La domenica mattina per Federico non era mai da sprecare, specie se la sera prima aveva dovuto affrontare una partita come quella con il Napoli, così si era svegliato di buon mattino, si era lavato e aveva avuto la brillante idea di svegliare Arya, farla vestire e andare a correre, fortunatamente la ragazza non era pigra ma Federico si beccò comunque qualche cuscino in faccia per l'insistenza al campanello.
«Quanto manca Fe?» Disse Arya correndogli accanto, il calciatore non poté fare a meno di dedicarle un'occhiata e si pentì in cinque attimi di averla invitata con lui, lo distraeva troppo.
Arya indossava un leggings sportivo della Nike neri, di quelli con la fascia elastica e con delle bande rosa sulle ginocchia, vestita con un top sportivo abbinato al leggings e una felpa oversize ma corta abbastanza da costringere Federico a correrle dietro e non accanto come lei si ostinava a voler fare.
Il giubbotto infilato nello zainetto perché aveva caldo e i capelli legati in una coda, il tutto completato dalle Nike Odyssey React nere.«Due minuti, facciamo colazione dopo?» Chiese lui controllando l'orologio che segnava le 9 e mezza del mattino quasi, avevano corso un'ora e mezza precisa e si meritavano un premio per lo sforzo.
«Fermiamoci ora, ti prego.» Arya si bloccò, si piegò con il busto poggiando le mani sulle ginocchia con la schiena curva che si andava e abbassava ad ogni respiro che compieva.
«Sei stanca?» Federico la guardò con un sorrisetto furbo sulle labbra, la affiancò e si piegò sulle ginocchia per portarsi all'altezza della sua amica.
«Un po', ho bisogno di qualcosa di salato ti scongiuro, fra poco vedrò la tua faccia come una mega pizzetta.»
Borbottò facendo ridere Federico che si alzò per poi invitarla a seguirlo alla macchina che avevano parcheggiato in un posto strategico fuori Torino per correre in totale tranquillità senza essere disturbati da nessuno.
«Arya ti alzi?» Ridacchiò l'attaccante non vedendola muovere un passo.
«Prendimi sulle spalle, mi sto per abbandonare per terra.» Sollevò solamente la testa per rivolgerli un sorriso innocente, che di innocente aveva ben poco e Federico scosse la testa pronto per esaudire il suo desiderio.
Arya alzò il busto posizionandosi dietro le spalle di Federico, saltò un po' per poi legare le braccia al collo di lui che le afferrò le cosce per tenerla stretta a se.
Avvampò nel sentire il suo corpo stretto tra quelle mani e si ritrovò a pensare che fosse maledettamente piacevole percepire quella sensazione.«Ci sei?» Federico si giro verso di lei sussultando quando si ritrovò il viso di Arya a pochi centimetri di distanza dato che lei aveva poggiato la testa sulla spalla destra del ragazzo.
«Andiamo Chicco.» Gli lasciò un bacio sulla guancia per poi appoggiarsi nuovamente a lui chiudendo gli occhi e concentrandosi sul calore che proveniva dalle impronte che Federico le stava lasciando sulle cosce.
Arrivarono alla macchina in pochi minuti nei quali il silenzio fra di loro fu sovrano, Federico cercava di placare la voglia di attaccare le loro labbra mentre Arya faceva scorrere dentro di se il nuovo sentimento godendosi il battito del cuore del calciatore, facile sentirlo se appoggiava bene l'orecchio al suo collo.
«Puoi scendere te al bar? Se mi riconoscono non ce ne andiamo più.» Chiese Federico usando furono davanti ad un bar, erano fermi in doppia fila e Arya stava prendendo il portafogli dallo zaino per poi annuire alla richiesta del suo amico.
«Offro io.» Disse per poi aprire la portiera e scendere dalla macchina in modo veloce non dando a Federico la possibilità di ribattere.
Entrò nel bar focalizzando subito la cassa per fare lo scontrino, si sbrigò in poco tempo data la poca gente che c'era e corse subito in auto da Federico che nel frattempo smanettato col il cellulare.
Arya si sedette sul sedile del passeggero e chiuse la portiera, mise la cintura e tolse dalla busta di carta il cornetto alla crema di Federico mangiandone la punta, poi tolse dalla carta la sua pizzetta porgendola al calciatore che ne morse un po' di orlo.
«Ok, aggiudicato qui possiamo ritornare.» Esclamò lei addentata la sua pizzetta stracarica di mozzarella.
