Rito di passaggio

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Lui mi notò e mi sorrise, per poi sparire nell'oscurità dell'edificio.

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Senza far rumore, attraversai la porta che delimitava la fine del corridoio, rimanendo dietro un angolo per non farmi vedere.

Era chiaramente un laboratorio, ma sembrava un labirinto: i tavoli, gli scaffali, le sedie, gli strumenti buttati a terra, erano così tanti che per lavorare in quel luogo avresti dovuto avere una mappa o una perfetta conoscenza della stanza.

L'aria era pesante, appiccicosa, e un denso odore di sangue in putrefazione mi stava riempiendo i polmoni.

In quanto ghoul, per me era un odore delizioso, ma per gli Investigatori dev'essere stato un terribile incubo passare del tempo là dentro.

La squadra si divise, Juuzou venne verso di me e parlò con un filo di voce.

《[T/N], so che te l'ho già detto, ma fa attenzione. È pericoloso qui. Non voglio perderti.》

Poi si allontanò e tornò alla sua missione.

Non potevo deluderlo, ma comunque il mio compito era di combattere contro i ghoul, non di fare presenza, perciò non potevo evitare i pericoli.
Non mi avrebbe fatto onore.

Sentii un tonfo sordo: il corpo di un Investigatore era piombato al suolo dal soffitto, l'atmosfera si stava facendo inquietante.

Nel disordine del laboratorio, la squadra stava cominciando a decimarsi, cadendo sotto dei nemici invisibili.

Cercai di avvistare un ghoul, anche solo uno, ma tutto ciò che vedevo erano sguardi impauriti e disorientati.

Molto lentamente, mi mossi verso il lato opposto dell'enorme stanza, nella speranza di notare un minimo movimento, per dare uno straccio di aiuto a Rei, che aveva fiducia in me.

Vidi di sfuggita un kagune che si dileguava, e seguendo la figura, vidi che c'era una porta attraverso cui stavano scappando alcuni ghoul. Ma non feci in tempo ad attaccarli.

Urtai di proposito uno scaffale, per attirare l'attenzione degli Investigatori e informarli della via di fuga.

Appena il rumore scheggiò il desolato silenzio, mi nascosi e guardai la squadra esaminare i dintorni, per poi imboccare il corridoio da cui erano fuggiti i ghoul.

Aspettai qualche secondo e li seguii: mi sembrava che gli spazi dell'edificio si stessero dilatando, non finivano mai.

Arrivai in un altra stanza.

No, erano fogne.

Il corridoio principale si diramava in gallerie più piccole che andavano in tutte le direzioni, iniziavo a sospettare che i ghoul avessero voluto farci arrivare lì fin dall'inizio.

impossible love  (ʲᵘᵘᶻᵒᵘ ˣ ʳᵉᵃᵈᵉʳ ᶤᵗᵃ)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora