«Gaia, magari sta dormendo.» Federico cercava di fermare la sorella dall'assalto alla conoscenza di Arya, ma con scarsi risultati dato che lei e la piccola Olivia lo incitavano a seguirle: la prima con lo sguardo inquisitorio mentre la seconda camminava goffamente verso di lui cercando di tirare la chitarra a se, chiaro segnale che voleva dire a Federico zio vieni con me.
«Inventi sempre scuse! Voglio conoscere la ragazza che sta in casa tua più di quanto non lo faccia io.»
«Ma te abiti a Massa è normale che non ci stai mai qui.»
Gaia mise le mani sui fianchi, sapeva che di lì a breve suo fratello l'avrebbe accontentata, così replicò solamente per accelerare i tempi.
«Vado da sola sai? Come posso non conoscere una componente della tua quotidianità?» Premette ancora su quel tasto conoscendo bene Federico che si scioglieva come neve al sole alle richieste della sua unica sorella, un po' ne stava approfittando ma solo così avrebbe ottenuto ciò che voleva.
«Che ore sono?» Chiese Federico spostando la chitarra dal suo corpo per poi prendere in braccio la piccola Olivia che gli sorrideva gioiosa.
Era innamorato perso della sua nipotina, ma come evitarlo?
«Le tre e mezza.»
Domanda inutile dato che il lunedì Arya non lavorava ma anche perché gli altri giorni della settimana aveva sempre il turno di mattina salvo qualche cambiamento con la su collega, non aveva scuse per tenere Gaia a casa.
«Prima fammi inviare un messaggio così l'avviso.»
Gaia annuì soddisfatta e osservò Federico prendere il telefono dal tavolo della cucina, così mentre lui digitava il messaggio Olivia guardava incantata lo zio e Gaia non si perse certo il momento, così gli scattò una foto.
Sto scendendo da te, mia sorella vuole sapere chi fa le sue veci quando è lontana da me, e purtroppo non è una richiesta ma un avvertimento, Gaia insiste molto, scusa in anticipo.
«Possiamo aspettare una risposta o sei troppo impaziente?» La prese in giro il più piccolo senza guardarla realmente, era distratto dalla piccola Olivia che gli stava gentilmente mettendo le mani sulla faccia.
«Aspetterò, tu vieni così?» Lo guardò dalla testa ai piedi, Federico vestiva con un pantaloncino bianco, una maglia bianca a giro manica e le infradito ai piedi.
«Cosa c'è di male? Sto scendendo da Arya mica in centro.» Si guardò addosso non vedendo nulla di male ma preparandosi alla battutina pungente che sarebbe arrivata.
«Sembri uscito dall'ospedale.»
Hai le chiavi, apri te che ho fatto dei biscotti e non mi posso allontanare dal forno, comunque sei fortunato, li ho fatti con le gocce di cioccolato come piacciono a te ;)
«Possiamo scendere, prenderesti le chiavi con lo scudo di Capitan America lì sul tavolino all'entrata?» Federico avanzò verso la porta per poi aprirla e mentre la sorella afferrava le chiavi di casa di Arya lui chiudeva dietro di loro la porta di casa sua.
«Non sono le tue....hai le sue chiavi di casa?» Gaia chiese ciò vedendo che il fratello aveva altre chiavi in mano che si mise nella tasca del pantaloncino.
«Si, per questo c'è il portachiavi di Capitan America, è il suo supereroe preferito.» Alzò le spalle mentre scendeva le scale con Olivia ancora in braccio impegnata a toccare ora le braccia disegnate dello zio.
«Non farò battute a riguardo ma...state insieme? Me lo puoi dire se è una cosa....occasionale ecco.»
Federico scoppio a ridere, non riusciva proprio ad immaginarsi impegnato con Arya a fare qualcosa di diverso dalle solite seratone film sul divano.
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Starlight - Federico Bernardeschi
FanfictionSi studiarono attentamente, Federico era divertito dalla ragazza difronte a lui con una ciotola di anguria mista alla nutella fra le mani. «Tu devi essere il rumore fastidioso!» Esclamò con un sorrisetto, lo aveva dedotto dal fatto che non lo aveva...