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Ariana Grande feat.
Nicki Minaj: Woman to God
(Mashup)

Il numero di casini che si riesce a creare soltanto per accudire una bambina, specificando soltanto per una giornata, è incredibile

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Il numero di casini che si riesce a creare soltanto per accudire una bambina, specificando soltanto per una giornata, è incredibile. Il bello è che non riesci neanche a farci caso in un primo momento, essendo impegnato a calmarla, cullarla ed altro. I miei genitori sono partiti stamattina presto per un convegno di lavoro che si è tenuto fuori città, e saranno di ritorno domattina. Dato che mia madre è la segretaria del noto architetto Kevin Reyes, ha dovuto per forza seguirlo.

Caricandomi Alex come al solito. Chiedere ad una babysitter per darmi una mano no vero? Magari che rientri nei canoni di ragazza sexy per accudire anche il figlio maggiore.

«Amico, sappi che non verrò mai più a darti una mano con il diavolo travestito da tua sorella!» Ringhia con tono basso Ian, ripetendo lo stesso aneddoto delle altre volte. A quanto pare Alex si è proprio fissata con i capelli del coglione riccio davanti a me, tanto da tirarglieli con tutta se stessa.

Rido mentre pulisco il tavolo della cucina. «Si certo, lo so che l'adori.» Mi ritrovo a pensare che sia estremamente dura prendersi cura di lei. Questo però, non frena il mio pensiero istintivo sul fatto che adori da morire farlo. Ci so fare con lei, a parte alcune volte in cui vado in panico insieme a lei, come stasera, se la vedo piangere a dirotto e disperarsi. Adoro guardarla in quegli occhioni, come se mi sfidasse ogni volta, la sua risata mentre le faccio il solletico o le faccio fare delle boccacce ogni volta che ne ho l'occasione. Vorrei che il tempo si fermasse così che possa restare piccola per sempre ma, purtroppo, è un desiderio impossibile. Nel frattempo cerco di godermela a pieno, visto che nell'arco della mia esistenza futura non esiste un progetto che prevede un me con una moglie e dei figli.

Porca puttana, sarebbe assurdo.

«E pensare che stasera dovevamo andare ad una festa...» Alan interrompe il nostro discorso parlando con voce roca, un palese segno di stanchezza. «Avevo un'estrema voglia di divertirmi e scopare...ora che la piccola ha assorbito tutte le mie energie, credo che non riuscirò neanche ad arrivare alla porta d'ingresso.» Finisce il suo interessante monologo, crollando subito dopo sulla sedia.

«Non credere che non ne avessi voglia anche io.» Gli faccio presente con tono ovvio. Potrebbe essere il pensiero più comune tra noi ragazzi e anche il più sporco ma...toccare ogni centimetro di pelle nuda delle ragazze che sono sotto di me, è la sensazione più gratificante che possa esistere. Sentirle gemere ed urlare il mio nome. Spingere dentro di loro, distaccandomi temporaneamente da tutto ciò che mi circonda.

Detto in parole povere il sesso è lo sfogo più comune, ma anche il più efficace di tutti. Oserei definirlo un passatempo. Ma oltre il feeling del momento non c'è altro. Non c'è mai stato e non ci sarà mai. Mio padre ha ragione, sono proprio come mio nonno; da giovane non faceva altro che cambiare donna ogni volta, sentendosi potente sotto molti aspetti.

𝐁𝐄𝐇𝐈𝐍𝐃 - 𝑫𝒊 𝑵𝒖𝒐𝒗𝒐 𝑻𝒖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora