Il giorno tanto atteso era finalmente arrivato, e Felix, mentre aspettava che Changbin lo passasse a prendere, stava ricontrollando il trolley che si sarebbe portato per quei due giorni.
Aveva detto al moro che si sarebbe portato il portatile e il libro di matematica, infatti mancavano solo due settimane all'esame, e non poteva assolutamente perdere due giorni. Avrebbe studiato un po' durante il viaggio e nelle ore in cui lui sarebbe stato al corso. Il resto del tempo sarebbe stato per loro due.
Arrossì al pensiero. Loro due non passavano molto tempo insieme – da soli – E quando lo facevano, erano impegnati in altre attività, che non richiedevano la parola... o comunque, in modo limitato.
Chiuse la zip della valigia, e la portò vicino all'entrata. Afferrò la tracolla che conteneva pc e libri, si mise il cellulare nella tasca dei pantaloni e s'infilò il cappotto.
Passò per le stanze, ricontrollando che non si fosse dimenticato qualcosa d'importante, e mentre chiudeva la porta della stanza da letto il campanello suonò.
Si diresse a passi veloci verso la porta, ed aprì trovando Changbin baciato dal sole. Il suo volto illuminato dai quei tanto rari e caldi raggi, rendendolo ancora più bello.
"Sei pronto?" – Chiese attirandolo per la vita, appoggiando successivamente le labbra sulle sue.
Felix gli circondò la nuca con le braccia, godendosi quel bacio, da cui si staccò di malavoglia, desiderando di trascinare il corvino nella sua stanza e rimandare di qualche ora la partenza.
Ma ciò purtroppo non era possibile, Manchester non era molto lontana, ma richiedeva comunque quattro ore d'automobile se il traffico era scorrevole, e quella sera il corvino aveva la prima parte del corso, e non potevano ritardare.
"Si, andiamo pure" – Rispose sorridendo, afferrando per il manico il trolley, lasciando che le ruote percorressero una parte del vialetto, abbandonandolo per chiudere a chiave la porta.
Quando si voltò, infilando le chiavi nelle tasche, notò Changbin intento a caricarlo nel bagagliaio della Porsche Panamera blu.
https://www.youtube.com/watch?v=VnkDw1d31-I
Felix sorrise, incamminandosi verso il lato del passeggero, sentendo il bagagliaio chiudersi, aprì la portiera e si sedette sui sedili di pelle bianca, e si allacciò la cintura.
Il corvino fece lo stesso, guardando gli occhi celesti di Felix, mettendo in moto l'auto e sfrecciando fuori dal vialetto, allontanandosi velocemente da li.
Dopo una decina di minuti si trovavano già sulla strada che portava all'autostrada. Non si erano scambiati ancora nessuna parola, troppo occupati a guardarsi e a scambiarsi tenere effusioni ad ogni semaforo rosso.
"Sei bellissimo, Felix" – Gli disse, accarezzandogli la gamba, mentre finalmente imboccavano l'autostrada M60 che li avrebbe portati a Manchester, dove avrebbero passato insieme una notte intera, senza distrazioni, senza mogli .
"Pensa a guidare, pervertito" – Rispose dispettoso, allungando una mano sulla sua, con l'intento di spostarla, ma il corvino l'afferrò e la portò alle labbra, baciandone il dorso.
"Pervertito? Senti chi parla, da come mi hai salutato sembrava quasi che volessi trascinarmi in camera da letto piuttosto che salire in macchina" – Disse ridacchiando, facendo arrossire all'inverosimile il minore, che incassò la testa tra le piccole spalle.
"I-Idiota!" – Strillò
"Perché t'imbarazzi? Anche io voglio stare con te" – Disse sulla sua pelle, lasciando un morso leggero sull'incavo del polso, facendolo rabbrividire.
Felix posò le iridi su quelle scarlatte dell'amante, che guardavano distrattamente la corsia libera ed alternavano al suo viso.
"Guarda la strada, altrimenti ci arriveremo a pezzetti a Manchester" – Rispose, facendo scivolare la mano sul viso dell'altro, che si sorprese non poco per quel gesto.
"Stasera vuoi ordinare in camera o preferisci mangiare fuori?" – Chiese, tornando a guardare la strada, sentendo la mano morbida del ragazzo lasciare il suo volto.
"Come ti è più comodo, Changbin. Sei tu che devi andare al corso" – Rispose guardando l'aperta campagna Londinese, osservando distrattamente gli alberi spogli e i prati già verdi, baciati dal sole quasi primaverile.
Quella era decisamente una bella giornata, e il sole, così raro e poco apprezzato dagli abitanti di quella grigia città, sembrava rispecchiare perfettamente il suo umore.
Estremamente felice.
Dentro di sé, sentiva il cuore battere frenetico ad ogni chilometro che percorrevano, ogni cartello con le indicazioni stradali per Manchester, ad ogni tocco della calda mano del corvino.
Avrebbe dovuto approfittare di quel silenzio per studiare, ma non ce la fece: preferiva di gran lunga godersi le carezze del corvino, e voltarsi ad osservarlo.
Lasciò andare la testa sul morbido sedile, e iniziò ad armeggiare con lo stereo, sentendo il corvino ridacchiare – "Che hai da ridere! Questo coso è complicato da usare" – Disse imbronciato , ma sorrise soddisfatto non appena la musica iniziò ad uscire dalle casse.
"Dammi un bacio" – Disse il corvino, spostando lo sguardo sull'amante.
"Assolutamente no" – Rispose ridacchiando
"E perché? Solo perché ho riso? Eri buffo, solo tu puoi litigare anche con uno stereo" – Disse continuando a ridere per il volto imbronciato dell'altro.
Felix ascoltò la risata cristallina del corvino, così spontanea. Era un suono dolce, rilassante.
"Stupido!" – "E comunque no, non è per quello. Ma sai, visto com'è andata a finire l'ultima volta, non vorrei che tu fermassi l'auto in mezzo alla corsia per saltarmi addosso" – Rispose occhieggiandolo
"Uhm... non è colpa mia se sei irresistibile" – Continuò, lasciando scivolare la mano sulla coscia, salendo sul fianco ed infilandosi sotto la maglietta del ragazzo.
"Ehi! Tieni giù le mani dalla mercanzia!" – Strillò divertito, lanciando un occhiata maliziosa al corvino.
La musica riempiva l'abitacolo, e Felix lasciò scorrere la parole nella mente, sentendosi così bene e felice come poche volte gli era capitato.
– Ho bisogno del tuo amore, ho bisogno del tuo tempo, quando tutto è sbagliato lo rendi giusto, mi sento così forte ,divento vivo, ho bisogno d'essere libero con te stasera, ho bisogno del tuo amore –
Quelle parole... così dannatamente vere.
"Changbin" – Sussurrò slacciandosi la cintura per sporgersi verso il corvino, che con la coda dell'occhio l'osservava.
Stava per parlare quando sentì le labbra del minore sull'angolo della sua. Si voltò di poco, regalandogli un bacio ad occhi aperti.
Sentiva le dita fredde di Felix dietro la nuca, il suo respiro calmo sul volto, le sue ciglia scure che gli solleticavano la guancia.
"Mi piaci, Felix" – Disse quando il minore si staccò di poco dal suo volto, incrociando i suoi occhi azzurri.
"Anche tu, Changbin" – Rispose senza pensarci, dandogli un secondo bacio.