Alle tre del pomeriggio tutto il bel mondo di Nizza si dà convegno sulla "Passeggiata degli Inglesi", uno stupendo viale fiancheggiato da palme e da piante tropicali in fiori. Da un lato c'è il mare, dall'altro il declivio costellato di alberghi e ville, sullo sfondo boschetto di aranci. Nelle giornate di sole lo spettacolo è dei più allegri: si vedono inglesi impettiti, vivaci francesi, tedeschi dall'aspetto severo, bruni e attraenti spagnoli, russi corpulenti, ebrei dall'aria riservata, americani dal comportamento disinvolto. Chi passeggia a piedi o in carrozza, chi, seduto al sole, commenta da vicino gli ultimi arrivi di celebrità dell'alta finanza o dell'arte, come al Ristori o Dickens. Gli equipaggi sono pittoreschi e multicolori quanto le persone e attirano gli sguardi dei passanti: particolarmente ammirate da tutte le Barduches basse, a cesta, che le signore guidano da sole reggendo con perizia le redini di una pariglia di pony irrequieti dalle code avvolte in eleganti reticelle che impediscono loro di invadere il minuscolo abitacolo. Alle spalle i piccoli grooms fanno bella mostra di sé appollaiati sul seggiolino posteriore.
Il giorno di Natale un giovane percorreva il viale, le mani dietro la schiena, l'aria distratta. Aveva l'armoniosa bellezza di un italiano, vestiva all'inglese e si muoveva con la scioltezza di un americano: una combinazione che gli attirava addosso non pochi sguardi di ammirazione femminile; gli uomini, invece, ne invidiavano l'alta statura, il portamento.
Attorno a lui i bei visi da ammirare non mancavano certo quel giorno, ma il giovanotto sembrava non notarli, salvo gettare un'occhiata di tanto in tanto a qualche ragazza bionda vestita d'azzurro. Poi abbandonò la Passeggiata e si fermò un momento a un incrocio, come se fosse indeciso tra andare ad ascoltare la banda al Giardino Pubblico o scendere alla spiaggia verso la Collina del Castello. Si volse nell'udire un trotto rapido di cavalli e vide una carrozza leggera guiata da una signora sola che avanzava in mezzo alla strada. La signora era giovane, bionda e vestiva d'azzurro. La guardò un momento, si illuminò in volto e, agitando il cappello, le corse incontro.
- Oh, Laurie, sei proprio tu? Pensavo che non saresti più venuto – esclamò Amy, tirando le redini e tendendogli ambedue le mani con grande scandalo di una madre francese che trascinò via sua figlia perché non fosse corrotta dai modi troppo liberi di quei "matti di inglesi".
- Ho perso un po' di tempo per strada, ma avevo promesso di trascorrere il Natale con te, ed eccomi qua.
- Come sta tuo nonno? Quando sei arrivato? Dove alloggi?
- Il nonno sta bene, sono arrivato la notte scorsa e alloggio al Chauvin - rispose Laurie. – Sono passato dal vostro albergo, ma eravate tutti fuori.
- Mon Dieu ho tante di quelle cose da raccontarti che non so da dove cominciare. Avanti, sali, così potremo parlare con comodo, sono uscita per fare una trottata, ma mi sentivo un po' sola. Flo risparmia le forze per stasera.
- Che cosa c'è in programma, un ballo?
- Un ricevimento natalizio al nostro albergo. Ci sono molti americani e sono stati loro a organizzarlo. Siamo tutti ansiosi di spassarcela. Verrai anche tu, vero? La zia ne sarebbe felice.
- Grazie. E ora dove andiamo? – chiese Laurie, appoggiandosi alo schienale e incrociando le braccia, con grande soddisfazione di Amy che si divertiva molto a guidare.
- Per prima cosa devo ritirare la corrispondenza, poi avevo in mente di salire fino alla Collina del Castello: da lassù si gode una splendida vista, e poi mi piace dar da mangiare ai pavoni. Ci sei mai stato?
- Spesso, anni fa, ma non mi dispiacerebbe tornarci.
- Ora raccontami tutto di te. Non ho saputo più niente da quando tuo nonno scrisse che ti aspettava a Berlino.
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PICCOLE DONNE CRESCONO
ChickLitPiccole donne crescono é il seguito naturale del primo capolavoro della Alcoot, Piccole donne.