Capitolo 22.

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Arya si era innamorata, era successo senza che lei se ne potesse rendere conto, era stato facile e veloce, silenzioso ma efficace come un urlo.
Impossibile non farlo, l'amore l'aveva travolta con tutta la sua forza prendendole anima, corpo e cuore.

«Amore della zia.» Sussurrava con occhi lucidi alla piccola Lea nata un paio d'ore prima.

Si era persino dimenticata la chiamata della mattina alle 6 che Luca le aveva fatto: Nala è in travaglio.
Di lì aveva mollato tutto, una lavata veloce, tuta addosso e zainetto in spalla con il minimo indispensabile, aveva chiamato a lavoro per cominciare la sua assenza e aveva lasciato le chiavi di casa al portiere, poi aveva chiamato Marco per dargli le indicazioni sul da farsi con Wendy e Spike.

Era arrivata in ospedale alle sette meno dieci del mattino e dieci ore dopo era nata Lea.
Stretta fra le braccia di Arya sonnecchiava con le labbra schiuse incantando ogni persona che entrava nella camera.

«Quanto sei bella...» Sussurrò ancora tirando su col naso, la gioia che aveva in corpo era immensa e non numerabile, tanto da evitare le chiamate perse e i messaggi di Federico.

«Buonasera!» Esclamò una voce entrando nella stanza, Arya la riconobbe fin da subito, così girò di poco la testa per potergli sorridere.

«Ho saputo poco fa, auguri ragazzi.»

Mattia si avvicinò prima ai neo genitori e poi posò lo sguardo ancora su Arya incredula di vederlo lì in quel momento.

«Stavi ricevendo chiamate insistenti da due numeri, uno era segnato con un cuore nero l'altro con nome e cognome così ho scritto a Mattia siccome sapevo che era lui sicuramente.» Luca avanzò verso loro due, tre con la piccolina, uscendo per un momento dal cerchio che i genitori di entrambi avevano formato introno a Nala, prese respiro e si appoggiò al muro accanto alla sedia di Arya.

«Grazie Lu.» Gli sorrise sincera, Mattia prese una sedia e la affiancò dandole un bacio sulla guancia.

«Chi è il cuore nero?» Chiese appunto il nuovo arrivato, curioso di sapere.

Il cuore nero non era altro che Federico, ma Arya, con il vizio di lasciare il telefono ovunque, voleva tenere per se quelli che erano i momenti nei quali lui le scriveva o la chiamava semplicemente.

«Nessuno di importante.» Rispose Luca ancora al posto di Arya, allungò le braccia per prendere sua figlia e lasciare la sua amica libera di alzarsi.

«Scusa Matti, devo fare una telefonata urgente.»

Così si alzò, prese il telefono e uscì dalla camera lasciando Mattia solo a guardarla e imbarazzato di essersi inserito in quel contesto così intimo.

Arya corse velocemente a raggiungere l'esterno dell'edificio per avere la più completa privacy e nel mentre fece squillare il telefono di Federico che si affrettò a rispondere non appena lesse il suo nome.

«Nala ha partorito, per questo non ti ho risposto.» Sputò velocemente mangiucchiandosi un labbro con il timore di saperlo arrabbiato.

«Lo avevo immaginato, come sta? Com'è Lea?»

In realtà Federico infastidito lo era eccome, ma non appena aveva sentito la voce di Arya si era come bloccato dal risultare scontroso, aveva avuto il pensiero di lei per tutta la giornata tanto da risultare più potente del solito in allenamento, si era sfogato contro il pallone ma neanche quello era bastato a plasmarlo.

«Nala sta bene, Lea è bellissima, me ne sono innamorata Fede, la devi vedere, è una gioia indescrivibile.»

«Lo so, ho provato lo stesso con la mia piccola Olivia, tu invece?»

Starlight - Federico Bernardeschi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora