Capitolo 23.

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Si era svegliata presto quella mattina, erano le 5:33 quando aveva posato lo sguardo sulla sveglia digitale che abitava sul suo comodino, aveva dormito tre ore scarse dopo essere tornata all'1 dalla bevuta con Mattia.

La sua testa era stata occupata dalle parole di Federico e così si era rigirata per un'ora fra le lenzuola, dopo essersi lavata aveva aspettato le 7 per sistemare i cani e scendere per una lunga passeggiata, si era stretta nel cappotto e a testa bassa aveva camminato per le vie di Torino desterete per poco.

Aveva sentito Luca e Nala sarebbe tornata a casa per le 10 di quella mattina, avevano deciso di non vedersi per la partita della sera e così Arya aveva progettato una serata a tu per tu con se stessa, le ci voleva proprio.

Il mal di testa aveva fatto da re sconfitto poi da una bustina di Oki, alle quali purtroppo aveva dovuto chiedere aiuto prima di andare a lavoro verso le 9, mani malori quel giorno avevano deciso di essere sovrani così aveva contato con ansia le ore che mancavano per mettere piede nuovamente a casa, fu a lavoro che si accorse, leggendo il calendario, che sarebbe venuto a farle visita il ciclo.

E così fu, puntuale, fortunatamente aveva avuto il tempo di tornare a casa per poi indossare una tuta comoda e scendere ancora con Wendy e Spike che non facevano altro che far ritornare nella sua mente il viso di Federico, le vennero quasi gli occhi lucidi dettati dagli ormoni impazziti.

Sono stato bene ieri sera...te l'ho già detto che mi piaci Arya, possiamo ripetere in settimana?

Questo era il messaggio di Mattia al quale ancora non aveva dato riposta, come poteva essere sincera se avrebbe voluto un altro al posto suo?

Le aveva raccontato della causa importante che aveva affrontato a Milano e poi ancora della sua vita, e ad Arya andava bene non raccontarsi così era rimasta in disparte come una spettatrice del racconto egoistico che stava facendo Mattia.

«Cosa mangiamo?» Sospirò abbassandosi per ricevere i bacetti che Spike le dedicava, Wendy si era limitata ad avvicinarsi per farsi accarezzare.

Era giunta la sera, così le restava decidere che cosa mettere nello stomaco per poi sedersi a guardare Federico con addosso la maglia azzurra.

«Voi non avete scelte, se non vi faccio seguire le indicazioni di Fede si incazza ancora di più con me e va a finire che non mi parla più.»

Prese la confezione di croccantini e le due ciotole, ne mise i grammi giusti a testa e poi li posò per terra in due parti distinte della cucina, poi prese a riempire le ciotole dell'acqua per poi dedicarsi alla sua cena.

Aveva una voglia matta di uramaki col salmone e di tanto ma tanto sashimi così non ci pensò due volte a digitare sul telefono il numero del suo giapponese preferito, così per le 20:30 avrebbe avuto tutto pronto e a casa in modo da poter guardare la partita in tranquillità, osservò l'orologio, mancava un'ora, guardò i cani impegnati a mangiare e prese entrambi i mazzi di chiavi, doveva salire un secondo nell'appartamento di Federico a prendere gli altri croccantini.

Così uscì da casa per salire di un piano e aprire la porta che dava al regno del calciatore, subito fu investita dal suo profumo inconfondibile e sorrise leggermente per poi dirigersi nel ripostiglio, fu attratta da un foglio che si adagiava sul tavolino del salone, non poté fare a meno di avvicinarsi e leggervi su la divisione di un appartamento che chiaramente non era questo, girò il foglio trovandovene altri attaccati che raffiguravano una villa a tre piani dietro la Gran Madre.

Voleva cambiare casa? Perché non le aveva detto nulla?

Rimise i fogli come li aveva trovati e scuotendo la testa prese ciò per cui aveva salito un piano per poi ritornare nel suo appartamento, il telefono vibrò ancora e mentre rientrava nel suo salone sperava con tutto il cuore che non fosse Mattia.

Starlight - Federico Bernardeschi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora