Ospedale

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Katsuki Bakugo POV


Varcai a larghe falcate le porte scorrevoli dell' ospedale mentre la mia mente veniva invasa da dubbi di ogni tipo.

Perché stavo andando proprio lì?
Che senso aveva?
Forse avrei dovuto starmene a casa e basta.


Mi bloccai non appena misi piede nell' ingresso.
Strinsi i pugni nelle tasche e piegai la testa verso il basso mentre un forte desiderio di mollare tutto e andarmene spinto dal mio orgoglio si fece largo dentro di me.


"Avanti, Bakugo! Non è il momento di tirarsi indietro!" disse sorridendo Kirishima piegando la testa davanti alla porta.
Era venuto fino a casa mia quella stessa mattina costringendomi ad andare da T/N e aveva deciso di aspettarmi fuori dall' ospedale per far si che non scappassi.


"Fottiti, capelli di merda." mormorai ancora a testa bassa.
"Ahah! Su, vai da lei. Non è il momento di avere paura!"


"NON HO PAURA, PEZZO DI IDIOTA!" gridai.
Dallo sportello della reception, un' infermiera mi fece gesto di abbassare la voce.
"Siamo in un ospedale, veda di non urlare." disse seria la donna.


Sbuffai e ripresi a camminare imbronciato verso il corridoio.
Dopo il festival, la Maestra di T/N mi aveva detto ilreparto in cui si trovava insieme al numero della sua stanza e salii lentamente le scale fino al suo piano.


Nonostante fossero passati un paio di giorni, mi logorava ancora parecchio di aver vinto in quel modo poco meritevole contro Todoroki ed inconsciamente mi rodeva ancora di più il fatto che T/N avesse assistito a quella mia disfatta morale.


Volevo vederla e parlare con lei, ma allo stesso tempo qualcosa dentro di me mi gridava di scappare dalla porta di servizio dell' ospedale per evitare di far comparire il suo sorriso così debilitante per il mio orgoglio davanti ai miei occhi.


Mio malgrado, ormai era questione di principio e Kirishima mi avrebbe perseguitato fino allo svenimento se non fossi andato da lei.
Mi facevo forza con me stesso, rassicurandomi del fatto che avrei controllato come stesse e me ne sarei andato subito.


Mi ritrovai davanti alla porta della sua camera e presi un profondo respiro stringendomi ancora di più nelle spalle.

Oltre quella porta non sarei più tornato indietro e, con alta probabilità, avrei perso definitivamente la partita contro il mio inconscio.
Non avevo idea di come mi sarei sentito una volta fuori da lì e pregai solo di non uscirne più debole di come mi sentivo in quel preciso istante.


La mia parte razionale comandata dal mio stupido orgoglio mi convinsero ad andarmene, ma senza che me ne rendessi conto, qualcosa nel mio profondo mi fece muovere la mano fino a stringere la maniglia della porta davanti a me per poi abbassarla.


Mi maledissi infinite volte nei millesimi di secondo che impiegai per spalancarla e scoprii, in un lato della stanza, T/N seduta a gambe incrociate su un letto dandomi le spalle rivolta verso una vecchietta, sua probabile compagna di stanza. Indossava il camice dell' ospedale e sorrideva come non mai parlando con l'anziana signora.


Non mi aveva notato ed ero ancora in tempo per andarmene.
Mi sembrava stesse bene e non mi servivano altre conferme per placare i miei sensi di colpa.

You're ripped at every edge but you're a masterpiece -  KatsukiBakugo x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora