Una sola parola: 𝑫𝒆𝒔𝒕𝒊𝒏𝒐.
Quando quest'ultimo decide di metterci lo zampino e di far rincontrare due nemici d'infanzia, beh...𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒕𝒂𝒈𝒐𝒏𝒊𝒔𝒕𝒊 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒔𝒐𝒍𝒕𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒔𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒂 𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂𝒓𝒆.
Nota autrice: 𝑺𝒆𝒈𝒖𝒊...
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«Ah...si così Duncan, più forte.»
Fuori e dentro. Fuori e dentro. Questi sono i movimenti paradisiaci che ti mandano in estasi ogni volta che ne fai uso. E se una bella rossa con le tette che ballonzolano ti accompagna nei movimenti ogni volta che dai un colpo deciso, la cosa è a dir poco gratificante. Solo il fatto che urli peggio di una cornacchia mi fa mentalmente imprecare dal fastidio. Che cazzo hanno da urlare in questo modo? E' come se non venissero scopate per bene da un bel po', quando in realtà è l'esatto opposto.
Se potessi metterei il silenzioso a tutte loro.
Vado avanti sempre più velocemente facendole raggiungere l'orgasmo migliore della sua vita, per poi toccare a me dopo pochi attimi sfogando tutto il mio piacere temporaneo nel preservativo. Man mano che la piacevole sensazione svanisce, mi getto al fianco della ragazza di cui ho prontamente dimenticato il nome e riprendo fiato del tutto rilassato. Solita scopata finita magnificamente per me.
«E' stato un bellissimo secondo round.» La rossa attira distrattamente la mia attenzione, girandosi verso di me e poggiando la testa sul suo pugno per scrutarmi meglio. I suoi seni hanno delle chiazze rosse, segno dei miei schiaffi che l'hanno mandata in estasi per tutto il tempo. Il suo culo non è da meno anche se non si plasmava affatto bene tra le mie mani.
C'è sempre una nota dolente.
Continua a guardarmi con sguardo sognante; so da me di essere un ragazzo niente affatto male, non c'è bisogno di consumarmi in questo modo. Per quanto ne sia consapevole, m'infastidisce che delle sconosciute mi guardino così insistentemente come sta facendo la ragazza in questione accanto a me.
Questo ancora per poco.
«Niente di che...» Mi sollevo con nonchalance e mi rivesto sotto lo sguardo attento di lei. So già che da qui a qualche secondo ricomincerà la solita storia, il copione che ormai conosco a memoria facendone tutte uso così ardentemente.
«Mi spiace che pensi questo, credevo che-.» La interrompo subito, confermando ancora una volta le mie supposizioni. Ma perché dev'essere tutto così complicato? Ogni dannatissima volta c'è sempre qualcuna che va aldilà del sesso. Sono così ingenue da immaginarsi cose che non accadranno mai in questo universo, sperando in un lietofine pieno di cuori volanti e altre stronzate simili.
Ah bamboline, volete l'impossibile...
«Non credere a un bel niente quando si tratta di me, abbiamo ottenuto entrambi quello che volevamo...quindi ti saluto.» Inspira debolmente e il suo viso cambia radicalmente da deluso ad arrabbiato.
«All'università mi hanno parlato di te Reyes, ma non credevo che avessero ragione sul fatto che fossi un bastardo!» Ridacchio mentre mi infilo la felpa mimetica in modo frettoloso e la guardo per l'ultima volta, estraendo una sigaretta dal pacchetto ancora sigillato e poggiandomela sull'orecchio destro.
