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Bakugo Katsuki POV


Quella fu davvero una giornata infernale.

La mattina il professore aveva annunciato che presto si sarebbe svolto il festival scolastico e una volta arrivato a casa ed essermi cambiato decisi di andare ad allenarmi. Dovevo essere al massimo della mia forma per quel giorno.

Notai che mia madre non era a casa e un biglietto sul tavolo mi informava che era uscita per delle commissioni. Non me ne preoccupai troppo, indossai le cuffie e uscii.

Quel giorno decisi di deviare dal mio solito percorso e correre più chilometri che potevo. Volevo strafare, spingere oltre ogni mio muscolo.

Il sole cominciava a calare e gli ultimi raggi caldi della giornata quasi mi accecavano, mi piaceva quella sensazione. Mi sentivo il padrone del mondo e questo mi fece scappare un sorriso mentre pieno di energie acceleravo la mia corsa.

Costeggiai la foce del fiume e mi lasciai trascinare dalle note del gruppo rock straniero che stavo ascoltando. Riusciva sempre a darmi la carica.

Volevo vincere quel cazzo di festival e nessuno si sarebbe messo sulla mia strada. Nessuno.

Arrivato alla spiaggia, mi fermai a contemplare il sole spegnersi nel mare. Era una sensazione magnifica sentirmi così potente al punto di far sparire tutto sullo sfondo. Purtroppo qualcosa di anomalo si intromise nei miei pensieri e ruppe quel meraviglioso equilibrio.

(- Venivo sempre qui con T/N quando eravamo piccoli...mi chiedo se...-)

Mi tirai un leggero schiaffo per soffocare il resto della frase.

Lei era offlimits. Anche solo pensarla era vietato da una delle regole che mi ero imposto anni fa.

Non dovevo chiedermi come stesse, se era diventata ancora più bella, se aveva continuato ad allenare il suo qwirk, se si ricordava di me e un' altra lunga serie di cose che mi riportavano a rivedere il suo viso sorridente davanti agli occhi.

Ma ormai il danno era fatto. Lei era lì, al mio fianco su quella spiaggia e in attimo tutto quello che era intorno a me cambiò il suo sapore.

Il desiderio di vittoria e la certezza di poter fare qualunque cosa si trasformarono in insicurezza, malinconia e in una sensazione di vuoto all'altezza dello stomaco.

Mi portai una mano al viso cercando di mascherare a me stesso il dolore che si stava facendo sempre più forte.

Strinsi i denti.

(-Perchè mi fai ancora questo effetto, cazzo.)

Dovevo togliermela dalla testa e istintivamente ripresi a correre verso casa a testa bassa. Tutta la gloria e la forza che sentivo prima di quel pensiero si erano prosciugate e mi sentivo inseguito da un lato di me che avevo tentato di eliminare molto tempo fa.

Un lato debole che solo lei e il suo ricordo riuscivano a tirarmi fuori.

Mi pentii di aver scelto di cambiare il mio solito percorso.

Lei era ovunque.

In quelle strade, in quei parchi che costeggiavo lungo la mia corsa.

Il ricordo di noi due da piccoli mi tormentava. Ci vedevo giocare e correre tra quegli alberi ridendo come solo quando si è bambini si sa fare.

Il cervello si era spento e non mi accorsi di quanto i miei muscoli fossero doloranti finché non mi ritrovai davanti alla porta di casa. Prima di entrare mi levai le cuffie e feci un respiro profondo, dopo di che girai la maniglia ed entrai.

You're ripped at every edge but you're a masterpiece -  KatsukiBakugo x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora