Presentimenti

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"KARLA!"

La voce di mia madre entra nelle mie orecchio in modo talmente aggressivo da farmi sobbalzare corpo e cuore.

"Ma che ti sei bevuta, tre litri di vino? Non ti svegliavi mai, è da un pezzo che ti chiamo."

Stordita mi guardo attorno, la musica ancora impazza nel giardino. Mi ero addormentata sul divano del giardino, ero così tanto rintontita da non capire nemmeno bene in che giorno fossimo.

"Ma perchè mi hai svegliato...", dico sfatta a mia madre.

"La festa, Karla. Ti sei addormentata durante la festa!"

Faccio uno sguardo crucciato. La festa? In quel momento una scossa di ansia pervade il mio corpo. E' un sogno premonitore? Mi alzo di scatto lasciando mia madre spiazzata e mi tolgo i tacchi, iniziando a cercare Lauren per tutto il giardino non trovandola.

Il mio cuore rimbalza nel petto, "LAUREN!", entro in casa facendo sbattere la porta e guardo velocemente in cucina e salotto. Inizio a salire le scale come una furia. Sbatto contro Lauren che stava uscendo dal bagno del piano superiore.

"Hei, piano! Che ci fai già qui, ti mancavo?", dice lei scherzosa. La guardo, affannata e mi avvicino baciandole le labbra.

"Devo parlarti...", il mio sguardo era preoccupato e scosso. L'espressione di Lauren cambia radicalmente, le due parole magiche 'devo parlarti' erano capaci di far stravolgere l'umore della mora in zero virgola due secondi.

Senza parlarmi, mi fa un cenno affermativo con il volto, per poi deglutire. La sensazione del sogno appena fatto era così viva da avere i brividi, guardando la villa di lei. Lauren nota il mio sguardo preoccupato, e inizia a impensierirsi a sua volta.

"Camz, devo preoccuparmi?"

Inevitabilmente, senza saper dare una spiegazione valida, scoppiai a piangere, "Hei, amore... Cos'è successo, mi stai facendo preoccupare sul serio."

La sua mano mi prende una guancia, accarezzandomela dolcemente, io poso le mani sul suo petto e iniziando a giocare con il colletto del suo vestito nero aderente, mentre tentavo di calmare le mie lacrime, uscite senza preavviso.

"Volevo solo accertarmi che tu stessi bene"

Lei continua a guardarmi seria, senza sottovalutare le mie parole che potevano sembrare infantili, data la mia reazione.

"Lo sai che ti amo, Lauren? Non lo devi dimenticare mai, nemmeno per un secondo."

Lei continua a farmi parlare, senza pormi domande.

"Perchè se tu dovessi dimenticarlo, io penso che potrei impazzire."

Lauren si limita ad avvicinarsi, abbassando il viso alla mia altezza, lasciando scontrare le nostre labbra per un secondo.

"Puoi dirmi la verità adesso, Camz?"

"... Hai un passato con la mafia?"

Lei mi guarda adesso come se avessi detto l'idiozia più grande di questa terra, "Cosa?"

"Rispondimi e basta, Lau."

"No, certo che no, per chi mi hai preso..."

"Hai mai ucciso un uomo?"

Adesso la sua faccia si stava facendo sul serio agitata, "O mio Dio, Camila, no!"

"Puoi dirmelo se è successo."

"No, Camz! Non ho mai ucciso nessuno, ma che ti prende, sei ubriaca!?"

Il mio pianto si fa sofferente e lei abbassa subito il tono temendo di avermi fatto piangere lei, per i suoi modi.

I WANT YOU || CAMREN || The Epic Records ExperienceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora