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"Changbin, ora credo di essere pronta"

Changbin la guardò perplesso non capendo a che cosa si riferisse ... 

"per cosa?" 

Chiese mentre stava per addentare un involtino.

"Per adottare un bambino"

L'involtino che Changbin teneva stretto fa le bacchette scivolò nel cartone del takeaway insieme ai suoi simili, spiazzato dall'affermazione di Yeji aveva inconsapevolmente allentato la presa sui due bastoncini di legno decorato. Sul suo volto vi era un espressione indecifrabile: gli occhi sbarrati come se fosse stato accecato da una forte luce, le sopracciglia leggermente corrucciate e la bocca rimasta aperta .

( https://www.youtube.com/watch?v=JeI4Ft8P7ks )

"Changbin?" Yeji lo fissava aspettando che dicesse qualcosa o che perlomeno si riprendesse da quello stato catatonico.

"Changbiiiin?"

Quest'ultimo ora con una faccia leggermente sconvolta, cercava di non sudare. Posò lentamente le bacchette sul tovagliolo e tossicchiò. Non sapeva bene cosa dire o fare.Improvvisamente aveva la gola secca.

Prese un bicchiere di acqua come se nulla fosse, sotto lo sguardo ora corrucciato della rossa.

"Allora? Non hai nulla da dire?" Chiese spazientita dal silenzio del marito. Changbin sospirò rumorosamente per poi parlare

"Ecco, io ... tu... da quanto ci stai pensando?" fece una pausa guardandola negli occhi "Non me ne hai mai parlato"

"Da un po'"

"E quando pensavi di parlarne anche con me? Non mi hai mai accennato nulla" borbottò mentre si passava una mano fra i capelli

"Te ne sto parlando ora"

"Ah beh grazie. Molto confortante"

"Ma che ti prende? Te ne sto parlando ora. Cosa c'è che non va?" Yeji senza che se ne accorgesse aveva alzato il tono della voce e aveva stretto le mani in due pugni chiusi ai lati del piatto.

"Che mi prende? Dico ma scherzi?"

"Sai che ho sempre voluto diventare madre! Ed ora sono pronta, L'ho superato!"

"Brava." Ringhiò

"Prego?"

"Innanzitutto vorrei ricordarti che tu nemmeno lo volevi il bambino..."

"NON OSARE!" Gridò in lacrime "AVEVO SOLO 20'ANNI!"

"E IO 18 AN, O TE NE SEI DIMENTICATA?" Nella foga si era alzato dalla sedia, sbattendo le mani sul tavolo e sporgendosi verso di lei.

Yeji lo guardava senza parole, mai nella vita aveva visto Changbin arrabbiarsi e soprattutto non alzava mai la voce. Ai suoi occhi sembrava un'altra persona.

"Guarda che le cose si fanno in due, ma tu fai sempre tutto da sola, non ti sei mai preoccupata di chiedermi come mi sentivo, nemmeno dopo l'incidente. Nemmeno dopo mesi d'all'accaduto. Ti vorrei ricordare che anche io ho perso un figlio Yeji, non solo tu! Anche io ho perso una parte di me! Un figlio che non ho nemmeno visto nascere. Ma lo capivo, avevi bisogno d'aiuto, ma anche io ne avevo bisogno. E negli anni successivi non hai fatto altro che buttarti nel lavoro perché era l'unica cosa che dicevi ti rendesse felice. Anche io potevo renderti felice. Se solo non ti fossi chiusa in te stessa."

"Ed ora che hai capito che hai superato il trauma, come se nulla fosse mi fai una richiesta del genere? Anzi no, non era una richiesta, mi hai semplicemente informato di una delle tue tante decisioni"

Silky Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora