Il taxi lo riportò a casa, appena varcò la soglia di casa il telefono squillò, un messaggio da parte di Jisung dove lo avvisava che era appena atterrato.
Sarebbe arrivato nel giro di una mezz'oretta. Gli inviò il suo indirizzo e decise di mettersi a riordinare la camera da letto visto che Jisung avrebbe dormito con lui.
Di solito ci pensava la cameriera che veniva tutte le mattine, ma il sabato e la domenica si doveva arrangiare.
Cambiò le lenzuola e gli asciugamani in bagno, poi svuotò la pattumiera della cucina.
Il telefono squillò ancora
"Dove sei?"
"Davanti alla porta, mi apri?"
"E allora perché non suoni babbeo!"
"Nah, suonare è da plebei" disse ridacchiando chiudendo la chiamata.
Felix andò ad aprire trovando l'amico sotto un imbarazzante ombrello fucsia, seduto sulla valigia più grande di lui anch'essa fucsia vestito ... beh svestito.
"Ma che cazzo" esclamò sconcertato, Jisung indossava un lungo cappotto viola, una maglietta nera attillata con una grossa cerniera al centro come ornamento, dei pantaloncini anch'essi neri e delle calze nere fino al ginocchio. "E ti hanno fatto salire sull'aereo conciato in questo modo?"
"Ma come? La moda spagnola non ti piace?" ammiccò
"Moda spagnola?"- "Sembri una sgualdrina!"
"Oh quante storie, mi fai entrare o no?" disse accavallando le gambe
"Se proprio devo" disse sbuffando "sei il solito indecente"
"Mi sei mancato anche tu musone" disse il biondo abbracciandolo una volta entrati
"Allora ... c'è sempre questo schifo di tempo in questa città eh?"
Felix fece spallucce "Hai detto che stai andando a Dublino o sbaglio?"
"Si, andiamo ad incontrare dei nuovi fornitori per l'azienda"
"Uhm, capisco"
"Non fare quella faccia, a te come vanno gli studi?"
"Non me ne parlare, ultimamente sto pensando a tutt'altro"
"E a che pensi?" chiese cingendogli le spalle ammiccando "ad una bella universitaria?"
"Sei sempre il solito"
"Uh, tu no, eri più divertente quando andavamo a scuola" – " Ma non ti preoccupare, ho deciso che oggi mi accompagnerai a fare compere"
"Cosa? Perché? NO, MI RIFIUTO!"
"Perché?" chiese imbronciandosi
"Perché io qui ci vivo e mi conoscono, non voglio ripetere l'esperienza di natale dell'anno scorso quando ti accompagnai per i regali e tu ti mettesti a fare la lap-dance sul bancone di intimissimi"
"Oh andiamo ci siamo divertiti!"
"Ci hanno cacciato!"
"Vabbè dettagli" – "Ti prometto che non farò nessuna lap-dance"
Felix lo guardò impassibile "NO"
"Uffa, lo potresti fare per il tuo caro amico Jisung che è venuto solo per stare un po' con te"
"Non ricominciare"
"Ti prego, ti prego, ti prego" disse inginocchiandosi e allacciando le mani alla vita dell'amico per non farlo andar via "Feliiiiiiix ti pregooooo"
"Oh e va bene, va bene basta che mi molli sanguisuga"
"Grazie!!!" disse dandogli una pacca sul sedere
"Jisung! Già inizi?"
"Che ci posso fare, hai un culetto adorabile" sorrise malizioso
"Sei imbarazzante" – "Andiamo"
"Dove mi porti tesoro?"
"In uno shopping center, Westfield" – "è stato inaugurato l'anno scorso, quindi non ci sei mai stato"
"Oh, posto per ricconi"
Felix gli sorrise mentre componeva il numero del taxi "Salve, ho bisogno di un taxi ..."
"Oh Felix che figo questo vaso!" disse tirando per la manica l'amico
"Zitto Jisung!" disse poggiando la mano sul microfono del telefono " il primo appena disponibile"
"Uffa come sei scontroso, il mal tempo influisce sul tuo umore"
"O forse sei tu che mi fai esasperare" rispose dopo aver chiuso la telefonata
"Per così poco? Non ho ancora fatto niente" Ammiccò il biondo "Allora, sei sicuro di non avere nessuna?"
"No, non ho tempo per queste cose"
"Uhm, peccato"