Distrazione?

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Dopo il mio debutto a New York, il mio album, nel giro di quattro mesi, stava facendo incassi stellari e non so nemmeno io perchè. La mia mente non riesce a credere che così tante persone siano appassionate della mia musica, non l'avrei mai creduto se me lo avessero detto. La Epic sta prendendo sempre più forma, strutturalmente parlando. L'edificio ha già dieci piani in più e c'è un continuo via vai di licenziati e assunti. La mia baby stava facendo grandi pulizie del personale, credo che stia levando di torno tutte le persone maleducate e incompetenti che LA lasciava sul posto di lavoro solo perchè erano suoi amici, questa era una grande pecca dell'uomo, che non sapeva dire no a gente a lui amica o familiare.

Andare nel suo ufficio, quando avevo qualche ora libera dalle preparazioni per il mio tour, era diventato d'abitudine. Sono l'unica che Lauren lascia entrare nel suo ufficio, salvo casi importanti. Quasi ogni giorno, dopo la mia mattinata spesa a lavorare sulle coreografie del tour, esco dall'edificio per comprare il pranzo dal ristorante vegano difronte all'azienda e raggiungo Lauren, nel suo ufficio. E oggi è una di quelle volte, busso alla porta con in mano la busta d'asporto.

"Sono Camila", Lauren ha l'abitudine di non rispondere, quando qualcuno bussa alla sua porta, in modo tale da spingere chi vuole entrare, a rinunciarci e sperare di incontrarla fuori dall'ufficio. Così solitamente busso alla sua porta già dicendo il mio nome.

"Avanti", entro con un sorriso sul volto e l'immagine della donna mora e bianco latte, stesa sulla sedia girevole, con i talloni poggiati sulla scrivania e i piedi accavallati, intenta a leggere un fascicolo, mi fa pensare a quanto sexy fosse, in quell'outfit da donna in carriera.

Lei alza il volto, togliendosi gli occhiali da lettura, e mi sorride,

"Ciao tesoro"

"Buongiorno capo"

"Anche oggi vegano?", lascio la busta sulla scrivania e vado alle sue spalle per abbracciare il suo busto e baciarla sulle labbra appena lei porta la testa all'indietro.

"Sei stressata, Lau... E so bene che mangi vegano in queste occasioni, perchè lo stress ti porta ad ingrassare, e devi mangiare leggero."

Lei mi sorride, controllandomi tutto il corpo. A volte sotto i suoi occhi mi sento così priva di difese, da sentirmi nuda. Ed effettivamente quello che fa Lauren, quando guarda il mio corpo, spesso, è quello di spogliarmi con gli occhi.

"Come sei attenta al tuo capo... Lo fai per la mia salute o lo fai per la mia ciccia?", mi prende in giro lei.

"Per entrambe, non voglio che Lauren Jauregui diventi un pallone gonfiato. Anche se lo sei già, in un altro senso però.", lei posa una mano sul mio gluteo e mi avvicina alle sue gambe. Gira la sedia verso di me, e mi fa posizionare in piedi e in mezzo alle sue cosce.

"Cabello, non sono presuntuosa.", afferra il mio sedere con ambo le mani e lo accarezza. 

"Beh, diciamo che non sei il massimo della modestia.", scoppiamo a ridere e mi piego verso il suo viso per lasciarci un bacio.

"Vediamo un po' cosa ha comprato, la mia donna... Ahh, il sushi vegano! Camila, Dio, come ti amo.", tira fuori le vaschette felice come una bambina e mi siedo sulle sue gambe, come siamo solite pranzare in ufficio.

"Oggi mi sono stancata da morire, ho una memoria corta per le coreografie.."

"Cambieresti qualcosa?", parla lei impegnata in un boccone. E' una cosa non molto fine, mangiare con la bocca piena, ma su di lei non mi dà per nulla fastidio. Trovo carino il suo volto mentre si porta il dorso della mano alla bocca, per parlare senza sembrare scortese.

I WANT YOU || CAMREN || The Epic Records ExperienceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora