16.0

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Quella notte, dopo quel bacio che aveva messo fine alla sua paura dell'altezza, e che gli aveva fatto tremare le gambe e smorzare il respiro, Felix non era riuscito a chiudere occhio.

Continuava a ripensare alle mani del corvino che lo stringevano teneramente, le sue dita tra i capelli, le sue labbra calde e morbide sulle sue.

E il suo sguardo.

Quegli occhi così dolci e passionali che non smettevano di guardarlo per un attimo. A volte sembravano quasi divorarlo, sentendosi rubare l'anima con un battito delle lunghe ciglia.

E quelle dita.

Così lunghe e sottili, gentili e leggere come una piuma, eppure erano bollenti quando incontravano la sua pelle.

Avrebbe voluto fare l'amore con Changbin quella notte.

Fare l'amore.

Incredibile, lo aveva veramente pensato. Alla fine, ci era cascato anche lui, come uno scemo.

Ora che se ne era reso finalmente conto, sentiva il suo cuore aumentare i battiti ogni volta che i suoi pensieri convergevano sul corvino.

Le iridi cobalto studiarono il soffitto, mentre il labbro inferiore veniva morso senza sosta dai denti bianchi e perfetti. Lasciava vagare le dita sulle calde lenzuola, ripensando a quando Changbin si era addormentato in quello stesso letto.

Non lo aveva mai ammesso, nemmeno a sé stesso, ma quella fu la settimana più bella di tutte. Si sentiva così felice, le attenzioni del corvino erano tutte per sé, i suoi sorrisi, le sue carezze.

Sembravano quasi una coppia.

Strinse le palpebre, scacciando l'ultimo pensiero.

Il problema non era essersi innamorato, ma l'amare un uomo sposato.

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