Stretta in un jeans nero strappato alla caviglia, tenuta al caldo dal un maglione bianco a collo alto e aderente, Arya si incamminava fra la folla, impossibile non notarla dal cappotto viola lungo fino a metà polpaccio.
Tutte le persone intorno a lei si muovevano freneticamente cercando di non perdersi l'inizio del match contro il Genoa, accanto a lei Marco e Luca guardavano ogni cosa captando anche il minimo dettaglio dell'interno dell'Allianz Stadium, o come piaceva a lei il JStadium.
«Mostrate il bracciale e seguitemi, dovrebbe essere a destra.»
Sorrise ai suoi due accompagnatori e tutti e tre mostrarono il polso alle guardie che glielo fecero posare su uno schermo piccolino, le porte di vetro si aprirono e subito furono investiti dall'aria pre-match.
Con uno sguardo, Arya, vide il suo posto abituale libero, ma girò subito lo sguardo per individuare la panchina bianconera, la testa di Federico che si muoveva la fece sorridere a trentadue denti, così si incamminò velocemente.
Avevano organizzato, per la prima volta dopo tanto tempo occupato dagli impegni lavorativi dei due uomini, di andare insieme allo stadio, ma una volta che dovevano andare dovevano farlo bene, scesero gli scalini fino ad arrivare all'ultima fila di sedili, tre liberi proprio per loro.
«Ciao Arya!» Mattia Perin si girò sentendo dei movimenti dietro la sua nuca, un vetro basso divideva i seggiolini dei calciatori da quelli del pubblico.
«Ehm..ciao.» Aggrottò le sopracciglia non ricordando di averlo mai realmente conosciuto, si sedette allungando lo sguardo ma Federico era seduto dei posti un po' più giù.
«Cerchi Federico? Sta qui giù, ma ora che gli dico che ci sei tu sale alla velocità della luce,» ridacchiò il portiere allungando un braccio per toccare la testa dell'attaccante, Arya nel frattempo arrossiva in modo incontrollato, «...Berna ci sta la tua tipa.»
Il diretto interessato si girò di scatto per poi sorridere e alzarsi al vedere Arya, cambiò posto salendo, come previsto dal suo collega, e occupò quello vuoto proprio difronte la sua tipa.
«Ciao Ry, come mai qui...intendo qui dietro.»
Avrebbe voluto persino baciarla sulle labbra, non sapeva come era riuscito a frenare l'istinto di sporgersi ulteriormente e prenderle il viso fra le mani, ma già la loro situazione non era chiara a loro due, avrebbe peggiorato le cose.
«Un regalo che ci siamo fatti.» Si morse il labbro trattenendo una risatina imbarazzata, era entrata in iper ventilazione.
«Io sono Marco, il fratello.»
Interruppe quello sguardo che Federico non voleva per nulla staccare dal viso di Arya, era un gesto minimo quello che lei aveva fatto ma saperla dietro di lui in quel momento lo faceva sentire tranquillo quasi.
Marco, dal canto suo, non allungò la mano, ne utilizzò un tono diverso da quello che avrebbe usato con una persona qualsiasi, sapeva che qualcosa fra i due stava nascendo come sapeva benissimo tutto ciò che la sorella aveva passato, l'istinto di proteggerla da tutto il male non poteva che essere attivo, fino a quando non avrebbe avuto conferme da Arya stessa che Federico non le avrebbe fatto male, lui poteva considerarsi sotto esame.
La sorella, in risposta silenziosa, gli diede quella conferma nell'attimo successivo alla sua frase schiva, gli posò una mano sulla sua stringendola forte, un segnale unico fra loro due che stava a significare: mi fido di lui.
«Piacere Federico.» Lui, invece, sorrise con il volto e pretese quasi la stretta di mano che arrivò velocemente.
Luca e Federico d'altra parte già avevano fatto la loro conoscenza a casa di Arya in precedenza, quindi nessuna presentazione ulteriore.
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Starlight - Federico Bernardeschi
أدب الهواةSi studiarono attentamente, Federico era divertito dalla ragazza difronte a lui con una ciotola di anguria mista alla nutella fra le mani. «Tu devi essere il rumore fastidioso!» Esclamò con un sorrisetto, lo aveva dedotto dal fatto che non lo aveva...