Un gioco il loro che consisteva nel trovare posti diversi dove mangiare e prendere due cose differenti per poi assaggiare dall'altro.
«Gaia mi ha scritto, le ho detto come ci organizziamo per mercoledì, dico anche a te ora che ci sono.»
Federico divorò in pochi attimi la sua colazione frettoloso di mettere in moto e tornare a casa, aveva notato benissimo i due ragazzi che tentavano di scrutare dai vetri oscurati, non che volesse passare per lo snob però era meglio se per quella mattinata non si fosse fatto rinoscere, voleva la tranquillità assoluta per lui e soprattutto per Arya che si sarebbe vista entrare delle persone conosciute con tanto di cellulare davanti la faccia.
«Dimmi tutto.» Arretrò il sedile per poter allungare le gambe sul tappetino come meglio riusciva.
«Allora, giochiamo alle 18:55 mercoledì, credo che per le nove meno dieci, massimo le nove riuscirò ad infilarmi nello spogliatoio ed uscire alle dieci, tu aspettami dove sai se vieni al campo, se preferisci riposare rimani a casa.»
«No, ho già parlato con Laura e Alice, mercoledì lavoro la mattina ma Laura mi fa il favore di venire prima quindi appena torno a casa tocco il letto, solo che verrò allo stadio giusto per il fischio d'inizio, scherzi che mi perdo te quasi sicuramente titolare dato che manca Ronaldo?»
Federico non poté fare a meno di sorridere alle parole di Arya, ci sperava anche lui di ritrovarsi nella formazione titolare per lo Young Boys, sapeva di aver dimostrato tanto e voleva la sua ricompensa.
«Va bene, allora io mi faccio venire a prendere da Andrea martedì così ti lascio la macchina con già la mia valigia dentro, tu devi solo metterci la tua prima di venire allo stadio.»
«Partiamo con il tuo Rover quindi? Perché vorrei guidare io senza farti stancare ulteriormente.» Arya si leccò le labbra sporche del sugo e pulì le mani con delle salviette imbevute che aveva nello zainetto per poi buttare tutto nella busta di carta che avrebbe gettato a casa.
«Si con questa partiamo è grande, la Jeep sta in garage e non avevo minimamente messo in conto di partire con la tua 500 troppo piccola...e grazie volevo chiedertelo.»
«La mia 500 almeno trova sempre posto, comunque non c'era bisogno di domandare, pensavo fosse scontato che avessi guidato io dopo la partita, che sono scema?» Arya si allungò per accendere il collegamento Bluetooth, allacciò il suo cellulare e fece diffondere la musica nell'abitacolo.
«A Carrra rimaniamo fino a?» Domandò Arya dal nulla dopo un po' di silenzio scalfito soltanto dagli U2 di sottofondo.
« Ho il giovedì libero se vinciamo ma comunque la dobbiamo stare giovedì anche se si perde, ho già parlato con Allegri, massimo venerdì alle 10 dobbiamo essere a Torino perché alle 12 devo andare in Continassa.»
«Perfetto, devo portarmi qualcosa di elegante o una via di mezzo?» Arya voleva portarsi avanti e costruire mentalmente la valigia che avrebbe iniziato a fare non appena arrivata a casa.
«Se devi portarti un paio di tacchi fallo, perché a pranzo saremo da mamma ma farà in grande che è il primo anno per la mia bambina, poi però ti devi cambiare che voglio portati a Firenze almeno per una passeggiata.»
«Ma io volevo vedere i posti dove sei stato te da piccolo a Carrara, rimaniamo la, con tutta la tua famiglia no?» Chiese Arya con il tono di chi voleva convincere.
«Possiamo pensarci si.»
MYSPACE!
Hi everybody!
Come state? Io benone♥️Sono tornata con i due amiconi qui sopra, il compleanno della piccola Olivia si avvicina e presto conoscerete la famiglia Bernardeschi.
Cosa ne pensate?
Non ho lasciato indizi!
E non ho più nulla da aggiungere!
Naturalmente andate a seguirmi di Instagram se vi va sono sognavaleggendo ♥️xx
sognavaleggendo
STAI LEGGENDO
Starlight - Federico Bernardeschi
FanfictionSi studiarono attentamente, Federico era divertito dalla ragazza difronte a lui con una ciotola di anguria mista alla nutella fra le mani. «Tu devi essere il rumore fastidioso!» Esclamò con un sorrisetto, lo aveva dedotto dal fatto che non lo aveva...