Ian che ci fa un inchino e Alan che ci saluta con solo un bacio volante ed un sorriso. Non mi è risultato indifferente lo sbuffare plateale del gigante cattivo.

Che pesantezza!

Adesso mi tocca portare a riparare la sua, devo ammetterlo, splendida moto e mandare a quel paese tutti i miei buoni propositi per non essere scocciata da lui; il bello è che non conosco nessun meccanico che possa levarmi questo fardello di dosso.

«Sto una meraviglia, e non mi sento minimamente in colpa per ciò che è successo. Posso dire che mi sia vendicata a modo mio per come mi tratta in generale.» Spero mi abbiano creduta perché questa in minima parte è una cazzata. Mi sono sentita tremendamente in colpa per ciò che è successo; amo le moto e, se fossi stata dalla parte opposta credo che non avrei risposto delle mie azioni. Soprattutto per il fatto che mio padre ci tiene molto.

Un'altra passione trasmessa.

Quando però ho scoperto che quella moto tenebrosa appartenesse proprio alla Marmotta, beh...quella sensazione sgradevole è scomparsa immediatamente, accogliendo senza risentimento la soddisfazione dell'atto. Così impara a trattarmi una merda, come suo solito.

𝐁𝐄𝐇𝐈𝐍𝐃 - 𝑫𝒊 𝑵𝒖𝒐𝒗𝒐 𝑻𝒖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora