Festa in giardino (parte 2)

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La festa sarebbe stata per pochi intimi. Le famiglie di entrambe e qualche amico. Quando arrivarono le otto di sera, io insieme a mamma, papà e Sofi, eravamo già in macchina verso il villone di Lauren, che fino ad oggi avevo visto soltanto io. Una macchina sfreccia alla nostra sinistra, superandoci e starnazzando con il clacson. Non poteva essere nessun altro se non Dinah. Abbasso il finestrino, sentendo il vento sbattere all'improvviso sulla mia faccia.

"Mi vuoi spiegare dove diavolo vive la tua ragazza!?", urla Dinah dal suo posto di guida. Scoppio a ridere vedendo i capelli di lei che le entravano persino in bocca, per il vento.

"Tre isolati più avanti! La villa è bianca, sulla tua sinistra!", Dinah alza il pollice e richiude il finestrino. Sento i miei ridere, hanno sempre trovato la mia amica una ragazza molto spassosa.

Il mio vestito blu elettrico mi stringe la pancia così tanto da farmi rendere conto che in quei giorni stavo davvero esagerando a mangiare. Sento la macchina rallentare.

"Wow... Non credevo sarei mai entrato in una villa del genere..."

"Bella vero, pa?"

"E' davvero tutta di Lauren?"

"Sì... Ogni singolo centimetro.", sorrido orgogliosa della mia ragazza. Vedo la macchina di Dinah già all'interno della villa, così esco dalla macchina e mi avvicino al citofono per suonarlo. Le cancellate enormi si spalancano piano lasciando accesso alla macchina di famiglia. Io risalgo il vialetto interno del giardino, in bilico sui tacchi, con le braccia conserte in attesa che la figura di Lauren faccia capolino dalla porta di ingresso.

In lontananza vedo la porta aprirsi e una Lauren coperta da un vestito a tubino nero, sorride alla mia figura che cerca con sforzo di non cadere tra i ciottoli del vialetto. La mia famiglia esce dalla macchina mentre io ho già raggiunto Lauren.

"Hei, capo...", allungo un braccio intorno alla vita di lei, facendo sì che lei potesse stringermi al suo petto.

"Buonasera signorina...", sorride lei baciandomi la fronte ancora impegnata nell'abbraccio.

Lauren fa accomodare i miei genitori in casa, attribuendomi il compito di fargli fare il giro turistico al suo interno. Quella villa aveva praticamente tutto. Stanze per gli ospiti, cinema e sala giochi, bagno turco, campetto da softball, sala strumenti, due soggiorni e una quantità smisurata di bagni, dei quali quattro restavano praticamente inutilizzati.

I miei erano affascinati totalmente. Sono sempre stati degli amanti del lusso, e nel loro modesto lavoro e con i loro grandi sacrifici erano riusciti a tirar su una villa modestamente bella. Certo, imparagonabile ai villoni dei ricchi che abbiamo negli States.

Mi sarebbe tanto piaciuto inviare Shawn, ma ormai si era trasferito a Los Angeles, e al momento non poteva di certo prendere un volo per Miami in meno di un'ora.

Il citofono squilla, e vedo Lauren diventare nervosa. Qualcosa ancora non mi quadrava, dal comportamento con sua madre.

"S-sì?", chiede incerta Lauren al citofono.

"Siamo noi, sorellona.", risponde la voce di Kris.

In meno di un minuto, la famiglia Jauregui fa ingresso nella villa. I fratelli non sembrano stupiti dalla maestosità della casa, al contrario dei genitori.

"Michelle...", Mike ha gli occhi lucidi.

"Bella casa, vero?", chiede Lauren con il suo solito tono quando è tesa ma non vuole mostrarlo. Clara più che guardare la casa, è intenta a fissare sua figlia con uno sguardo commosso. Lauren lo nota, e prima che sua madre potesse avvinghiarla in un abbraccio, si gira e inizia a dirigersi verso la cucina.

I WANT YOU || CAMREN || The Epic Records ExperienceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora