Capitolo 39.

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Arya varcò la porta di casa seguita da Federico, tolse i tacchi posandoli momentaneamente a terra accanto ad uno degli ultimi scatoloni che avrebbe poi dovuto portare nella loro nuova casa, proseguì verso la camera da letto quasi totalmente spoglia dei suoi oggetti e si buttò sul letto a pancia in su, sentì Federico coccolare Wendy e Spike finché non lo vide fare capolino da quella porta e guardarla con la giacca in mano e la camicia sbottonata per i primi bottoncini bianchi.
Lei aveva la testa che vagava, forse anche troppo, i pensieri erano tanti e riconducibili tutti ala serata appena trascorsa.
Non ricordava esattamente quante mani aveva stretto, quante donne le avevano baciato le gote e quanti sorrisi aveva sfoggiato sempre rimanendo al fianco di Federico che nel suo
completo impeccabile era a suo agio difronte a quelle persone che erano così distanti dal modo di essere di Arya.

«Giorgia e Martina sono molto simpatiche.» Sussurrò per riempire quel silenzio assordante, lo sguardo di Federico le bruciava addosso mentre faceva riferimento alle due donne che insieme ai rispettivi compagni avevano fatto compagnia a loro due seduti a quei tipici tavolo rotondi.

Non aveva inquadrato il viso di Valentina e aveva poi solamente accennato ad un saluto con Georgina che le era andata incontro con un sorriso per poi aver capito che per le disposizioni si sarebbero trovate a tavolo differenti, le due donne però, Martina e Giorgia, non avevano perso tempo a renderla partecipe delle mille discussioni che avevano intrapreso quella sera e Arya si ritrovò ad ammettere che a dispetto della tensione iniziale tutto era andato bene.

Quando Federico le aveva chiesto di accompagnarlo non ci aveva pensato due volte ad annuire perché effettivamente significava poter conoscere quella parte del suo mondo lavorativo a cui lei era lontana, la voglia di poter far parte della sua vita aveva superato ogni cosa perché era ben consapevole che avrebbe dovuto far sua sia la parte di lui che conosceva sia quella che lui donava al pubblico; non che fosse tipa da tirarsi indietro, andava sempre in fondo alle cose e non si pentiva mai delle scelte fatte eppure quella volta fu totalmente differente, quella volta aveva un qualcosa in più, o forse meglio qualcuno in più, che non era difficile da ignorare.
Più andava avanti e più si rendeva conto che così come Federico era una presenza costante nella sua vita lei lo era nella vita di quell'uomo che non l'aveva lasciata sola neanche per un attimo.

«Perché stai alla porta?» Arya si fece leva sui gomiti puntandoli nel materasso e Federico reagì a quella domanda sedendosi accanto a lei che lo imitò portandosi su.

«Ti sei divertita?» Ci sarebbe andato con i piedi di piombo perché solo un cretino non avrebbe notato il timore iniziale negli occhi di Arya.

Federico aveva temuto di averla spinta troppo avanti, lo sapeva perfettamente che il suo mondo non era dei più semplici, che contava più l'apparenza che ciò che realmente si è, eccome se lo sapeva, non sarebbe riuscito ad aspettare oltre, doveva poterla vedere nei suoi ambienti, voleva sentirla conversare con quelle che erano le persone con le quali condivideva la maggior parte del tempo e sentirla ridere alle ennesime battute di Mattia.
Forse era stato un po' egoista a pretendere tutto ciò eppure, contrariamente a quanto forse si era realmente aspettato, aveva ottenuto tutto quanto.
Arya si era solamente lisciata il vestito più volte seduta a quelle sedie bianche e aveva bevuto vino rosso accavallando le gambe e stringendogli la mano sotto il tavolo per fargli capire che si, aveva paura ma che era lì.

«Si, mi è piaciuto, certo forse la prossima volta sarò meno ingessata.» Ridacchiò di se stessa sporgendosi verso le gambe di Federico e tornando sdraiata ma stavolta con la testa a poggiare sul tessuto dei suoi pantaloni.

Lui allungò le mani con una si grattò un sopracciglio mentre con l'altra pensò bene di accarezzarle la testa, si chinò a baciare le labbra ancora debolmente tinte di rosso e poi si allontanò.
Aveva perso decisamente il conto di quante volte l'aveva guardata quella sera, anche se forse non aveva mai realmente smesso.
Era rimasto totalmente stregato dalle sue curve rivestite in modo aderente da quel vestito, aveva sentito le mani bruciare per il desiderio di poterle mettere fra la pelle di Arya e quel tessuto nero.
Arya lo guardò da giù, si morse un labbro e sospirosa iniziò a parlare senza bisogno che Federico cominciasse a chiederle qualcosa.

Starlight - Federico Bernardeschi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora