Capitolo 25.

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«Ali, il signore che è appena uscito ha lasciato un casino sul tavolo, vai tu che al banco mi stanno aspettando?» Disse Arya alla sua collega accompagnando tutto con un sorriso sulle labbra.

Guardò di sfuggita l'orologio pregando che arrivassero velocemente le tre per poter tornare a casa, i dolori allo stomaco erano diventati insopportabili per non parlare del dolore alle ossa delle gambe.

«Posso esserle d'aiuto?»

Non cambiò espressione mostrandosi sempre cordiale, servì un paio di clienti per poi farsi un caffè veloce, doveva riattivarsi altrimenti non avrebbe sopportato nulla, amaro come al solito lo bevve d'un sorso e ritornò alla clientela.

Si spostò fra i tavoli vuoti e quelli occupati servendo delle fette di torta o delle bevande calde, appuntava tutto sul suo taccuino che poi riponeva nella tasca del piccolo grembiule legato in vita.

In un momento di calma lesse qualche messaggio e fece giusto in tempo a leggerne uno di Mattia: più tardi posso passare a casa tua? Devo darti una cosa che mi sono dimenticato di portare dietro l'ultima volta che ci siamo visti.

E con ciò intendeva all'ospedale per la nascita di Lea, sorrise fra se e se rispondendo affermativamente e specificandogli l'orario, poi pensò alla causa del suo sorriso, era andata giusto la sera prima a trovare Nala ma non aveva dato retta a nessuno dei due genitori, solo occhi per la sua bambina.

Le toccava solo aspettare Laura, si sarebbero salutate e poi lei sarebbe tornata a casa da Wendy e Spike pronti sicuramente per una passeggiata, le avrebbe fatto bene prendere un po' d'aria anche se si sarebbe dovuta cambiare cappotto, il sole aveva deciso di dominare quella giornata.

I dolori li accantonò, quelli non potevano certo sparire con uno schiocco di dita, ma una camminata le faceva seriamente meglio di star in piedi fissa o muoversi solo fra tavoli e persone.

«Ciao ragazze.» Sbadigliò Laura entrando nel locale, erano rimaste solo Arya e Alice, nessun cliente era dentro ed il cambio turno era arrivato.

«Ciao Laura, ti faccio un caffè ho capito.» Rise Alice mentre la diretta interessata andava a mettersi la divisa.

«Che fate stasera?» Chiese Arya aprendo la porta dello spogliatoio insieme a Laura e lasciandola socchiusa, Alice si affrettò ad appendere il cartellino con su scritto "chiuso" alla porta e poi si avvicinò alle altre bloccando prima il caffè uscito fumante.

«Credo in centro, è giovedì non c'è molto ma dovrebbe esserci bel tempo, a casa non mi va di stare, tu che fai?» Disse Laura riferendosi a lei ed Alice e poi interessandosi ad Arya che aveva appena tolto il grembiule, la divisa se la sarebbe portata a casa perché urgeva un lavaggio.

«Ho i cani di Federico, di scendere scendo fra dieci minuti per portarli in giro, non so, mi preparo qualcosa di buono e andrò a far la spesa se vi va venite da me, mamma l'altro giorno mi ha dato delle ricette di qualche piatto di giù, potrei stupirvi.»

Alzò le spalle, non era un segreto per l'Italia che fosse amica di Federico e tantomeno non era un segreto per Laura e Alice, molte volte lui aveva fatto tappa alla Gerla andandola a prendere.

«Ci sto! Ma ti avviso vengo in tuta quasi pigiama.» Annuì Alice mentre lei posava tutto nello zainetto e si infilava il capotto.

«Va bene, allora mi conviene sbrigarmi, alle nove va bene? Cosi avete il tempo di tornare a casa a cambiarvi dopo aver chiuso qui.»

Starlight - Federico Bernardeschi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora