Problemi di fiducia

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Lauren ha provato a chiamarmi una infinità di volte durante questi quattro giorni. Tutto ciò che ho avuto la forza di scriverle è stato 'ho bisogno di rilassarmi' e dopo questo messaggio, c'è stato il silenzio da parte sua. Niente più messaggi, niente più chiamate. Stavo cercando di ristabilire me stessa, passando tempo in famiglia, e magari capire cosa volessi fare della mia relazione.

Non ho avuto la voglia di raccontare ai miei, ciò che avevo scoperto di Lauren, più che altro perchè se solo avessi aperto bocca a riguardo avrei reso ancora più reale la faccenda, e in un certo senso malato, fingevo ancora che fosse tutto nella mia testa.

Ho rivisto anche i miei amici di liceo e abbiamo festeggiato, per una notte intera, la mia carriera e in quelle ore mi sono sforzata di non pensare a quando mi sentissi appesantita dal vuoto dentro di me. Ho lasciato che l'alcool colmasse il mio vuoto, e che il ballo riempisse le mie vene. Ho bevuto così tanto, quella sera, da perdere il contatto con la realtà. Ricordo solo che qualcuno dei miei amici mi ha riportato a casa, e la mattina dopo mi sono svegliata con mio padre che dormiva, scomodo, sulla poltrona accanto al mio letto, per assicurarsi che non mi sentissi male durante la notte.

Sono cinque giorni con oggi, che sono a Miami, e da due che Lauren non si fa più sentire. E' sera ormai, e sto aiutando mamma e papà a sparecchiare, quando qualcuno bussa alla porta di casa, e papà mi chiede di andare ad aprire. Mi allontano dal tavolo del salone, raggiungendo subito la porta d'ingesso e abbasso la maniglia per aprire, trovandomi davanti a me proprio Lauren.

D'istinto faccio per richiudere la porta, volendola lasciare fuori, e non sentendomi affatto pronta a rivederla o avere un confronto con lei, ma Lauren inserisce una mano sulla chiusura della porta, bloccandomi dal chiuderla nonostante le avessi schiacciato la mano in mezzo.

"Ahi! Camz, ma cosa diavolo è successo. Fammi entrare, per favore.", la sua voce è pacata, preoccupata e stremata.

"Torna da dove sei venuta, Lauren. Non è proprio il caso."

"Camila, ti cerco da giorni! Hai impegni da portare a termine, il tour è tra meno di due mesi!"

"Avevo bisogno di riposarmi, è un reato?", parlavamo ancora divise dalla porta, che ero riuscita a richiudere. Sento gli occhi dei miei genitori battere su di me, si erano ovviamente fermati in salone a guardare la scena, per capirci qualcosa.

"Camz, apri la porta."

"No, Lauren.", la mia voce è decisa e incazzata. Lauren batte nuovamente alla porta.

"Apri la porta, Cabello!"

Mio padre, che raramente usa un tono autoritario, mi dice "Apri la porta, non essere scortese."

Quando riapro totalmente la porta, spendo mezzo secondo per vedere il modo in cui Lauren fosse vestita. Il suo berretto nero, una felpa a zip argentata con dei dragoni cinesi, degli skinny neri strappati e le dr. Martens.

"Posso entrare?"

"Ringrazia mio padre, perchè se fosse per me non ti avrei nemmeno aperto la porta."

Lei entra, con sguardo stupito come se stesse cadendo dalle nuvole, guarda i miei e li saluta scusandosi dell'improvvisata, tornando a focalizzarsi subito su di me.

"Mi spieghi cosa cavolo è successo?! Cosa c'è che non va?!"

"Pff, ti prego senti, non ti voglio parlare, è tanto difficile da capire?"

"Ma per quale motivo?! Non puoi sparire così senza dire niente, per giorni, stai saltando anche tutti i tuoi impegni! Camila, hai un contratto! Non pensare di poter fare tutto ciò che vuoi solo perchè la Direttrice sono io!"

I WANT YOU || CAMREN || The Epic Records ExperienceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora